INTEGRATORI. Studio: le vitamine A, E e betacarotene, se isolate, fanno male.
Noi naturisti lo sapevamo già. E poi studi del genere sono già stati fatti a centinaia. Personalmente l'ho sempre detto e scritto. Anzi, l'ho ripetuto anche lunedi scorso al Corso intensivo di Alimentazione Naturale e Terapie con Alimenti. Oggi una notizia d'agenzia divulga una meta-analisi della rivista scientifica JAMA, molto letta dai medici (che dopo preparatori di palestre e farmacisti sono i maggiori “prescrittori” di integratori), che si aggiunge a centinaia di altre ricerche e review sulla medesima materia, e conferma su ben 232.000 soggetti (non topi o ratti, ma esseri umani in carne e ossa) che gli integratori vitaminici e minerali sono inutili e apparentemente innocui oppure inutili e addirittura dannosi.
Che dire? Conferme del genere personalmente mi rallegrano, da cultore della buona alimentazione naturale. Perché l’integratore è esattamente l’opposto del cibo sano e naturale, che non deve essere trasformato fino a perdere la totalità dei suoi componenti originari, isolandone solo uno. Basti pensare (sul piano biologico-nutrizionale) che perfino il pane bianco raffinato non è naturale perché non ha tutti i componenti, figuriamoci una compressa di betacarotene! E poi (sul piano antropologico-storico) l’uomo antico forse ingurgitava pillole al posto del cibo? Quindi non è “naturale” una vitamina isolata, qualunque sia la sua origine chimica (da una pianta o dalla sintesi), né è naturale una dieta che li contenga. E poi perché “integratori”, se quella sostanza in compressa è già contenuta nel normale cibo? E perché, infine, “integratori alimentari”? Da quando le pillole sono alimento? Perché i produttori farmaceutici che li producono sono riusciti ad ottenere una legge che grazie a una assurda definizione del genere solo per non dover effettuare lunghi e costosissimi studi scientifici sulla loro innocuità ed efficacia! Quindi non esiste mai prova che vitamine, sali minerali, aminoacidi e altre sostanze estratte e isolate siano innocue o efficaci.
Ma per quanto riguarda gli altri, vedo che questi ricorrenti studi provocano la costernazione generale, sia di quelli che - come mangiatori caotici e quindi "pazienti" virtuali con un debole per il farmaco - sperano di rifarsi una verginità nutrizionale con la "pillolina" miracolosa, sia di quelli che l'integratore lo prescrivono agli altri col sadismo di chi sa, sotto sotto, di fare un placebo (medici, naturopati, preparatori atletici, erboristi), sia dei negozianti che sull'integratore ci vivono (e se dovessero basarsi sugli alimenti, sia pure "naturali" o "biologici", starebbero freschi...).
Placebo va bene (la C e il selenio, pare), ma la mortalità in aumento non è certo un placebo. E tutti i finto-giornalisti "specializzati"? R tutti quelli che, specialmente sulle riviste femminili e sul web fanno pubblicità commerciale, magari occulta, ai prodotti miracolosi? Va bene che i mass media non hanno memoria, ma mi meravigliano i giornalisti scientifici. Non si ricordano dei 2 o 3 studi pluriennali col beta-carotene, interrotti perché i tumori stavano pericolosamente aumentando?
E poi c'è la solita confusione di concetti in redazione. Il solito giornalista ignorante di cose scientifiche non ha saputo confezionare (se è stato il giornalista d'agenzia) o rielaborare la notizia di agenzia che gli è arrivata (se è stato quello di redazione), e sembra aver capito (e quindi fa capire ai lettori) che "alcune vitamine in sé fanno più bene che male", anziché "alcune vitamine estratte", "isolate" e assunte come "integratori", cioè fuori dal cibo. Perché, cari giornalisti di agenzia o di quotidiano, quasi sempre laureati in lettere e filosofia (ma proprio per questo dovreste apprezzare la differenza tra due concetti diversissimi...), non sottolineate che i problemi toccano soltanto le vitamine estratte e isolate, non non i loro alimenti di origine, che continuano ad essere preventivi e curativi grazie proprio al beta-carotene, al retinolo o vit. A, al tocoferolo o vit. E e così via? Estraendo e isolando una sostanza tra le centinaia o migliaia d'un alimento, si rompono le molteplici sinergie che legano tra loro le varie sostanze chimiche naturali, molte ancora da scoprire. E l'integratore, cioè la sostanza innaturalmente isolata dall'alimento, può acquisire gli effetti collaterali o la tossicità d'un farmaco, senza avere neanche l'effetto positivo.
Infine, si veda anche questo articolo sugli integratori, quest’altro articolo sugli antiossidanti, e infine quest’altro articolo. Ma torniamo allo studio danese:
Ricerca danese. Studio rivela: alcune vitamine fanno male
Vitamine A, E e beta-carotene aumenterebbero del 5% la mortalità
"Assolti" selenio e vitamina C
Corriere della Sera (internet), 28 febbraio 2007
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WASHINGTON - Alcune vitamine forse fanno più male che bene. A suggerirlo è uno studio apparso su JAMA (Journal of American Medical Association) secondo cui vitamina A, E e beta-carotene aumentano il tasso mortalità in media del 5 per cento per chi le assume. La vitamina C e il selenio non avrebbero invece questo effetto. Il nuovo studio è una meta-analisi, una procedura, quindi, in cui sono raggruppati molti studi precedenti. E’ stata realizzata da un’equipe guidata da Goran Bjelakovic del Center for Clinical Intervention Research dell'università di Copenhagen. I ricercatori hanno individuato 68 studi clinici controllati per un totale di 232,606 partecipanti.
"Secondo la nostra analisi" hanno detto gli autori, "Beta carotene, vitamina A e vitamina E, somministrati da soli o in combinazione con altri antiossidanti, hanno significativamente aumentato la mortalità. Non c'è invece evidenza che la vitamina C aumenti la longevità e nemmeno che cha abbia un effettio negativo sulla durata della vita. Il selenio, infine, tende a ridurre la mortalità ma sono necessari altri studi per affermarlo con certezza".
"I nostri risultati contraddicono gli studi osservazionali che dichiarano che gli antiossidanti migliorano la salute. Considerando che il 10-20 percento della popolazione adulta in Nord America e in Europe può consumare integratori con queste sostanze le conseguenze sulla salute generale possono essere notevoli" continuano gli esperti danesi.
"Ci sono diverse possibili spiegazioni per questo effetto negativo degli antiossidanti sulla mortalità. Eliminando i radicali liberi forse inteferiamo con qualche meccanismo difensivo essenziale".