PRO-MEMORIA: COME
MODIFICARE LA DIETA NEL SEDENTARISMO
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ESERCIZIO,
PRATICARLO COMUNQUE. Quel poco
che è possibile, a tutti i costi, aerobico o anaerobico (in casa, anche in terrazzo,
esercizi sur place, cyclette, tapis roulant, ginnastica da fermi, piccoli pesi
ecc. in cortile o al parco, se e dove consentito (sempre da soli e lontani 2 m.
dal prossimo più vicino) esercizi liberi, camminata, jogging, corsa, bicicletta
ecc. Se qualcuno fa esercizi a 2 m, indossare mascherina. La camminata lenta col
cane o per fare la spesa, sicuramente positive anche sul piano psicologico, però
non hanno alcun valore aerobico e hanno solo un modesto valore
cardio-protettivo. E, anche poiché si perdono liquidi e minerali, ricordarsi di bere molta acqua, meglio se ricca di minerali (cioè non oligo-minerale). Se non incidono sul sonno, oltre a eventuali tisane, anche 1 o 2 tè-caffè. Il tè verde, molto indicato a colazione, per le sue catechine (protettive) che prolungano nel tempo l'efficacia della caffeina, ad alcuni può dare problemi di sonno se assunto nel pomeriggio.
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CALORIE
TOTALI GIORNALIERE, RIDURLE MOLTO, in modo da trovare a poco a poco (osservare
la bilancia!) il peso forma, dato che si è portati a mantenere la propria
dieta, con le medesime quantità e porzioni, anche quando si è all’improvviso
confinati in casa. Invece, il dispendio energetico sarà senza dubbio molto minore,
almeno per i non-sportivi esperti di allenamento casalingo. Di quanto l’apporto
calorico deve essere minore non si può dire in generale: dipende dall’individuo
(età, peso, metabolismo, sesso, eventuali disturbi, e in tal caso consultare il
medico) e dallo stile di vita (spesa energetica, abitudini ecc.).
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QUALITA' DELLA DIETA, MIGLIORARLA. Modificare il proprio regime alimentare non solo per ridurne molto l'apporto energetico (calorie totali) esorbitante in caso di mancanza o riduzione di movimento, ma soprattutto per aumentarne la qualità nutrizionale e protettiva,
riducendo, aumentando o introducendo alcune categorie di cibi o componenti, come
segue:
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AMIDI DA
PRANZO E CENA, RIDURLI MOLTO, p.es. dimezzarli o non di rado saltarli del tutto; ma quando si mangiano devono assolutamente essere sempre integrali. Per
amidi si intendono: pane, paste, patate, grani di cereali (riso ecc), torte e
pizze di farina, panini, croissant, biscotti, riso soffiato ecc. Comunque, meglio
pasta integrale, più ricca di amidi resistenti meno assimilabili e di proteine, purché condita con pomodoro o salsa semplice o verdure, e poco olio crudo,
del pane, anche quello fatto in casa e integrale. In questa emergenza il pane (una fetta piccola) va bene solo se non si aggiunge a an'altra pietanza amidacea o ricca di zucchero (pasta, pizza, riso, dolce), p.es. in pasti costituiti solo da verdure cotte, insalate, brodi senza pasta, cibi proteici (uova, latticini, pesce, carne). Se è invece un doppione di una pietanza amidacea, va eliminato. Contro le regole, considerando il forzato sedentarismo, saltare spesso anche il piatto di amidacei durante i pasti, semmai sostituendolo con legumi.
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AMIDI DA COLAZIONE,
AUMENTARLI. Fiocchi di avena, pane integrale ecc.) invece non devono essere ridotti a colazione, anzi,
viste le cattive abitudine italiane al mattino, aumentati (come un vero “primo
piatto”), e così possono diventare anche gli unici della giornata. Non usare
muesli e colazioni pronte in scatola-busta a meno che non consistano in soli
fiocchi, cioè chicchi schiacciati, visibili più uvetta e semi oleosi. La
mancanza di fame appena alzati non deve essere una scusa: non ce l’ha nessuno:
va impostato un regime virtuoso per il nostro metabolismo: cereali int.,
latticini, frutta, semi oleosi.
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LEGUMI,
AUMENTARLI ANCHE MOLTO, anche ogni giorno, non in aggiunta alla abituale dieta sovrabbondante, ma per
sostituire soprattutto gli amidi e parte dei cibi proteici (carni, formaggi). Al contrario di
questi ultimi, sono senza grassi, molto protettivi, ricchi di fibre e riducono i rischi di stitichezza, come pure di sovrappeso, diabete, colesterolo e trigliceridi alti e alcuni tumori. Hanno indice glicemico più basso dei cereali, e perciò richiedono più rallentate secrezioni di insulina. Ricchi di sostanze anti-nutritive (le stesse che proteggono dai rischi), sono il cibo fondamentale nei programmi di dimagramento naturale. Ma devono essere ben cotti: sempre messi a bagno per una notte, anche in acqua calda (ceci, fagioli), sempre cotti in pentola a pressione (tranne lenticchie e mung, in pentola di coccio se si vuol conservare quest'uso tradizionale), e devono risultare molto ben
cotti, cioè molli. La lunga cottura è compensata dalla possibilità di cuocere grandi quantità, che senza liquidi e con un po' di sale si conservano fino a una settimana in frigo (barattoli di vetro a chiusura ermetica). Perciò, dividendo il tempo per porzioni, una pz "si cuoce in 5 minuti !". Quelli precotti spesso non sono cotti abbastanza per motivi
estetici commerciali, e perciò possono dare problemi. Chi non è abituato da
anni, se non è anziano, cominci per gradi, a cucchiai, per rieducare la flora
del colon. Cosa che accade di solito in una settimana.
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CARNI,
RIDURLE O ELIMINARLE (a seconda che si sia naturisti onnivori o vegetariani),
anche perché non protettive, perché danno una “falsa sicurezza” sulla
completezza della dieta impedendo di ricercare la giusta varietà dei cibi
protettivi, rischiose nella cottura ad alta temperatura e totalmente prive di
fibre, quindi controindicate nel sedentarismo prolungato. Sostituirle con abbondanti
legumi o in minor misura con pesce.
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PESCE,
MANTENERLO. È vero che riguardo al sedentarismo ha gli stessi difetti della
carne, ma ha un profilo dei grassi molto più favorevole, con presenza di alcuni
protettivi. Ovviamente escluso per i naturisti vegetariani.
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ZUCCHERO E DOLCI,
EVITARLI SEVERAMENTE o ridurli a cucchiaini simbolici (miele o zucchero nero Moscovado). Ogni tipo di zucchero o prodotto di pasticceria di
sapore dolce, dalla torta alle caramelle, dalla merendina alla marmellata,
tranne il cioccolato “puro” a partire dall’85%, e meglio ancora il cacao amaro.
Dopotutto, non esiste bisogno di zucchero e dolci nel corpo: il necessario
glucosio è autoprodotto dal sistema metabolico. Specialmente in una situazione
di sedentarismo, i dolci, anche di farina integrale o biologica o con zucchero
di canna, se si aggiungono alla dieta normale e fanno cessare la fame per le
regolari pietanze, squilibrano la dieta e favoriscono depositi di grassi
(ex-novo lipogenesis nel fegato) e sovrappeso. Tuttavia, per tradizione
naturista e buonsenso, un cucchiaino o cucchiaio di miele o zucchero di melassa
Moscovado, purché in un muesli di fiocchi di avena o sul pane integrale, in una colazione molto ricca di
nutrienti protettivi e fibre, è accettabile.
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BEVANDE
DOLCI, EVITARLE SEVERAMENTE. Vanno considerate come zucchero bianco puro. Ogni tipo, anche succhi di frutta "naturali" o "biologici", tanto più se
concentrati, per quanto possano essere addizionati di vitamine.
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ALCOLICI,
EVITARLI SEVERAMENTE, tranne, per chi già lo fa, poco vino-birra (1 bicch. a pasto), anche perché oltre ai vari danni
(cancro ecc.) aumentano il peso e abbassano le difese immunitarie.
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FRUTTA, MANTENERLA.
2-3 frutti medi al giorno (come un’arancia media e frutti piccoli per un volume
equivalente). Ottima per sostanze protettive, ma senza eccedere, perché nel
sedentarismo comincerebbe a essere rilevante la quantità di zuccheri fruttosio,
saccarosio e glucosio. I Consensus impongono “5 pz di verdura e frutta al
giorno”, cioè 3 di verdura e 2 di frutta.
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VERDURE E
ORTAGGI: AUMENTARLI. Unica categoria di alimenti senza limiti, se non buonsenso
e tolleranza del colon. Specialmente in sedentarismo è consigliabile raddoppiare e perfino triplicare le porzioni di insalata cruda e verdura cotta. E' l'alimento fondamentale, insieme coi legumi e i cereali integrali, della rivoluzione dietetica che ci permette di sopravvivere bene al sedentarismo. I vegetali a foglia verde e gli ortaggi colorati sono il fondamento di un regime alimentare
sano e protettivo, specialmente in tempi di emergenza, grazie ad
antiossidanti, vitamine, sostanze fitochimiche naturali e fibre.
CRUDITA’. La pz. base è di 100 g, ma in sedentarismo è bene aumentarla di molto, anche del doppio o più. Non
aggiungere alle insalate cibi di fantasia come formaggi o crostacei (per non
perderne il controllo dietetico e calorico), ma solo erbe aromatiche e ortaggi
tradizionali. Mio personale consiglio: a cena, quando le capacità digestive,
specie delle persone mature e sedentarie sono minori, i frullati integrali di
ortaggi misti conditi sono più digeribili di abbondanti insalate miste con
ortaggi duri (cavolo rosso, carote ecc).
DA CUOCERE.
Le verdure a foglia (250 g 1 pz) si cuociono immergendole immediatamente con l'aiuto di una paletta o schiumarola nell’acqua bollente con poco sale, per distruggere subito l’enzima che ossida i
polifenoli e la clorofilla, e per farle rimanere verdi. Cotte e ben scolate si conservano bene in frigorifero in barattoli chiusi per 1-2 giorni.
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LATTICINI
FRESCHI, MANTENERLI. Ricotta specialmente, sperimentata anche nelle diete
dimagranti e di grande qualità proteica, e yogurt allo 0,1%. Sì anche a latticini
teneri tradizionali (es: quartirolo fresco), però in mezze porzioni (50 g) se
ogni giorno e in mancanza di latte. Evitare creme industriali spalmabili dai
nomi di fantasia. Invece per formaggi duri stagionati solo assaggi o mezze
porzioni (25 g) e non certo ogni giorno.
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UOVA,
MANTENERLE, ANZI AUMENTARLE. Avendo grande valore nutritivo e protettivo, e
consistendo in porzioni naturalmente piccolissime, secondo nuovi studi
scientifici finalmente d'accordo con la Tradizione se ne possono consumare fino a 1-2 al giorno, per soggetti sani.
Sperimentate nelle diete dimagranti perché riducono la fame. Hanno le proteine più complete e assimilabili in assoluto, e sono utili anche al sistema immunitario. Il colesterolo
alimentare (abbondante nel tuorlo) è pochissimo assimilato e non ha niente a
che fare con la ipercolesterolemia.
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GRASSI
ANIMALI, RIDURLI MOLTO O ELIMINARLI. No, quindi, ai salumi grassi e ai
formaggi stagionati, burro cotto o grassi in eccesso.
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GRASSI
VEGETALI, AUMENTARLI. Per l’olio di oliva già ci pensano gli italiani, che
spesso eccedono. Mai cuocerlo: si perderebbero le sostanze antiossidanti e i fitosteroli che sono il suo vanto! A proposito, risparmiate le fritture riservandole agli eventi speciali, a meno che si tratti di una sana frittata alle erbe, con pochissimo olio in padella. L’olio crudo va calcolato a cucchiai o
cucchiaini, mai versato a occhio. Io con le mie esigenze e consumando molte
verdure e legumi uso 2 cucchiai a pasto.
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SEMI
OLEOSI, INTRODURLI O AUMENTARLI. Erroneamente definiti perfino da docenti
universitari “frutta secca” [che invece, come detto, è frutta succosa
disidratata e va considerata zucchero], vanno aumentati (mandorle, nocciole,
noci, girasole, sesamo, pinoli ecc) per la ricchezza nutrizionale (acidi grassi essenziali, protettivi, e minerali preziosi, come il magnesio, ma anche per il ruolo che hanno nelle difese cellulari e immunitarie. E’ incredibile quanto una manciata al
giorno o piccole quantità a ogni pasto diano meno rischi
di sovrappeso di piccole quantità di pizze-pane-dolci-bibite assunte regolarmente. Il metabolismo dei grassi poli- e
mono-insaturi è nettamente più favorevole di quello di zuccheri e amidi: un
fegato sano li converte ed elimina se in eccesso.
· FRUTTA SECCA, EVITARLA o ridurla a piccole quantità, tanto per il gusto, nell'importante colazione mista tipo "muesli" del mattino al posto del cucchiaino-cucchiaio di miele o zucchero nero. Per "frutta secca" si deve intendere correttamente non quella oleosa, ma solo la frutta succosa essiccata e di sapore dolce: uvetta, prugne, mirtilli, fichi, albicocche ecc. Pur conservando sostanze protettive come i polifenoli, va considerata a causa dell’abbondanza di zucchero tra i Dolci (vedi). Tuttavia, per antica tradizione naturista e buonsenso, una manciata di uvetta o prugne o albicocche o mirtilli secchi nel muesli o accompagnata col pane integrale, in una colazione molto ricca di nutrienti protettivi e fibre, è accettabile.
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SPEZIE ED
ERBE AROMATICHE, INTRODURLE O AUMENTARLE. Timo, origano, aglio, cipolla,
santoreggia, menta, basilico, peperoncino, zenzero, curcuma, cardamomo ecc.
possono essere consumate a piacere come condimenti, perché danno gusto,
migliorano la digestione, proteggono in quanto potenti antiossidanti, sono per
lo più anti-aggreganti, aiutano a prevenire l’aumento di peso e fanno risparmiare
il dannoso sale che in eccesso provoca ipertensione, ritenzioni (caviglie
gonfie ecc.) e aumento di peso.
Spezie ed
erbe aromatiche sono farmacologicamente gli alimenti più attivi che abbiamo. In
laboratorio hanno mostrato potenti proprietà anti-microbiche e protettive, compreso
il rafforzamento delle difese immunitarie. Ma nell’uso abituale di condimenti
per l’uomo, che a differenza delle cavie ha una dieta varia e incontrollabile
in cui le poche spezie si disperdono, hanno limitati effetti farmacologici e
biologici, perché consumati in minime quantità e sporadicamente, e spesso
rovinati dal calore (mai le spezie cotte) e dalla cattiva conservazione. Quando,
invece, sono prese in abbondanza, sono così potenti che, come i farmaci, nonostante
una dieta abbondante possono avere effetti collaterali negativi, p.es. su vie
urinarie (spezie piccanti, come peperoncino, pepe e in minor misura zenzero; ma in alcuni perfino certe varietà di origano), fegato, stomaco (l’aglio
crudo, unica forma efficace, è vomitivo e gastro-lesivo). La liquirizia, infine,
è da eliminare, specialmente nel sedentarismo, da parte di persone mature o anziane:
favorisce edemi e ipertensione.
IMMAGINI. 1. Legumi, ortaggi, cereali integrali e semi oleosi assortiti. 2. Un piatto di ceci.
AGGIORNATO L'11 AGOSTO 2021