venerdì 12 giugno 2009

MACROBIOTICA. Dieta di Ohsawa a rischio: troppo sale, conserve e cottura

COME NACQUE, E IL NOME RUBATO. Oggi è poco seguita, dopo il boom e poi il fallimento degli anni '70. E non è affatto "il cibo degli Antichi", ma ha una storia recente, anche se contorta. Pochi sanno che macrobiotica, malgrado il nome greco, non è una parola originale. La riutilizzò verso il 1950 il giapponese Ohsawa rubando il neologismo che il famoso medico naturista e ippocratico tedesco Christoph Wilhelm Hufeland (1762-1836) aveva inventato per denominare, nientedimeno, una alimentazione naturale e salutista, vegetariana e ricca di cibi crudi, che proprio per questo avrebbe dovuto "prolungare la vita" (in greco, macros = lungo, e bios = vita). Niente a che fare con la macrobiotica di Ohsawa, dieta che vuole tutto il contrario: cibi cotti, anzi stracotti, poca o niente frutta fresca, poca o niente insalata fresca e cruda. E questa dell’origine del nome è la 1.a mistificazione legata alla macrobiotica. Abbiamo contato almeno 16 mistificazioni.
      Più di un secolo dopo il medico naturista Hufeland, verso il 1950, il giapponese Nyoiti Sakurazawa, che in Europa e negli Stati Uniti si fece chiamare, chissà perché, George Ohsawa (ecco la 2.a mistificazione), di salute malferma, lanciò la dieta che aveva creato, appunto, per gli occidentali sulla base dell'antica regola – a suo dire – dei monaci buddisti Zen dei conventi del Tibet, gli ultimi ad applicare rigorosamente la dialettica Yin-Yang al cibo.
      Ammesso che la storia dei monaci sia vera (ma i veri filosofi Zen l'hanno smentita), fatto sta che in Giappone e in tutto l'Oriente la gente comune non ha mai mangiato come pretendono Ohsawa e le regole della dieta macrobiotica, ma ha sempre avuto una dieta molto più varia e completa (3.a mistificazione). Del resto, fino a pochi anni fa i ristoranti macrobiotici, tipica moda occidentale, erano sconosciuti in Giappone.

GLI ALIMENTI DI BASE. Fatto sta che a partire dal '68, negli Stati Uniti e in Europa i ristorantini macrobiotici che cominciarono a proliferare, proponevano secondo l’insegnamento del guru Ohsawa quasi solo riso integrale scondito ma cotto in acqua salata, salatissima salsa di soia, zuppe salate di miso, alghe, legumi, ortaggi cotti (per lo più carote, cavoli, porri, cipolle, zucche, rape e barbabietole scondite; niente pomodori, melanzane o patate), ortaggi conservati sottosale, e poco altro: tra cui tofu (cagliata di un “latte” ottenuto dai semi di soia) e seitan (la proteina del grano, ovvero il glutine). Ma il proverbiale piatto macrobiotica era il riso integrale salato con la salsa di soia (shoyou o tamari). E questo anche di prima mattina per colazione.
      E tutto veniva sempre inesorabilmente cotto (anche la lattuga), stracotto o abbrustolito. Per "yanghizzare". Perché Ohsawa si era messo in testa di applicare pedissequamente il dualismo puramente filosofico yin-yang (femminile-maschile, dilatato-concentrato, liquido-solido, crudo-cotto, dolce-salato, freddo-caldo, cielo-terra ecc.) al cibo e all'alimentazione. Un'applicazione assurda e impossibile, se non con esiti imprevedibili o dannosi. Perché nello Zen i due termini dovrebbero tendere a bilanciarsi, mentre nella dieta macrobiotica, in pratica, finisce sempre per prevalere lo yang. Perché? Una spiegazione apodittica, cioè filosofica e non dimostrabile, dei macrobiotici è che malattie e inquinamenti sarebbero tutti yin. Dunque avrebbero bisogno di molto cibo yang. Consideriamola, perciò, la 4.a mistificazione.
      E' anche curioso e contraddittorio, inoltre, il frequente ricorso a cibi tecnologici (tofu o "formaggio di soia", seitan o proteine del grano, vale a dire il glutine), cibi fermentati ad opera di miceti (natto, tempeh), salse giapponesi ed estratti fermentati in funzione di dado da brodo (shoyou, tamari, miso). Cioè molto cibo è artificiale, il che contrasta con l'asserita naturalità della dieta. Ecco la 5.a mistificazione. Naturale che gusto e menù macrobiotici fossero considerati in Occidente monacali, poco appetibili, quasi auto-punitivi, ed entrassero per questo a far parte del repertorio dei comici satirici alla tv. In Italia, poi, il pubblico non ama la monotonia, né il cibo scondito e insapore, ed è abituato a verdure crude, frutta, pomodoro, come anche ai sapori vari e spiccati. 

MA OGGI E' UN LOGO CHE VUOL DIRE QUALSIASI COSA. Dopo il fallito tentativo di modernizzazione di Michio Kushi negli Stati Uniti, i pochi macrobiotici rimasti sono contagiati dal salutismo della alimentazione naturale, che a differenza della macrobiotica ha il pieno appoggio dalla Scienza: Basta andare su internet per accorgersi che la dieta di Ohsawa, un tempo rigidissima, ciascuno tende ad interpretarla a modo suo, perfino in modo naturista (negli Stati Uniti salutisti, ma anche in Italia, penso all’oncologo milanese di simpatie macrobiotiche Franco Berrino, v. ritratto), con l'aggiunta di verdure crude e frutta, riducendo o eliminando salse, conserve e il troppo sale. 
      Grazie tante, ma così non è più macrobiotica. I libri di Ohsawa, Abenshera e altri lo escludono. E' un'interpretazione, forse un po' carente, della alimentazione naturale. In altre parole, si è corretta radicalmente una dieta perché era sbagliata e dannosa, andando contro la Tradizione di tutti i popoli e contro la Scienza moderna, che vogliono invece poca cottura e molto crudo, e abbondanza di verdure e frutta, oltre ad una presenza almeno di latticini e uova. Ma non lo si ammette, e anzi si continua a chiamare la nuova dieta così riformata alla luce del Naturismo con lo stesso nome di macrobiotica. Confondendo le idee del pubblico. Perciò occorre essere chiari su questo punto, per neutralizzare furberie e mistificazioni.
      L'integrale non vuol dire macrobiotica (6.a mistificazione). Mangiare cereali integrali, legumi, semi oleosi e verdure crude e cotte, e magari anche frutta, senza eccessi di sale, salse, conserve e cottura, non significa praticare la dieta macrobiotica, ma la normale, antichissima e istintiva alimentazione naturale dell’Uomo.
      Perché allora usare ancora quel nome esoterico e mistificatorio? Per la filosofia che vi sta dietro - risponde Ohsawa - ma anche per tutto il complesso di modi, regole, cotture, condimenti, salse, sale, conserve, misture, alghe e complementi, che in fin dei conti è il vero nocciolo ma anche il punto debole della macrobiotica. Senonché, sulle "intenzioni" occulte di chi mangia, chi ci assicura che ci siano davvero, e che gli adepti siano coerenti in tutto con la filosofia Zen? 
      Quel che è certo, e che interessa questo blog, è solo ciò che si vede, la dieta pratica, i condimenti salatissimi, le sostanze esotiche giapponesi, le stracotture, le fritture (nitukè), le conserve sottosale (perfino prugne acerbe), la quasi totale assenza di crudità, latticini e uova. Questi sono gli elementi tipici, unici, della macrobiotica, non certo i cereali integrali o i legumi, comuni a tutti i popoli antichi del mondo, e quindi cardine dell'alimentazione naturale. Sbagliano quindi quei ricercatori di simpatie macrobiotiche che pur di poter dimostrare scientificamente che la macrobiotica non fa male, come è stato dimostrato, ma addirittura che "fa bene", cioè è preventiva, hanno utilizzato in studi clinici (p.es. nella ricerca "Diana") una dieta a base di cereali integrali, legumi e semi oleosi, definendo questa dieta come "macrobiotica". Eh, no, non è macrobiotica, ma normale alimentazione naturale, come ampiamente dimostrato nei manuali Alimentazione Naturale, La Tavola degli Antichi, e Manuale di Terapie con gli Alimenti (ed. Oscar Mondadori). Perché, una volta eliminati l'eccesso di sale, di cottura, di conserve e di salse, e le regole sbagliate, tutti elementi che aumentano i rischi cardiovascolari e tumorali, la dieta che ne risulta non è più macrobiotica. Come se fosse una novità che i cereali integrali, i semi oleosi e i legumi sono protettivi! Non li ha certo scoperti la macrobiotica, i Naturisti lo ripetono da centinaia di anni. E' la 7a mistificazione.
      Neanche è lecito attaccarsi ad alcune frasi paradossali di Ohsawa, con cui meraviglia i discepoli confessando, quando è in buona salute, di apprezzare frutta, dolci, cucina francese, whisky e fumo, per sostenere che la macrobiotica è elastica. Lo dice lui stesso che sono eccezioni rare (v. Commenti di agosto 2009 in altro articolo) che non intaccano le regole strette e severe della macrobiotica, sia per i malati, sia per i sani. E così giustamente hanno interpretato migliaia e migliaia di macrobiotici in tutto il mondo. Però, c'è il forte sospetto che, finita la moda e lo snobismo spiritualista degli anni '70, ora che la Scienza ha dato torto alla macrobiotica, quella vera, e ragione all'alimentazione naturale, si voglia ingiustamente prendersi la rivincita con la mistificazione spacciandosi per naturisti e salutisti. Ma per fortuna le assurdità del libro del fondatore Ohsawa parlano chiaro e ci danno ragione: pur avendo in comune i cereali integrali e i legumi, la macrobiotica è agli antipodi dell'alimentazione sana e naturale.
      Però il nome "macrobiotica" resta, nonostante che dentro ci sia di tutto, e gli adepti gli sono attaccatissimi, come mostrano molti dei commenti qui sotto. Perché deve sostenere il business, gli affari cospicui di tutte le società di import-export che la propagandano e finanziano. Il sospetto che sia diventato soprattutto un logo commerciale per far soldi (propri) spacciandolo per "filosofia" e "salute", alla luce di migliaia di episodi in oltre 40 anni di affarismo commerciale, è diventato certezza. Se per ipotesi, a parità di dieta, si chiamasse "alimentazione naturale", nessuno dei macrobiotici la seguirebbe. E le ditte fallirebbero. E’ la mistificazione n. 8.

L'ATTENZIONE AL CIBO E' SEMPRE MEGLIO DI NESSUNA ATTENZIONE. Com'è, allora, che alcuni riferiscono di "miglioramenti" e di "riacquisto della salute"? A parte il valore delle sensazioni soggettive in soggetti così emotivi ed esoterici, qualsiasi regime alimentare, anche carente, anche il più balzano, può dare qualche vantaggio nel breve periodo, perché una regola, in un primo momento, è sempre meglio di nessuna regola, come concordano nutrizionisti e psicologi. La gente, ormai, mangia malissimo, e una qualsiasi teoria, anche sbagliata, ha almeno il pregio di rendere il soggetto più consapevole, più attento al cibo. E questo autocontrollo, stranamente, nel breve periodo può dare vantaggi. E le regole sbagliate? Per paradosso, quanto più innaturale e sbagliata sarà la regola, tanto meno il soggetto la osserverà, e più sarà portato a modificarla e adattarla alle proprie esigenze, con la scusa che "ogni uomo è diverso". Si spiegano così gli apparenti "successi" temporanei, sul piano personale e aneddotico, delle diete più strane e innaturali, macrobiotica compresa. Quasi sempre si tratta di soggetti che in precedenza mangiavano malissimo e non si ponevano problemi di alimentazione.

UNO ZEN TUTTO PARTICOLARE DIETRO LA DIETA. Secondo Ohsawa, alla base della macrobiotica ci sono lo Yin e lo Yang. Ma i veri monaci e filosofi Zen, interpellati dalle autorità sanitarie degli Stati Uniti, hanno smentito che questa dieta, per loro recentissima, rappresenti lo Zen a tavola. E’ la 9.a mistificazione. La filosofia Zen concepisce l'universo perennemente percorso da forze in equilibrio tra loro. Ogni energia oscilla tra due opposti, come un pendolo. Il caldo si oppone al freddo, la notte al giorno, il femminile al maschile e così via. Le due forze opposte che tendono a compensarsi sono lo Yin e lo Yang. Sono Yang il sole, il giorno, il fuoco, il caldo, la luce, l'uomo, il cielo ecc. La tendenza è verso l'espansione, l'ascesa al cielo. I loro opposti sono Yin: la luna, la notte, l'acqua, il freddo, il buio, la donna, la terra ecc. La tendenza è verso la contrazione, la discesa verso il basso. Ma Ohsawa, stranamente, modifica nella sua teoria riservata all'Occidente i termini ultimi dello Yin-Yang. Crede più opportuno, per farsi apprezzare in Europa e in America, considerare secondo la filosofia occidentale la terra attiva, creativa (Yang) e il cielo passivo, ricettivo (Yin). Insomma, inverte i poli di una filosofia millenaria: Yang diventa contrazione, Yin espansione (10.a mistificazione).

RISO INTEGRALE ALLA BASE DELLA DIETA. Al primissimo posto Ohsawa pone il riso integrale, che dovrebbe essere ogni giorno o quasi sulla tavola. È curioso che ai seguaci d'Europa e d'America il maestro spirituale prescriva il cereale più comune in Oriente. La scienza, però, definisce il riso il più povero di tutti i cereali per quantità di proteine (7,6 g per 100 g, invece dei 13 g del frumento duro e dei 12,1 del frumento tenero), anche se le sue scarse proteine sono però di valore biologico un po' più elevato di quello del frumento (indice chimico FAO: 59 invece di 49).

Ma il riso è anche il cereale più amidaceo, con 78,8 g di carboidrati totali, in luogo dei 68,7 g dell'avena e dei 75,6 del frumento tenero. Quindi è il più sbilanciato in termini nutrizionali. Eppure, per Ohsawa è "il più bilanciato" tra Yin e Yang, nella scala degli alimenti. E l’amido del riso, non solo è troppo abbondante, ma è anche qualitativamente il peggiore dopo quello della patata, in quanto ricco di amilopectina. Quindi, a differenza della pasta di grano, stimola molto velocemente la secrezione dell’insulina, cioè ha un indice glicemico molto alto: poco meno dello zucchero (pasta integrale 40, pasta bianca 51-65, riso integrale 81, riso bianco 83, zucchero 92). Insomma, il riso se assunto in quantità e ogni giorno può essere un cereale a rischio nonostante le fantasie pseudo-filosofiche di Ohsawa, altro che il “cereale che guarisce” (11.a mistificazione).
      Come se non bastasse, sempre viene proposto il riso scondito, cioè privo di oli o salse, ma solo salato, e spesso accompagnato da salsa tamari, zucca o radici. Dimenticate parmigiano, olio di oliva o salsa di pomodoro. Quest'ultimo in gastronomia copre tutti i sapori, e forse se ne abusa, è vero, però è uno degli alimenti più potentemente antiossidanti, perfino dopo lunga cottura, di cui i macrobiotici non si giovano. Come anche il peperone, primatista in vitamina C, la patata e la melanzana, che hanno una buccia ricca di principi attivi o polifenoli protettivi. Tutti ortaggi vietati, perché "rei" di far parte delle solanacee, fino al Settecento ritenute velenose. Una vulgata macrobiotica li considera addirittura "cancerogeni" (12.a mistificazione).
      Per fortuna, vengono utilizzati tutti i cereali completi di rivestimento, cioè integrali, come riso, saraceno, frumento, orzo, miglio, e i legumi. E questo, finalmente, è il più importante elemento positivo della macrobiotica.

LE FAMIGERATE "7 DIETE" DI OSHAWA. Per anni il riferimento, la guida più seguita, è la tabella con le "Sette Diete" di Ohsawa, che in un crescendo di elevazione spirituale si conclude con la famosa (o famigerata, secondo i punti di vista) dieta n.7: solo riso integrale, mattina e sera. Dieci giorni di dieta n.7, assicura Ohsawa, possono curare qualsiasi malattia, compreso il cancro; purché corpo e spirito siano intimamente uniti nell'ascesi. Si possono immaginare le reazioni di nutrizionisti, medici e ricercatori. Ne parleremo più avanti.


YIN E YANG NELLA VITA QUOTIDIANA E A TAVOLA. La distinzione tra i due principi Yin e Yang ha influenze immediate e determinanti sul cibo e serve a scegliere non solo i singoli alimenti ma anche i modi di preparazione e di cottura, la prevalenza dei sapori, le quantità indicative. Una donna pletorica, grassa, che soffre di ritenzioni idriche, oppure freddolosa, cioè molto Yin, ricorrerà ai cibi e alle modalità Yang, per esempio al miglio o al grano saraceno, ma prima saltati in padella o leggermente tostati con poco olio di sesamo (per "yanghizzarli" ancora di più), e poi cotti in acqua, meglio se in pentola di coccio, fino a che il liquido sia sparito e i chicchi siano quasi secchi e dorati, cioè un po' abbrustoliti. Ecco tecniche di cucina poco salutari e a rischio cancerogenico e cardiovascolare. All'opposto, un ometto secco e magro oppure caloroso farà in modo che prevalgano gli alimenti Yin, concedendosi perfino il lusso di un'insalata o di un frutto in più (rari e quasi vietati in macrobiotica). Al contrario di quanto si potrebbe immaginare, i due poli della macrobiotica non hanno lo stesso peso pratico. 
      Nella realtà quotidiana (alimentazione e terapia) quasi sempre prevale l'elemento Yang. Come mai? Perché Ohsawa ha considerato Yin gran parte delle malattie, i farmaci chimici, l'alcol, il tabacco, le droghe, l'inquinamento ecc. Tutte cose che vanno evitate. Ma anche il miele, la frutta, le insalatine fresche e tenere, il latte, il cibo crudo in genere, sono Yin. E infatti il vero macrobiotico li usa poco o nulla. Sono Yang, invece, molti dei cibi e dei metodi più cari alla macrobiotica: il sale, le conserve di vegetali salati ("insalatini"), le salse e i concentrati fermentati di soia (shoyou, tamari, miso), i cereali, la frittura, l'eccesso di cottura (perfino della frutta, e per i cereali anche un'ora e mezza), la tostatura. Tutta colpa della vita moderna, con le sue abitudini sbagliate (dolci, alcol, cibi artificiali, eccesso di cibo ecc.), che sarebbe troppo Yin, rispondono Kushi e Ohsawa. Questa yanghizzazione arbitraria generalizzata, mentre invece viene asserito a destra e a manca l’equilibrio tra yin e yang, è la 13.a mistificazione.

NON E' VEGETARIANA. I profani li prendono per vegetariani, ma sbagliano. I macrobiotici, anzi, sono i soli tra i praticanti dei vari regimi naturali che potrebbero in teoria mangiare carne e pesce ogni giorno, "se solo riuscissero a bilanciarli". Non ha detto Ohsawa che proibire questo o quel cibo va bene solo per chi non è capace di apprendere la teoria vera, profonda, della macrobiotica? "Con la macrobiotica voi potete mangiare tutto ciò che vi piace". Già, ma prima dovreste diventare davvero macrobiotici e così i vostri gusti cambierebbero. Non è raro, però, imbattersi in macrobiotici che usano "festeggiare" le grandi ricorrenze con pietanze di carne, possibilmente di origine naturale. Si tratta, nota Abehsera, soltanto di una "concessione ai desideri sensuali degli uomini", nient'altro. L'ideale Zen, insomma, è vegetariano, ma tutti i macrobiotici mangiano pesce di frequente e carne di rado. Di "concessioni", del resto, la macrobiotica è piena. Lo stesso Ohsawa fumava sigarette (molti macrobiotici che ho conosciuto fumavano), il che è perlomeno strano in un igienista. Ma nella comune pratica degli adepti (e perciò negli studi scientifici) la dieta macrobiotica viene considerata a tutti gli effetti “vegetariana”. Ecco la 14.a mistificazione.

L'AGGIORNAMENTO DI MICHIO KUSHI. Poi, negli anni 80, la grande crisi del modello Yin-Yang e la riscoperta in massa dell'alimentazione naturale, con frutta, verdura, crudismo e relativi antiossidanti, tutte cose che Ohsawa aveva sempre tenuto lontano. Erano gli anni in cui i ristoranti dello Yin e dello Yang chiudevano i battenti a centinaia, in Europa e in America. Altri, per non chiudere, aggiungevano nell'insegna la rassicurante etichetta "alimentazione naturale", un po' come mea culpa ideologico e un po' per calcolo commerciale. Io stesso offrii al romano ristorante di via della Vite, che si era modernizzato, il bel nome di "Naturist Club". Insomma, nell'ultimo decennio, grazie anche alle obiezioni di medici, nutrizionisti e naturisti, Michio Kushi, il più fortunato allievo di Ohsawa, ha cercato di dare della macrobiotica una interpretazione più umana, cioè meno ostica, meno anti-scientifica, e più tollerabile, che però - come diremo di seguito - lascia ancora decisamente contrari nutrizionisti e clinici.

LA NUOVA PIRAMIDE MACROBIOTICA. Le nuove indicazioni per i Paesi a clima temperato (Michio Kushi 2001) prevedono (in ordine decrescente di importanza): ogni giorno, cioè regolarmente, cereali integrali 40-60% in peso del cibo totale, in maggior misura riso, miglio, orzo, frumento, avena, saraceno, e in minor misura pasta da cuocere, pane e prodotti di farina; vegetali 20-30% in peso del cibo totale, un misto bilanciato tra foglie verdi, ortaggi e radici, per lo più cotti, in minor misura crudi o insalate (ortaggi sconsigliati: pomodori, melanzane, peperoni, zucchine e spinaci); vegetali conservati e sottosale piccole quantità; legumi al naturale o trasformati o fermentati 5-10% in peso del cibo totale (azuki, lenticchie, ceci, tofu, tempeh, natto ecc); alghe in piccole quantità (nori, wakame, kombu, hiziki ecc); ogni settimana, cioè occasionalmente, condimenti (sale, miso, salse di soia ecc), oli vegetali, frutta locale e di stagione, pesce (soprattutto a carne bianca), crostacei e molluschi, noci e altri semi oleosi, dolci (soprattutto di cereali e frutta); ogni mese, cioè uso raro e facoltativo, latticini, uova e pollame, carni rosse.

MA E’ ANCORA INSUFFICIENTE. Come si vede, ottimo l'uso quotidiano di cereali integrali e legumi. La monotonia monacale della dieta di Ohsawa viene un po' moderata, ma la macrobiotica di Kushi è ancora insufficiente a garantire la salute. La frutta è penalizzata gravemente . Pur essendo anti-cancro, viene addirittura dopo le salse di soia (cancerogene): non va mangiata ogni giorno! Una follia. Le verdure sono penalizzate. Il 20-30% in peso è scarso, visto che sono acquose. E le verdure sottosale, inutili e dannose, sono collegate al cancro. Così, non si raggiunge certo l’obiettivo delle "almeno 5 porzioni di verdura e frutta" al giorno prescritte dai Consensus. Invece, le inutili e indigeste alghe hanno spazio ogni giorno. E’ da insensati considerare entrambi "occasionali" il dannoso sale e il protettivo olio, Lo stesso per le noci. Latticini e uova, in pratica non si mangiano quasi mai, e quando càpita non basta certo per le scorte di vitamina B12. Una Piramide illogica, innaturale, sbilanciata e carente. Infatti non è stata praticata mai da nessun popolo nella Storia. Ecco perché negli studi scientifici la macrobiotica viene considerata vegan e fa registrare ogni tipo di problemi. Peccato: avevano cominciato bene coi cereali integrali e i legumi ogni giorno!

PREGI DELLA MACROBIOTICA. I pregi della macrobiotica sono: 1. la riproposta dei cereali integrali, dopo l'uso millenario, la riscoperta secolare della medicina ippocratica, e la riscoperta naturista fin dai primi del '900. 2. l'uso costante dei legumi. Due scelte ottime, perfettamente naturiste. 3. Un altro pregio è la ricerca del cibo senza conservanti artificiali, anche questo concetto d'impronta naturista occidentale. 4. Lo stesso porsi il problema - risolvendolo male - del cibo "sano ed equilibrato" serve ad un maggiore autocontrollo dietetico, sempre positivo. 5. E' salutare anche la cura posta nella masticazione, che l'avvicina alle teorie naturiste dell'americano H. Fletcher. 6. Questo porta a mangiare di meno e quasi sempre a dimagrire. Il che nella società opulenta di oggi è un indubbio vantaggio. Spesso però, a differenza del naturista, c'è il rischio di dimagrire con carenze, anche per la relativa monotonia e scarsa appetibilità organolettica delle preparazioni gastronomiche macrobiotiche.
Invece, l'altro principio salutare, quello del cibo locale, ovvero non importato, non è mai rispettato: quasi tutto il cibo macrobiotico è importato dall'Oriente (15.a mistificazione). Ohsama stesso fondò una ditta di importazione di alimenti ("Lima", dal nome della moglie) con sede in Belgio. Un'altra delle sue incredibili contraddizioni, che dicono tutto del personaggio e del carattere commerciale della sua dieta.

EFFETTI TERAPEUTICI NON PROVATI.  Eppure, la macrobiotica fu definita "dieta terapeutica" dal suo inventore, che così scrive nel libro Le Zen macrobiotique (trad. it.: La dieta macrobiotica, Roma 1968): "Ho visto malattie incurabili come paralisi di ogni tipo, lebbra, epilessia, guarire in dieci giorni. Qualsiasi malattia deve essere guarita in dieci giorni, perché viene dal sangue, di cui noi eliminiamo un decimo ogni giorno: di conseguenza un'alimentazione adeguata rinnoverà il nostro sangue entro dieci giorni". " Il cancro è la malattia più Yin ed è facilissimo a guarirsi. Lo specifico è il gran saraceno". Ridicolo. Eppure gli adepti si bevono queste sciocchezze. Anche la dieta n.7 dovrebbe "curare il cancro" e "prevenire le appendiciti". Ma, a parte il delirante semplicismo, grano saraceno, riso integrale e altri cereali, legumi e semi prescritti da Ohsawa sono cibo comune a tanti popoli e a tante persone, da tempo sperimentati con successo nelle ricerche di migliaia di studiosi. Non sono certo una esclusiva macrobiotica. Il saraceno, per esempio, è realmente ricco di polifenoli antiossidanti anti-cancro. Ma ciò che conta nella prevenzione è l'intera dieta. Ed è proprio questo il punto debole della macrobiotica: nel suo complesso prevalgono i radicali liberi sugli antiossidanti. E' ricca semmai di sostanze cancerogene (v. oltre). Altro che curativa. 16.a mistificazione.

DIFETTI DELLA MACROBIOTICA. Per il resto, è la dieta più esoterica e meno scientifica ("i chicchi cotti sul fondo sono più Yang, gli altri più Yin", " le crocchette di riso triangolari sono più energetiche, perché si forma una corrente di energia tra le umeboshi e i vertici del triangolo"). Quando leggete su internet o sui libri macro "il grano serve a questo, il miglio a quest'altro", non ci credete: siamo alla sottocultura più campata in aria. Non esiste il minimo aggancio antropologico-culturale. Non solo nessuno scienziato moderno, ma nessun popolo o scienziato antico, sottoscriverebbe indicazioni simili. Tutte le cosiddette "indicazioni terapeutiche" macrobiotiche sono di pura fantasia: né tradizionali, né scientifiche. Invenzioni pseudo-filosofiche recenti. Ha anche il difetto di avere tanti alimenti trasformati, e dunque assai poco naturali, secondo gli usi recenti in Estremo Oriente, quindi in qualche modo artificiali ed inutilmente esotici, anche se si tratta di trasformazioni con tecnologie semplici (tofu, seitan, miso, salse di soia, tempeh, natto, gomasio, tahin ecc). Il che scandalizza chi vorrebbe seguire un'alimentazione del tutto semplice e naturale, senza tante salse, misture e conserve che coprono la vera natura del cibo, e perciò vuole vedere nel piatto i chicchi dei cereali come sono, o i semi oleosi, o i legumi in seme.
      Tra gli studiosi, poi, è un coro di critiche e opposizioni scientifiche. Se praticata in modo stretto e rigoroso, come insegna Ohsawa, senza cioè gli aggiustamenti fantasiosi visti negli ultimi tempi, la macrobiotica è "un regime molto pericoloso per la salute" (Istituto Nazionale della Nutrizione, oggi Inran), "una accozzaglia di strani precetti"; un insieme di "pseudo concetti dietetici" che si pretende di avallare con credenze filosofico-religiose (E.D.Vitali, Incontri di educazione alimentare per insegnanti, INN 1978). Le carenze nutrizionali sono troppe, e non giustificate da nessuna Tradizione popolare al mondo. Lo sbilanciamento è davvero eccessivo. La scarsità dei liquidi, la quasi totale assenza di frutta cruda e verdure crude (mancanza di vitamine, antiossidanti, clorofilla, sali minerali, oligoelementi, enzimi preziosi, acidi organici), l'eccesso incredibile di sale, di conserve salate e salse salate (troppo sodio rispetto al potassio), la mancanza di latte e latticini (difetto grave di calcio biodisponibile), la quasi assenza di proteine di alto valore biologico, l'eccesso generalizzato di cottura, frittura e tostatura (in contrasto con la dietologia moderna e con la prevenzione di cardiopatie e cancro), sono elementi gravi che già da soli dovrebbero bastare per definire la macrobiotica "la più pericolosa fra tutte le manie alimentari" (Eat better, live better, ed. italiana: Mangiare meglio per vivere meglio, a cura dell'INN, Milano 1978). Non solo non cura il cancro, ma è dannosa, ha sentenziato dopo un attento studio la Cancer Agency:

CHE COSA RISULTA DAGLI STUDI SCIENTIFICI. Ovviamente, non esiste la minima prova scientifica di guarigioni con la macrobiotica, tanto meno in malattie gravi. Anzi, il problema è che si tratta di una dieta a rischio. I problemi che provoca una tale dieta sono numerosi, e perfino la ben nota attività preventiva dei cereali integrali (stipsi, appendiciti, emorroidi, diabete, varicosi, cancro al colon ecc.) viene neutralizzata dai rischi di ipertensione, malattie di cuore e ritenzioni idriche causate dall’eccesso di sale e quindi di sodio (studi di Sodi Pallares; Krishna in New England Journal of Medicine; Weber e Laragh in Hypertension: current therapy), e dai rischi di altri tumori (v. più avanti). Basta aver presente che una dieta opposta alla macrobiotica, pur avendo in comune i cereali integrali, cioè ricca di frutta, vegetali, latticini magri, povera di sale e molto ricca di potassio, riduce e cura l'ipertensione, come ha dimostrato lo studio NASH-1 pubblicato su Lancet e su New England Journal of Medicine (FM Sacks et al., 2001).
      Tra i bambini, gli adolescenti e i giovani soprattutto, ma anche tra gli adulti macrobiotici, come dimostra più d’uno studio che consiglia di integrare la dieta con latticini, sono state riscontrate carenze nutrizionali gravi (di proteine, minerali e vitamine, soprattutto la B12). D’altra parte, il tempeh, pubblicizzato come "dotato di vit. B12", lo è solo se prodotto in ambienti sporchi (Oriente), mentre in condizioni igieniche perfette ne è privo, e le alghe contengono analoghi della vitamina poco o per nulla assimilabili nell'uomo secondo più d'uno studio. In Olanda, P.C. Dagnielie e coll. hanno trovato in uno studio su bambini macrobiotici meno vit. B12, meno ferro e più anemie, per le precarie condizioni delle madri macrobiotiche, con ritardato sviluppo psicomotorio, deperimento e atrofia muscolare. Risultati confermati da un altro studio. 
      Negli Stati Uniti, in uno studio del New England Medicine Center di Boston su 52 bambini in età prescolare, quelli macrobiotici hanno rivelato meno vit. D, meno calcio e meno fosforo. In un altro studio è stata riscontrata un’alta percentuale di rachitismo (quasi 1 ogni 3 bambini) rispetto agli altri bambini non macrobiotici. Funzioni intellettuali ridotte sono state provate in test su adolescenti macrobiotici (anche quelli non definiti carenti dai medici) in un recente studio di Louwman e coll. Uno studio di Dusseldorp et al. (Am J Clin Nutr 1999;69:664–71) ha dimostrato che perfino adolescenti che consumavano diete complete, se erano stati macrobiotici da piccoli, continuavano ad avere carenze notevoli. Era più basso il contenuto minerale delle ossa, predisponendoli così a fratture nella tarda età, secondo uno studio di Parsons et al., J Bone Mineral Res, sept. 1997:12:1486-1494). E la carenza di calcio assimilabile ha la sua importanza anche in ambito cardiovascolare. E' stato provato da altri studi che la carenza di calcio favorisce l’ipertensione negli adulti (McCarron, CD Morris, C Cole, Science 217, no. 4556, pp. 267-269, 16 July 1982). La macrobiotica è stata anche studiata, ricorda in uno studio il ricercatore L H Kushi (figlio del teorico della macrobiotica Michio), per alleviare le sofferenze di donne affette da cancro, ma con risultati scarsi, deve ammettere. Non gli resta che argomentare che poiché le donne macrobiotiche hanno estrogeni circolanti in quantità leggermente minore, a causa dell’alta concentrazione di fitoestrogeni alimentari (per l’alto consumo di soia), è possibile suggerire teoricamente un qualche minore rischio di cancro al seno. Ma la cosa, visti gli alti rischi tumorali in genere della macrobiotica, appare irrilevante. (Kushi LH et al, J Nutr. 2001 Nov;131(11 Suppl):3056S-64S).

SALSE DI SOIA, SALE, CONSERVE E TUMORI ORIENTALI. Altro rischio grave per i macrobiotici è infatti quello dei tumori tipici dell’estremo Oriente: cancro dello stomaco, dell'esofago e della bocca. Il Giappone, al quale si ispirano, insieme con Cina, Corea e altri Paesi orientali, è al primo posto nel mondo per questi tumori. Basta leggere uno studio tra migliaia. L’Occidente è all’ultimo posto. E medici, nutrizionisti e ricercatori orientali si mettono le mani nei capelli. Sanno il perché – cibi salati, conservati ed eccesso di nitrati – come si vede in uno studio tra tanti, ma non riescono a convincere la popolazione – anche per le avverse condizioni igieniche e lo scarso uso del frigorifero - a mangiare all’occidentale cibi freschi, verdure crude, un po’ di latticini, e niente salse di soia e conserve. 
       Le cause di questi tumori orientali sono molteplici. Prima possibile causa, l’eccesso di nitrati. I nitrati sono ridotti dai batteri in nitriti che nello stomaco si combinano con le ammine (p.es. nella salsa di soia con la tiramina) sintetizzando terribili nitrosammine cancerogene (tumori a stomaco e fegato), come nelle conserve salate, nelle salse di soia e nei fermentati di soia e in molti vegetali. E che la carenza di verdure crude e frutta, e di latte (protettivo) non può neutralizzare, come invece accade in Occidente. 
   Seconda possibile causa, il sale. Vedi uno studio tra centinaia sul Giappone. Ogni pietanza, perfino il riso della colazione del mattino, abitudine imitata dalla macrobiotica, è salata con sale, miso, shoyou, conserve sottosale. Sale e nitrosammine hanno per di più un effetto tra loro sinergico nel favorire l’Helicobacter pilori, da cui quasi tutti gli orientali sono colpiti, che provoca anche per conto suo ulcera gastrica e tumore allo stomaco, come mostra tra i tanti un altro importante studio. Da questo studio si vede anche che nella salsa di soia l’amina ipertensiva presente (tiramina) produce per nitrosazione nello stomaco non solo la nitrosammina cancerogena, ma anche il pericoloso cicloexadienone, mentre un’altra sostanza a rischio della salsa di soia, un acido carbossilico, genera un derivato dinitroso. Entrambi mutageni
      Terza possibile causa, le aflatossine, muffe cancerogene largamente presenti sui semi di soia ed altri di provenienza orientale per umidità del clima e cattiva conservazione. Quarta, l’uso continuato di zuppe e brodi molto caldi. La macrobiotica, insomma, imitando il cibo poco sano e naturale dell’Oriente, è l’ideale per chi vuole provare anche gli alti rischi dei tipici tumori orientali.

CONCLUSIONE. La macrobiotica, in sostanza, come teoria e come pratica è zeppa di mistificazioni e contraddizioni gravi. Ne abbiamo contate almeno 16. Come dieta, se praticata secondo le sue regole tipiche, originarie, è dannosa, e a lungo andare a rischio di disturbi e carenze gravi, e lo è ancor di più se fatta praticare ai bambini, perché ha gli effetti d’una dieta vegan che fosse aggravata dalla carenza di vegetali freschi e da cibi troppo cotti, conservati e salati. Il che è l'opposto di un'alimentazione sana e naturale. Se, invece, viene mitigata fino al punto da eliminare i suoi difetti sopra descritti (che sono però anche la sua caratteristica), comprendendo anche molte verdure fresche, frutta fresca, latticini, ed eliminando o riducendo al minimo conserve salate e salse fermentate, non può più chiamarsi "macrobiotica", ma diventa una normale alimentazione naturale, come quella mediterranea antica, fondata su cereali integrali e legumi, magari con l'aggiunta innocua di alghe, regole esoteriche, e filosofia Zen.

IMMAGINI. 1. Riso integrale salato con porri, alghe e salatissima salsa di soia. Tipico piatto macrobiotico, anche nella colazione del mattino. 2. Alghe. In macrobiotica si usano le nori, wakame, hiziki, dulse ecc. 3. Umeboshi (prugne acerbe in salamoia), ritenute preventive e curative. 4. Salsa di soia (shoyou, tamari ecc). 5. Zuppa di miso con tofu.

AGGIORNATO IL 16 GIUGNO 2017

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80 Comments:

Blogger Unknown said...

Posso chiedere approfondimenti sul sesamolo?
Sono una fan del sesamo (senza sale!) e spesso mi faccio il tahin in casa senza tostare il sesamo.
Il sesamolo è sempre presente? E' nocivo o è la tostatura che altera i grassi?
Grazie

12 giugno 2009 alle ore 13:30  
Blogger Unknown said...

Ultima domanda, le verdure fermentate, per esempio una giardiniera fatta in casa, sono tanto negative?
Se consumate in piccole quantità non ci sono anche gli aspetti positivi? Per esempio (io faccio così con le olive) sciacquarle bene o lasciarle un po' a mollo non elimina parte del sale?
Rigrazie :)

12 giugno 2009 alle ore 13:32  
Blogger Nico Valerio said...

SESAMO - Mammafelice, tranquilla, continua pure a consumare sesamo: è sanissimo e protettivo. Come anche le nostre noci. Ho cancellato il dato scientifico di 10 anni fa, che era stato ottenuto isolando la sostanza, cioè non tenendo conto che il sesamo intero fa solo bene. Non bisogna mai guardare alle sostanze singole, ma al cibo completo.
Ma tostato, sia pure con perdite nutrizionali, si conserva di più. Tritato si ossida subito: anche in frigo i suoi acidi grassi polinsaturi potrebbero degradarsi. A meno che non lo macini all'istante sul muesli o la pasta(sì, ma che palle!).Io consiglio il sesamo tostato in torrocinini o come pasta dura (Halva). Peccato lo zucchero. Ma basta saperlo e tenerne conto.
D'altra parte al naturale non si può masticare interamente: è troppo piccolo. Se i semi sfuggono alla masticazione poi non sono digeriti e potrebbero dare a persone predisposte stitichezza. E' un problema. Io uso il torrone greco in piccole quantità. Per quantità maggiori: noci, mandorle e nocciole.
VERDURE "FERMENTATE" - Cioè, che vuoi dire? Parli della fermentazione lattica, come quella dei cavoli con cui si ottengono i crauti? Questa è benefica, ed è ad opera di fermenti noti.
Se invece le verdure sono fermentate con i lieviti selvaggi dell'aria o altri microrganismi opportunisti o addirittura quelli criofili (da frigorifero), getta via tutto. Se sono ammuffite, gettale via. Se invece maccheroni o legumi sono solo leggermenti inaciditi, mangiali pure: dipende dal gusto.
Il frigorifero, comunque è un covo di muffe e microrganismi: va pulito periodicamente con candeggina e-o aceto non diluito, sciacquando poi bene. Attenta a non mettere a contatto tra loro tracce dei due liquidi.
CIBI SOTTOSALE - Sì sempre sciacquati. Ma sono impregnati nella polpa. Oppure perdono il sapore a cui siamo abituati, e allora sono inutili. Meglio ridurne a poco a poco l'uso. Sono gli unici cibi sbagliati dell'Antichità: non c'era il frigo.

12 giugno 2009 alle ore 18:42  
Blogger Unknown said...

Grazie infinite per le risposta veloce e precisa!
Non avrei pensato che tostato si conservasse meglio, d'ora innanzi lo tosterò leggermente(lo frullo per fare tahin, che comunque tengo in frigo e consumo entro una settimana, diciamo).
A scanso di equivoci, mi ero espressa male, ma sì, intendevo latto-fermentate tipo i crauti! Non mangio nulla di ammuffito ;)
Ancora grazie!

12 giugno 2009 alle ore 19:17  
Blogger Nico Valerio said...

Ho già risposto nel Forum a domande del genere sul sesamo. Dà una guardata al Forum. Non è possibile in casa tostare a regola d'arte il sesamo: è troppo piccolo e ci vogliono macchine speciali. Altrimenti alcuni chicchi si bruciano (sapore amaro) ed altri restano crudi.
Si trova già tostato in commercio.

12 giugno 2009 alle ore 21:05  
Anonymous Lady Godiva said...

Yahooo! Finalmente un articolo chiaro sulla macro dei miei amici alternativi d'un tempo. Molto completo. Càspita, sapevo che era poco invitante di gusto, ma non sapevo che aveva più difetti che pregi.

13 giugno 2009 alle ore 16:26  
Anonymous su said...

Grazie Nico per le tue delucidazioni. A proposito di fermentati, anch’io volevo saperne qlc. in più da quando ho assaggiato dei fermentati di rapa che sono davvero particolari, con un gusto antico, penso che rientrino nei fermentati tipo crauti, o sbaglio?
Dato che sono un’oliva-dipendente sono un po’ rimasta…di sale al tuo ultimo commento, una volta ho diluito molto la salamoia delle olive e, pur essendo in frigo, ho dovuto buttare olive e strato di muffa. Quindi non si conservano in frigo, devo proprio ridurre il consumo? (rinunciare no!)
Ultima domanda, ma non ho capito se Mammafelice può mangiare la sua giardiniera, ovvero, anche i sott’aceti vari ben fatti sono nocivi?
Un caro saluto
su

17 giugno 2009 alle ore 14:06  
Blogger Nico Valerio said...

CONSERVE. Già arcinoto da 20 anni: le verdure conservate vanno consumate il meno possibile. L'epidemiologia le collega ai tumori delle prime vie oro-digestive (bocca, esofago, stomaco ecc) oltre ai soliti rischi igienici e alla distruzione delle vitamine.
Specie le verdure sottosale o sott'olio. Se non hanno muffe (ci sono anche le muffe da aceto) credo che gli ortaggi sottaceto siano un po' meno rischiosi e sicuri. Mai comunque fatti in casa per il rischio botulino.
Ma se piace così tanto l'aceto basta farsi la giardiniera...fresca instant. Mezza cottura, olio, aceto, erba cipollina ecc. Ormai gli ortaggi freschi si trovano sempre.

Sia chiaro: ha qualche rischio solo il consumo regolare o frequente delle conserve, forse anche in carenza di cibi porotettivi. 3 capperi e 2 olive non ammazzano nessuno. E in Europa questi problemi sono rari, per il nostro uso di frutta e verdura cruda o cotta. Ma il piccolo rischio dà un'idea di quello che la Natura vuole per noi. Frigorifero anziché conserve.
Questo coincide con l'antico dettame del Naturismo: cibi FRESCHI, meno conserve possibile (marmellate comprese, per altri motivi). Mai sentito? E' uno dei fondamenti dell'Alimentazione Naturale e sana il CIBO FRESCO.

17 giugno 2009 alle ore 18:27  
Anonymous Little Sweet Star said...

Complimenti come sempre, un argomento trattato con completezza e riferimenti validi. Ho un unico appunto (che non riguarda le teorie sulla insalubrità di questa dieta, sulle quali tra l'altro non potrei permettermi nessuna critica data la tua competenza ;-) )bensì le teorie filosofiche....la teoria dello yin e dello yang deriva dal taoismo di Lao Tsu e non ha niente a che vedere con il buddismo zen (c'han in cinese).La visione del mondo nello zen non è basata sulla complementarietà dei due elementi, in quanto il mondo è privo di esistenza intrinseca...non esiste in esso nessun elemento. Lo scopo della meditazione zen è quello di riuscire a percepire la vacuità del mondo e della mente stessa, che appare così "purificata"...è probabile che alcuni macrobiotici tirino in ballo lo zen solo perchè, come hai detto tu, probabilmente la dieta praticata dai monaci era simile a quella da loro proposta.

17 giugno 2009 alle ore 19:19  
Blogger Nico Valerio said...

Cara Little Sweet Star, non so nulla, ma proprio nulla, di filosofie e religioni orientali. Sto solo alla definizione che gli stessi testi macrobiotici danno di sé: si collegano, forse abusivamente come dici tu, al sapere Zen. Nei due testi del 1978 che cito viene riportato che le autorità sanitarie USA, dopo alcune morti di lattanti di comunità macrobiotiche ("Zen macrobiotico" era definita la loro filosofia: ci sono anche libri), interpellarono i filosofi Zen residenti negli States. Questi negarono recisamente che la loro dieta fosse la macrobiotica. Quindi hai ragione tu nella sostanza, io nella forma: sono i santoni macrobiotici stessi a parlare di Zen.

18 giugno 2009 alle ore 01:41  
Anonymous Little Sweet Star said...

E'esattamente quello che volevo dire caro Nico. ;-) tutta questa storia comunque dimostra ancora una volta l'incoerenza di questi "santoni", che oltre ad aver creato un miscuglio alimentare hanno dato vita anche ad un frankestein religioso...;)

18 giugno 2009 alle ore 09:19  
Anonymous su said...

Bene, grazie del chiarimento. Però adesso che parli di marmellate mi incuriosisco. E i vari malti d'orzo, riso etc.? (che non ho mai assaggiato, usando prevalentemente il miele). Quante domande, non è che farai un corso a Milano o a Torino? Già che esagero con le domande: non è che pubblichi di nuovo il tuo libro? (magari se farai prenotare sul blog le copie l'editore si convince).
saluti su

18 giugno 2009 alle ore 11:54  
Blogger Nico Valerio said...

DOLCIFICANTI NATURALI.
Seguono le regole del miele: vanno usati pochissimo. Per motivi dietetici: sono zuccheri semplici. Inutili. Sì il miele è anche curativo, ma quanto se ne dovrebbe prendere? E sarebbe a scapito dei carboidrati complessi (cereali integrali ecc), oltretutto. Io consumo 2-3 cucchiaini di miele al giorno. Senza altri dolci di sorta.

CORSI a Milano e Torino? Se me lo chiedono 25 persone, come no?

LIBRI. Non si tratta di ristamparli ma di riscriverli. La scienza ha scoperto nel frattempo molte cose interessanti. Convengono solo se ne vendo 2000 copie all'anno, almeno. Cosa impossibile coi miei blog. La gente oggi consulta internet (dove si imbatte nelle teorie più assurde), e compera poco i libri sull'argomento.
Ma se lasciano pochi commenti perfino sul mio blog!
Servono quindi grossi editori (perché i miei libri sono enciclopedici e hanno tante pagine). Ma sempre dovrei lavorare molti mesi per l'aggiornamento, e gratis.
Più probabile stampare in proprio con speciali editori-computer che ti danno anche solo 10 copie dopo 10 giorni. Vedrò. Ma devo imparare a impaginare io stesso con un programma di editor. Laborioso. E sempre dovrei lavorare gratis per mesi.

18 giugno 2009 alle ore 13:13  
Anonymous Anonimo said...

Penso che la maggior parte delle persone preferisca delle risposte superficiali perché abituata ad una "informazione" di questo tipo e perché ha perso la capacità di approfondire. Non è una questione di istruzione ma di attitudine e di pazienza. Per questo il tuo lavoro non riscuoterebbe, forse, il successo che merita. Continuo a seguirti dal web e a ringraziarti.
su

18 giugno 2009 alle ore 14:29  
Blogger Nico Valerio said...

SOIA ROSSA O AZUKI?
Elena, sbagliando articolo (la domandina andava messa nel FORUM), chiede:
"Nico da Castroni vendono una confezione di azuki rossi su cui è aggiunto SOIA ROSSA. Gli azuki sono o non sono soia?"
No, sono azuki. Rossi, piccoli e tenerissimi. Mentre la soia è più grande e sferica, solo GIALLA, durissima da cuocere, quasi inutilizzabile (e infatti poco utilizzata al naturale). L'ho già fatto presente al negozio, ma loro dicono che la gente è inesperta e continua a usare il nome sbagliato. Che risale ai tempi in cui erano importati solo 3 tipi di fagioli orientali: la soia GIALLA, tondeggiante, i mung piccolissimi e verdi (ottimi per i germogli), gli azuki piccoli e rosso-vinaccia, teneri da cuocere.

27 giugno 2009 alle ore 12:41  
Blogger Nico Valerio said...

LATTE
[Non è questo il luogo adatto. Il tema è stato trattato in altro articolo precedente: cercarlo col motore di ricerca in alto a SN. Fra 1-2gg sposterò lì questo tuo commento. Prima di postare, come già detto nel colonnino, assicurarsi che sia l'articolo giusto e che non se ne sia già parlato].
"Nico, una mia cara amica (e tua ex allieva al corso di alimentazione)mi ha spedito un lungo articolo (che qui non posso riprodurre)su tutti i pericoli del latte...sono citati fior di professori, fra cui un frances, che sembra molto ascoltato, Jean Seignalet, e Jane Plant, geochimica del British Geological Survey che ha curato i suoi cancri eliminando i latticini.. Se vuoi ti spedisco in separata sede, l'articolo. Aspetto una tua risposta risolutiva, magari con qualche consiglio in proposito per chi già si sta curando di cancro..
Anonimo"
Sì, mandami pure. Ma già ho letto quasi tutto. Niente fissazioni ed esagerazioni tipiche di gruppi vegan e di Internet, però. Basta dire che se l'eccesso di grassi animali di latticini e formaggi (non il latte in sé, che è tutta acqua...) in una dieta è collegato ai cancri al seno, all'utero ecc, i cancri tipici dell'Oriente (bocca, esofago, stomaco ecc) si ridurrebbero col consumo di latticini.

27 giugno 2009 alle ore 12:53  
Blogger Semedisesamo said...

Molto interessante...non conoscevo molto bene la macrobiotica, non si finisce mai di farsi una cultura ...

@ Little Sweet Star
Pienamente d'accordo, la macrobiotica non c'entra nulla con lo Zen, probabilmente c'entra con una certa idea di Zen "modaiolo" con cui si pubblicizzano anche le creme corpo!

29 giugno 2009 alle ore 22:30  
Blogger Nico Valerio said...

Anonimo, il tuo link mi dà ragione sull'equivoco del nome. Certo che i cereali integrali sono utili nel diabete. Ma non l'ha mica scoperto la Macrobiotica! I CEREALI INTEGRALI NON SONO UNA ESCLUSIVA DELLA MACROBIOTICA. Sono ben noti da millenni i loro effetti, e infatti io li ho inseriti nei miei Manuali di Alimentazione Naturale e di Terapie con gli alimenti. Li mangiavano tutti gli Antichi, quindi sono tipici della ALIMENTYAZIONE NATURALE. La Macrobiotica, invece, è caratterizzata dalla sua filosofia e dai suoi MODI SBAGLIATI (cottura eccessiva, sale, poche verdure crude ecc). E l'amico Berrino prende un abbaglio quando chiama
"macrobiotica" una NORMALE ALIMENTAZIONE NATURALE, BASATA SUI CEREALI INTEGRALI. Chiaro ora?

7 luglio 2009 alle ore 01:31  
Anonymous Anonimo said...

Ciao a tutti e complimenti per questo stupendo blog.
A proposito dell'abuso di sale, vi consiglio, se volete, il libro di Michele Allegri IO SONO CIO' CHE MANGIO che è appena uscito. Lui spiega bene cosa comporta l'uso smodato di sale e anche che è facile imparare a farne a meno. Attenzione che è un libro sull'alimentazione che è fatto per informare i consumatori, quindi mi sembra attendibile. Cioè Allegri è conosciuto per uno che ci tiene a dire la verità e a smascherare tante balle, e poi racconta la storia dell'alimentazione e si capisce davvero dove stiamo andando...
Saluti a tutti!
Tonio

7 luglio 2009 alle ore 16:42  
Anonymous Anonimo said...

Ho scoperto il blog da poco e lo consulterò spesso: mi piace davvero. Però l'articolo sulla macrobiotica è livoroso e dunque un po' sospetto. Caro dottore, conosce il libro di C. Guglielmo sull'ecodieta? Mi interesserebbe un suo parere. Aggiungo che non sono un macroadepto; ho letto il librone di Guglielmo e ho fatto qualche scoperta.
Grazie e a presto.

17 luglio 2009 alle ore 16:32  
Blogger Nico Valerio said...

Anonimo, parla di articolo "livoroso". Non credo proprio. Il livore è una ostilità preconcetta e immotivata. Senza prove. Qui le prove sono tante. Le ha lette e valutate le argomentazioni scientifiche? Sono tutti livorosi gli scienziati? E guardi che mi sono limitato molto: ce ne sarebbero molte altre, ma l'argomento ormai per me è vecchio.
Oppure lei "sospetta" quando qualcuno accusa un altro? Quindi al Processo di Norimberga lei avrebbe giudicato livorosa e sospetta l'accusa...
Conosco e combatto questa mentalità: tutti hanno torto e ragione...
Ripeto, è solo un problema di termini: si vuole dare alla macrobiotica il significato di "alimentazione naturale", corredata da un credo Zem. Ma non è così: molte indicazioni alimentari sono sbagliate, cioè innaturali. Nessun popolo le ha mai seguite. Livoroso tutto il Mondo?
Le pare poi che mi metto a leggere un libro in cui nel titolo già si inventa l'ennesimo neologismo? Non se ne può più di nomi nuovi e ingannatori. L'alimentazione NON SI INVENTA: quella sana e naturale esiste da migliaia di anni.
Ora all'Anonimo, sempre rigorosamente anonimo, le Prove che la mcrobiotica invece è sana e naturale. Io aspetto...:-)
(Ma perché siete tutti così?...)

17 luglio 2009 alle ore 17:03  
Anonymous Anonimo said...

Addirittura Norimberga, mio dio! Devo rimangiarmi (è il caso di dire) il giudizio: nessuna acrimonia da parte sua, nessun livore, "sine ira et studio" ecc... Peccato lei rifiuti anche solo di sfogliare un libro il cui titolo offende la sua sensibilità estetica: mi sarebbe interessato un parere. Grazie comunque per la risposta: continuerò a leggere il blog.
P.S.: non sono Guglielmo, sono un tizio il cui nome non le direbbe niente.

17 luglio 2009 alle ore 21:08  
Anonymous Anonimo said...

Bel post, completo e onesto.
Però dire che la macrobiotica modificata non è più macrobiotica è eccessivo.
Suonerebbe un po' come dire che uno sport, es il calcio, con alcune regole modificate non è più il medesimo sport.
In parte vero in parte no, la macrobiotica dei meriti ce li ha, che si voglia fare una campagna di demonizzazione mi sembra un po un atto paragonabile a farne una panacea di tutti i mali. E comuqnue i casi di guarigione ci sono, l'affidabilissima fonte da cui provengono sono le bocche delle persone guarite.

21 luglio 2009 alle ore 18:02  
Anonymous Barry said...

Un'ultima cosa: i latticini. Non i comuni latticini che si trovano nei supermercati (quelli si sa, sono di produzione industriale), ma pensa ad un maso in cima a una montagna, al latte e al formaggio freschi di giornata, ad animali alimentati da foraggi assolutamente selvaggi.
Io confesso che se bevo un solo bicchiere di latte, sto male una giornata intera (ma tollero lo yogurt).
Ora capisco che il nostro intestino fa sparire la lattasi quando non serve più (dopo l'allattamento e se non si è abituati al latte) e quindi i latticini risultano indigesti, a volte pieni di sale, proteine, grassi. Ma ci sono civiltà, da millenni, che hanno basato la loro alimentazione su questi alimenti (montagne, climi continentali, etc).
Dov'è allora il limite? E' il fatto che il latte, come pare logico, non è adatto al nostro intestino (ma a quello di un vitellino o capretto etc), oppure è un problema di zona climatica, etico, ambientale, di stile di vita ?
Grazie di nuovo.

19 agosto 2009 alle ore 13:20  
Blogger Nico Valerio said...

Quante fisime e sciocchezze. Barry non facciamo della letteratura o della filosofia inventata, come tutte le filosofie. Il latte non è "adatto all'uomo"? E perché, con tutte le migliaia di veleni naturali che hanno, gli altri cibi sarebbero adatti? Ogni vegetale ha centinaia di molecole chimiche, alcune delle quali tossiche, molte antinutritive, alcune cancerogene. Per natura, non per inquinamento. Lo volete capire che l'alimentazione è stata una creazione dell'uomo per prove ed errori, per non morire di fame? Che cioè non esiste un cibo ideale per l'Uomo, ma solo una dieta che fa meno danni?
Brutta cosa l'ignoranza: i macrobiotici studiano poco. Non sanno che i Romani antichi, popolo di pastori, offrivano agli dei il latte che bevevano ogni giorno (avevano perfino il colostro e il latte di cagna). E anche il dolce libum era fatto di ricotta, come il timballo placenta. Non sanno che il piatto nazionale romano era la puls fitilla minestra di miglio cotto nel latte. (cfr il mio manuale La Tavola degli Antichi, ed. Mondadori)

19 agosto 2009 alle ore 13:21  
Blogger Nico Valerio said...

LATTICINI DA NON CRIMINALIZZARE - Le statistiche alimentari non tengono conto dei molti alimenti consumati oltre al latte. Non è scientifico dire che in Danimarca dove si consuma molto latte c'è più osteoporosi. Si consumano anche troppi altri alimenti e magari poco di altri. I confronti vanno fatti a parità di dieta, anche col Giappone, che ha una dieta tutta diversa. Altro che latte.
Sfato in questo stesso blog con prove accluse di studi questa nuova leggenda metropolitana anti-latte (che è tutta acqua: proteine e grassi sono circa il 3% a testa) di origine macrobiotica dunque esoterica e ideologica:
http://alimentazione-naturale.blogspot.com/2009/04/latte-e-latticini-il-terrorismo-sul-web.html
Ma andrete a vedere questo link che riporta a molte prove scientifiche documentate? Ne dubito.

19 agosto 2009 alle ore 13:23  
Blogger Nico Valerio said...

Cari amici, tornato dalle vacanze ho trovato commenti, critiche macrobiotiche e richieste di spiegazioni. Ho completato e cambiato perciò tutto l'articolo riportando cose nuove e ben 14 link a studi scientifici importanti. Il saggio (ormai è diventato tale) sulla macrobiotica è del tutto nuovo. Leggetelo, guardate anche gli abstract linkati, e alla luce di queste nuove prove fate o rifate i commenti. Nel vostro interesse, per correttezza, i commenti legati alla vecchia versione sono stati cancellati (anche il mio) per essere sostituiti dai nostri nuovi, nel vostro-mio interesse, e per la chiarezza su Google.
Una preghiera, però, ho impiegato 2 giorni per gli studi, nei commenti tenete conto dei link agli studi, per favore.

19 agosto 2009 alle ore 13:25  
Anonymous Tatiana said...

Un saggio davvero completo, complimenti. In quest'ultima versione ci sono molte cose scientifiche che non sapevo... Il sale e la salsa di soia cancerogeni, c***! Ma com'è che non lo dice nessuno? Sono strabiliata. Per fortuna hai meticolosamente riportato le fonti. Bravo, bravissimo. Una parte di me piange, l'altra ride... Evviva l'informazione libera.
Besos

19 agosto 2009 alle ore 16:41  
Anonymous Andrea Ghiselli said...

Caro Nico, è un pregevole lavoro, scritto molto bene e con tutta la letteratura del caso.
Nulla da eccepire quindi, se non il fatto che, come sai sono poco propenso alla chimica degli alimenti, all’esaltazione degli antiossidanti e del “vattelappescolo”, perché alla fine se si mette l’importanza sulla singola molecola va a finire che si propaganda il vino perché contiene il resveratrolo, che è in concentrazioni molari di 1:1000000 rispetto all’etanolo [alcol etilico NdR], oppure si arriva a dire che il pomodoro è cancerogeno per via delle poliammine che potrebbero stimolare la crescita tumorale... Suvvia, si sfocia nel ridicolo o nell’integratore. Per quale motivo se il potere antitumorale del broccolo risiede negli isotiocianati dovrei appestare la cucina quando posso proteggermi comprandolo in farmacia?
Gli antiossidanti, gli antitumorali, le molecole bioattive sono importantissime quando si fa ricerca perché permettono di chiarire meccanismi e scoprire nuovi potenziali farmaci, ma non hanno la minima utilità per il consumatore, se non quella di confondergli le idee col composto più strano, dalla neopunzia al mangostano.
Per il resto sono perfettamente d’accordo col tuo articolo (c’è un refuso che credo potrai correggere con tranquillita: lenticchi invece di lenticchie), anche se dopo la frase “Mangiare cereali integrali, legumi, semi oleosi e verdure crude e cotte, e magari anche frutta, senza eccessi di sale, salse, conserve e cottura, non significa praticare la dieta macrobiotica, ma la normale” non avrebbe fatto cattiva figura “dieta mediterranea” o “modello alimentare mediterraneo”.
Cordialmente
Andrea Ghiselli.

[Email privata, ma sono sicuro di non violare la privacy pubblicandola, perché l'amico Ghiselli ripete qui le sue note prese di posizione pubbliche come Capo-ricercatore dell'INRAN, Istituto Nazionale Ricerche Alimentazione e Nutrizione.
NV]

24 agosto 2009 alle ore 11:52  
Anonymous Francesca said...

Mi trovo d'accordo con Anonimo del 6 luglio. Mia madre e mia sorella si sono recate proprio due mesi fa in Francia nel centro di Levì, e li hanno visto persone cambiare evidentemente aspetto in 12 giorni, naturalmente migliorando rispetto alle precedenti condizioni di salute. Hanno sentito gli effetti immediati della dieta macrobiotica sulla loro pelle e ora riescono a sentire sul proprio corpo quali alimenti fanno bene o male a loro stesse senza consultare nessun test o medico. Quando si vede verificarsi sul proprio corpo ciò che ci si aspetta secondo quello che dicono i macrobiotici, non credo ci siano altre teorie che tengano. Nel momento in cui riducendo drasticamente latticini e carni da due-tre raffreddori a inverno sono passata a zero, credo che la macrobiotica abbia un po' di senso (tralaltro non li vieta in assoluto, a parte nei casi in cui ci si debba curare da una malattia). In famiglia non usiamo antibiotici, come detta la macrobiotica, e vedo purtroppo chi li usa molte volte non guarire i suoi problemi anzi farne insorgere altri, senza che nessun medico gli suggerisca in maniera seria e decisa una dieta precisa da intraprendere, solo capaci di dare medicine. Non capisco tutto questo accanimento contro la dieta macrobiotica o "più o meno" tale, e soprattutto non capisco come si possa dire stupidaggini come che la zuppa di miso è salatissima o che c'è eccesso di sale, quando consiglierei uno studio più approfondito dei testi di riferimento prima di fare le affermazioni. Oltretutto, la salsa di soia è si salata, ma mi pare che pure il sale sia salato e sia di uso comune nella cucina normale: dipende solo dall'uso che se ne fa. Riguardo al sapore dei cibi, chi pensa che il cibo macrobiotico sia di cattivo gusto o insapore credo si sbagli. Oggi come oggi fatico a trovare dei piatti gustosi come quelli che cucino secondo dettami macrobiotici (senza l'aggiunta di glutammato o grassi animali), fatti assaggiare anche a ospiti che nemmeno sapevano di cosa si trattasse, con successo.
Infine, se anche non è stata la macrobiotica ad invenrare l'uso dei cereali, dove sta il problema? la macrobiotica non si vanta certo di questo. purtroppo nella nostra società nessuno, o quasi, ci insegna la loro importanza, proponendoci il latte come elemento che fa benissimo quando è un dato di fatto che moltissime persone ne sono intolleranti, mentre sfido chiunque ad essere intollerante al riso integrale. Credo che gli unici a cui possa dare fastidio siano proprio quelle persone intasate dalla sporcizia con cui ci nutriamo quotidianamente.
Con ciò, dato che non porto nè studi ne bibliografia ad avvallare le mie afermazioni, posso dire che questo è frutto della mia esperienza personale quotidiana mia e della mia famiglia, dai successi e insuccessi sperimentati sulla propria pelle, facendo i medici di sè stessi. Questo credo valga più di qualsiasi teoria, libro o prova "scientifica".

Francesca

26 agosto 2009 alle ore 17:16  
Anonymous Francesca said...

Dimenticavo di dire che una cosa su cui mi interrogo spesso e che dovrebbe farci riflettere è: pensiamo bene, quando si pubblicizza o si demonizza qualcosa, agli interessi economici che stanno sotto.
Non credo che molti allevatori, macellai, caseifici ed aziende varie che usano latte, uova e zuccheri siano troppo felici e diano sostegno ad una dieta che li riduce drasticamente. Semmai sosterranno le teorie che dicono il contrario. Non trovate?

26 agosto 2009 alle ore 17:24  
Blogger Nico Valerio said...

Framcesca, nessun accanimento: non mi conosci. Non troverai in Italia una persona più obiettiva e giusta. E' che io sono razionale, mentre la gente non lo è (vedi i fascismi, i comunismi, le intolleranze religiose: e quasi sempre c'era l'appoggio popolare, la gente convinta...).
Io sono sì naturista ma studio sulla letteratura scientifica. Dove la concorrenza è tale che se uno scrive sciocchezze o è pagato da una ditta in conflitto d'interesse, subito gli altri scienziati lo denunciano.
Ebbene in migliaia e migliaia di studi seri e controllati NON C'E UN SOLO STUDIO CHE ACCERTI UNA GUARIGIONE DA MACROBIOTICA. Anzi, centinaia di studi provano (ma tu non hai neanche letto uno dei 14 link che ho inserito: fai come i preti che si rifiutavano di vedere nel cannocchiale...) i PICCOLI O GRAVI DANNI di questa dieta recente, artificiale e poco sana..
Perché? Forse sei rimasta affezionata al nome, e poi in pratica non mangerai macrobiotico, ma una verrsione tutta tua, diciamo da alimentazione naturale. Pochi mangiano davvero macrobiotico.
Sul Business, senti chi parla. La macrotica è interamente fondata sul COSTOSISSIMO CIBO PRODOTTO E IMPORTATO DALLE DITTE MACRO, che fanno soldi a palate, e che fanno pubblicitù sulla rete dei negozi BIO, confondendo le acque e dando a vedere che si tratta di cibi sani.
Figurati che paura devono avere i produttori di zucchero o di latte per quattro gatti, oltretutto per lo più anziani.
Sei prevenuta: qualsiasi prova ti ptoponessi (come le 14 segnate in rosso), non la leggersti. Un caso grave... Rifiutandoti di leggere gli studi allegati, cioè di documentarti, ti comporti proprio come in setta religiosa.
Mi confronto con tutte le idee. Ma questa non è una idea, non porti alcun ragionamento o prova scientifica. E' solo, scusami, cecità e ottusità: la pura DIFESA DI UN NOME (oltretutto greco, che c'entra la Grecia?)
Apri gli occhi, non capisci che è un imbroglio, a cominciare dal nome? A nessun giapponese verrebbe in mente di appropriarsi d'un neologismo greco preesistente in Europa, e di chiamarsi George...:-)

26 agosto 2009 alle ore 17:59  
Anonymous Paolo said...

Infatti non credo sia del tutto giusto associare il termine "macrobiotica" a Ohsawa e Kushi, che hanno stravolto il pensiero di Hufeland e di tutta la scuola steineriana che indirettamente ne seguì.
Assurdi e orientaleggianti "quasi" divieti come quello dei latticini, della frutta e delle solanacee (come rinunciare, noi italiani, a pomodori e peperoni, crudi poi? Impossibile) deve portare a tacciare loro di inadeguatezza, non il termine che hanno ingiustamente utilizzato.
Se eliminiamo Ohsawa e Kushi dalla macrobiotica e la riportiamo a Hufeland e Ippocrate allora Nico è più macrobiotico di chiunque altro.
Con stima e simpatia per tutti :-)
Paolo.

27 agosto 2009 alle ore 14:34  
Blogger Nico Valerio said...

LUNGAVITA O CORTAVITA?
Paolo, etimologicamente hai ragione. Divertente anche il tuo paradosso che mi riguarda...:-), che respingo, sia pure con simpatia. Sarei m. solo nel senso di Hufeland, che poi è la mia alimentazione naturale. Ma la M. è ormai indissolubilmente legata a O. e K. E' stata un importante "fatto di costume" alternativo degli anni 60 e 70. E poi un grande business. In cui i fricchettoni si sono riciclati imprenditori (come oggi nel Bio). Ma alla luce della nostra esperienza (tutti noi abbiamo frequentato i ristorantini m. che all'inizio erano gli unici alternativi) e ora della scienza, la Macrobiotica è in realtà MICROBIOTICA. Cioè, a praticarla secondo le regole vere (cosa che pochissimi fanno), altro che "lunga vita"... Corta vita, piuttosto.

28 agosto 2009 alle ore 11:33  
Anonymous Paolo said...

Che ti devo dire? Hai ragione. Gli stessi macrobiotici istituzionali (dai figli di Kushi alle grandi associazioni inglesi) si stanno interrogando sulla sostenibilità per la vita di una dieta così bislacca (ma perchè un italiano, un inglese, un americano dovrebbe mangiare le prugne umeboshi, che sono giapponesi, nonchè terribili?). Io sono arrivato alla alimentazione naturale (intesa alla tua maniera, che non cambierò più) partendo dalla macrobiotica, ma basta avere due conoscenze scientifice e tre di alimentazione e la si abbandona dopo un mese (sfido chiunque a mangiare il tofu secco per più di una volta, neanche il cane lo volle). Quello che sostengo è che la macrobiotica di cui tutti parlano non è La Macrobiotica, perchè le meteore Ohsawa e Kushi non possono dirsi macrobiotici, ma come giustamente dici tu, ormai la frittata è fatta.
Ciao
Paolo

28 agosto 2009 alle ore 12:16  
Blogger Nico Valerio said...

Paolo, molto divertente, perché molto vero, quello che dici. Io ho provato tutto, anche perché sono un curioso portato a mettere in bocca qualsiasi cosa mi venga presentata come cibo, anche la "crema di formiche rosse", ma il tofu secco non l'ho mai provato. Le umeboshi sì: una bellissima amica (allora c'erano molte belle donne nella M.) mi costrinse. Me le "ricordo" ancora... sia le acide-salate umeboshi che la bella donna. Poi rivelatasi anch'essa acida e salata...:-)
Ma non vorrei che gli inesperti equivocassero: non è questione solo di gusto. E' che i cuochi-guru pretendevano che le prugne verdi immature, solo perché conservate in salamoia, diventassero "curative" per un'infinità di mali. E non è vero. Questo è il punto. E che il riso bruciacchiato del fondo-pentola fosse più curativo perché più yang (Ovvio che è più saporito, ma è cancerogeno).
Invece certi minestroni di cereali integrali e legumi, e certe zuppe di ortaggi, mi piacevano molto. Come anche i famigerati "dolci non dolci", che invece sconcertavano le commesse dei negozi vicini che venivano all'intervallo.
E una volta, uscendo dal ristorantino macrobiotico della Ledvinka, Le Sette Spighe (Roma), vidi un'enorme scritta nera a spray sul muro: "Il Naturismo non è dei padroni!". Mi sentii insieme colpevole e soddisfatto: l'ignoto writer era senza dubbio un mio fan. Mi aveva ascoltato a Radio Città Futura e Radio Radicale (di qui l'uso corretto del termine Naturismo e l'impostazione individualista e antispeculativa, con tanto di critica ai prezzi in regime di monopolio) e da anarchico o marxista vi aveva aggiunto una sua critica ai "padroni". Quella scritta restò per anni sul muro di via Crescenzio.
Che tempi, che entusiasmo, che partecipazione! E che nostalgia. Figuratevi oggi qualcuno che facesse di notte una scritta contro la bufala del finto pane integrale o del potere "curativo" d'uno yogurtino Bio, d'un torroncino di amaranto (bellissimo nome, non trovi? E' la fortuna di questo inutile e impossibile cereale), o delle gallette di riso (che nell'immaginario delle segretariesono "dimagranti") ricoperte di cioccolato...
Impossibile.

28 agosto 2009 alle ore 15:09  
Blogger anti-moderno said...

Lei della macrobiotica ha capito molto poco, mi pare....comunque, camminando, camminando....chissà....

2 settembre 2009 alle ore 17:28  
Blogger Nico Valerio said...

Antimoderno, non capisco come può essersi innamorato di una teoria modernissima inesistente ai tempi Antichi in qualunque Paese del Mondo, e che contraddice tutte le alimentazioni naturali dei Popoli antichi. Confesso che della sua... eehm..."filosofia" non ho capito nulla, ma della parte pratica alimentare, ahimé, so tutto. La osservo e studio da almeno 30 anni. Creda a me: è una bufala. Una bufala affaristica, consumistica e costosa, anche. Una truffa ai danni dei poveri macrobiotici...

2 settembre 2009 alle ore 17:53  
Blogger Unknown said...

Non definirei l'amaranto INUTILE.
Anche un biscotto è inutile. Volendo pure che ne so, l'avena. Tutto è inutile nel senso di non strettamente necessario nel nostro mondo ricco di ogni cosa. Ma amaranto e quinoa hanno sostenuto le popolazioni andine ed alcune specie si trovano selvatiche da noi. Lei ha sempre giudizi molto "assoluti" e questo non sempre è gradevole...

7 settembre 2009 alle ore 18:36  
Blogger Nico Valerio said...

Non isolare mai una parola da suo contesto è il primo insegnamento dell'interpretazione dei testi. Nulla è inutile in assoluto. Ma nell'articolo si capiva benissimo che volevo dire. In una cucina in cui abbiamo tutto, come quella italiana, quinoa e amaranto, così difficili da cucinare, così colloidali, così poco versatili (noi che col frumento - per dirne solo uno - facciamo mille cose: dal pane alla pizza, dai grissini al panettone e ai dolci), sono più che inutili. Una curiosità. Solo il torroncino di amaranto pare mangiabile. Ma temo che sia tostato... La tostatura è cancerogena... (la fissazione macro di tostare un poco i cereali prima di bollirli...).
Quanti mangiano amaranto oggi in America Latina? Pochissimi.
Invito i lettori a provare a... cucinarlo. E poi ne riparliamo!

7 settembre 2009 alle ore 19:00  
Blogger Unknown said...

Ok, ho isolato una parola dal contesto. Ma mi pare di aver ben interpretato ugualmente il succo, vista l'ulteriore risposta: quinoa e amaranto non sono necessari. E fin qui sono d'accordo.
Ma non sono difficili da cucinare, hanno un ottimo sapore e sono perfetti per i celiaci e, date le piccole dimensioni e la buona digeribilità, per i bambini.
In Sud America erano quasi scomparsi perchè gli spagnoli tentarono di eradicarla.
Il sapore è veramente ottimo ed io la cucino spesso e volentieri. Molto facilmente tra l'altro!
Ne approfitto anche, pure se con ritardo, per ricordare a Ghiselli che lui non promuove il consumo di pasta integrale e nemmeno di frutta secca e semi oleaginosi. Quindi è quasi scandaloso che consideri la "sua" dieta mediterranea simile all'alimentazione naturale...

7 settembre 2009 alle ore 21:07  
Blogger Nico Valerio said...

Mammafelice ci dividono quinoa e amaranto, ma l'amico Ghiselli ci unisce. Con lui ho discusso molte volte. Ma è anche un alto dirigente della ricerca dell'Inran, e a livello ufficiale il suo Istituto, tra i più tiepidi sui cereali integrali, malgrado tanta letteratura scientifica, nelle Linee Guida (2003) è costretto dalla Scienza mondiale a scrivere nei consigli: “Più cereali, legumi, ortaggi, frutta”. “Consuma regolarmente pane, pasta, riso ed altri cereali (meglio se integrali) evitando di aggiungere troppi condimenti grassi”. “Quando possibile scegli prodotti ottenuti a partire da farine integrali, e non con la semplice aggiunta di crusca o altre fibre (leggi le etichette)”.

7 settembre 2009 alle ore 21:44  
Blogger Unknown said...

E' vero. Tra l'altro mi sembra molto importante che finalmente le linee guida l'abbiano scritto chiaro e tondo!

8 settembre 2009 alle ore 10:01  
Anonymous Anonimo said...

sono entrata in contatto con la macrobiotica mio malgrado con conseguenze disastrose nella mia famiglia...a parte questo che forse non interessa a nessuno, sarei curiosa di conoscere la tua opinione su Mario Pianesi, attuale guru della macrobiotica italiana/pianesiana grazie

4 ottobre 2009 alle ore 15:16  
Blogger Barry said...

Buongiorno Anonimo.
Le conseguenze disastrose sulla tua famiglia, causate dalla macrobiotica, mi interessano molto se avrai voglia di scriverle in questo forum.
Io mi sto avvicinando alla macrobiotica pianesiana, molto molto gradualmente (lavoro saltuariamente in un punto macrobiotico nella mia città), ma non ho ancora preso una decisione definitiva.
A presto.
B.

6 ottobre 2009 alle ore 11:00  
Blogger Nico Valerio said...

Barry, sei uno che scrive "mi sto avvicinando alla macrobiotica" proprio sotto il saggio più completo (ben 15 studi ultrascientifici che dimostrano che è una grossolana cavolata dannosa alla salute).
Masochismo, voglia di autodistruzione, irrazionalità pura, desiderio delle vecchie religioni pazze e crudeli che vietavano e prescrivevano in modo casuale? Ti darò l'indirizzo d'un buon psicoterapeuta.
L'alimentazione sana e naturale, no? Già, ti capisco: é "sana e naturale". C'è voglia di cose insane oggigiorno...-:-)

6 ottobre 2009 alle ore 11:44  
Blogger Barry said...

Sono stupito dal tuo "accanimento" contro questo stile di vita. Non che io lo abbia ancora appoggiato. La fiorentina, per esempio, la mangio ancora, ho smesso solo i latticini perchè mi davano fastidi intestinali.
Mangio + legumi e cereali, molte verdure (ma le mangiavo anche prima), molto pesce azzurro nostrano...
Mi sto avvicinando per capire, per studiare.
In ogni caso, e tendo veramente a sottolinearlo, tu stai condannando la dieta di Oshawa. La dieta Pianesiana NON è la dieta di Oshawa. Ne trae solo spunto. E' una cosa diversa, meno "estrema" e soprattutto meno contradittoria.

6 ottobre 2009 alle ore 11:51  
Blogger Nico Valerio said...

Barry, come sarebbe a dire "stupito"? Cosa altro devo fare per DIMOSTRARE qualcosa? Con te Galileo sarebbe stato condannato come visionario. Ma per te le PROVE non hanno valore? Tutto è uguale? Non lo sai che la scienza è fondata sulle prove e non sulle opinioni? Non è come in filosofia dove una idea vale l'altra... Ho riportato ben 15 PROVE definitive (in nessun altro sito o libro ho trovato tanta documentazione), dunque adeguiamoci. O non vuoi neanche guardare nel canocchiale?
Non è la politica o il tifo sportivo, dove uno continua ad avere le proprie idee qualunque cosa abbia fatto il comunismo o il Milan. In biologia, nella salute, nella nutrizione, nella chimica, nella scienza, è, deve essere, diverso. Anziché avere "idee" tue (idee che infatti io non ho, non devo avere), li hai LETTI e analizzati bene i LINK in rosso dell'articolo? Ci ho messo ore per trovarli.
Se no, è inutile che parliamo in modo emotivo: siamo al Bar Sport oppure in Chiesa. La Fede.

(Certo che "l'accanimento" di Galileo nel dimostrare contro la Chiesa che la Terra è piatta, era davvero crudele...)

6 ottobre 2009 alle ore 13:44  
Blogger Barry said...

Ok, su questo hai ragione. Non ho analizzato uno per uno i tuoi link e prometto che lo farò. Solo che nel tuo blog si parla di macrobiotica di Oshawa (la quale è presa spesso come "base" da altri stili di vita di stampo macrobiotico). Definire la dieta di Oshawa come l'unica dieta macrobiotica secondo me è riduttivo. E' come dire che un rifrattore non è un telescopio (magari Galileo ne avesse avuto uno). La macrobiotica, come tutte le diete, le scienze, la filosofia, è in continua evoluzione.
Io ho fatto una domanda ad Anonimo sulla macrobiotica Pianesiana, che prende sì come base quella di Oshawa, ma che comprende, nella dieta 5 (tali sono le diete pianesiane) il pesce, la selvaggina, cereali e legumi integrali, olii, e sopratutto pochissimo sale e salse "salate" come il tamari, etc.
Sono solo curioso di sapere quali danni familiari sono stati provocati dalla macrobiotica ad "Anonimo".
Poi studierò i tuoi link, anche perchè sono in una fase "esplorativa", nella quale voglio capire quale può essere la dieta migliore per me.
A presto.
B.

6 ottobre 2009 alle ore 14:16  
Anonymous Anonimo said...

è molto doloroso raccontare ciò che ha provocato l'adesione a upm da parte di mio marito...chi vi entra viene condizionato ad assumere atteggiamenti di estrema riconoscenza verso "colui" che li ha salvati, non si tratta solo di alimentazione, ma di uno stile di vita, una filosofia che abbraccia tutto l'essere, e coloro che non la condividono vengono tagliati fuori, allontanati anche se hanno condiviso con te buona parte della vita....o con me o contro di me

6 ottobre 2009 alle ore 15:49  
Blogger Barry said...

Grazie della risposta Anonimo.
Io, da scienziato (anche se non esperto di scienze alimentari), riesco a mantenere una certa razionalità e ho notato una inspiegabile rigidità unita a flessibilità...Rigidità in alcune cose (alimentazione, cura personale, rapporto con gli altri), flessibilità (trasgressioni come per esempio il fumo di sigaretta). Forse perchè non ci sono ancora "dentro", collaborando saltuariamente in cucina non riesco a cogliere chiaramente questi aspetti.
Certo è uno stile di vita affascinante, per chi fa un lavoro alienante come il mio (informatico). Mollare tutto e via, nuova vita. Però a volte mi da l'idea di entrare in una sorta di "casa famiglia", nella quale le persone si rifugiano in seguito a problemi di vario tipo, a disgrazie, etc.
Io cerco di capire cosa c'è di buono, cosa posso cogliere da questo stile di vita (cucina, abitudini..).
Ti prego, se avrai voglia, di raccontarmi più in dettaglio la tua esperienza, in modo che possiamo condividere opinioni, se vuoi. Anche direttamente via e-mail.
Grazie.
Barry

6 ottobre 2009 alle ore 16:13  
Anonymous Paolo said...

Barry, da ex ex ex macrobiotico(tre "ex" per sottolineare che lo sono stato 20 anni fa e per poco tempo) dico che ha ragione Nico: meglio l'alimentazione naturale perchè rimpiazza la cieca fede con la scienza, che convince di più, soprattutto quelli come noi "scientifici" (informatico anch'io) che vogliono vederci chiaro. Anche la vera macrobiotica, come ho scritto qualche commento fa, in fondo in fondo, eliminando molte scempiaggini arriva all'alimentazione naturale (a questo punto a Nico si rizzano i capelli in testa), che è la vera base di tutto. E' come avere religioni con riti molto diversi che credono in fondo nello stesso dio. Purtroppo per noi umani la forma vale molto più della sostanza... e offusca sempre la verità con riti inutili.

7 ottobre 2009 alle ore 16:14  
Blogger Barry said...

Grazie del consiglio Paolo. In effetti della macrobiotica mi è ancora molto difficile comprendere il lato "filosofico" (Cosa è Yin e cosa è Yang per intenderci) che rende la macrobiotica uno stile di vita un po' "ossessivo".
Per ora su molte cose sono d'accordo: cereali e legumi integrali, verdure, poca carne prediligendo quella allevata in modo naturale o selvatica, pesce di piccola-media taglia nostrani o atlantici (evitando quelli tropicali e in allevamenti intensivi) evitando le specie a rischio, ridotto o nullo il consumo di latte e latticini (il latte viene digerito solo da chi è predisposto = chi ha lattasi a sufficienza, il formaggio in certi casi è un concentrato di ormoni e antibiotici usati per l' allevamento intensivo), sale, condimenti salati ridotti, zuccheri semplici ridotti al minimo (questo nella macrobiotica Pianesiana).
Continuerò ad indagare sugli altri aspetti.
Se qualcuno ha esperienza con la macrobiotica, in particolare quella Pianesiana, mi scriva pure anche direttamente via e-mail. Sono molto curioso di valutare le esperienze di altri.
Grazie.
Barry.

7 ottobre 2009 alle ore 16:33  
Blogger Nico Valerio said...

Purtroppo un blog ha poco spazio e i commenti non sono un forum, però posso concludere l'interessante scambio a tre riconoscendo che sia Barry che Paolo in realtà vogliono un'alimentazione tradizionale e sana a base di cereali integrali e legumi, molti vegetali e un po' di cibi animali. Senza troppe teorie sopra. Eh, ma questa è proprio l'alimentazione naturale dell'Uomo, tipica di tutti i Paesi del mondo. Lo dico nell'ultimo cpv dell'articolo: basta eliminare gli errori sopra descritti che dalla macrobiotica si arriva all'alimentazione sana e naturale.

7 ottobre 2009 alle ore 21:31  
Anonymous Wolf chiama Aquila said...

Frequento come cliente un centro macrobiotico da circa un anno. I prodotti importati dal Giappone sono ridotti al minimo, e il loro utilizzo è stato drasticamente ridotto da qualche mese ("problemi con le importazioni, riferiscono, in modo come sempre vago e occultistico...ma d'altra parte nessun commerciante è cristallino sulla provenienza della merce...da loro ti aspetti sempre trasparenza -su molti prodotti la usano, vedi il tipo di etichetta- in seguito alla proposta etica di cui si fanno portatori). Il pasto base è composto da zuppa di verdure che include anche una modica quantità di cereale (riso, miglio); due distinte preparazioni di cereali (riso integrale; orzo, miglio, etc.) condite con poco olio e poco sale aggiunti durante la cottura e ortaggi (porri, carote, bieta i più frequenti); due porzioni di verdura, una cotta (cicoria, bieta, cappuccio, finocchio -segnalo però una larga prevalenza delle varie specie di cavolo) e una cruda (insalata): le verdure sono sempre tagliate molto piccole, bollite poco (risultano consistenti, non spappolate) e condite moderatamente, qualche volta l'insalata è condita con salsa di soia; una piccola porzione di legumi,cotti in pentola a pressione, apprezzabili per la morbidezza della buccia che quasi non si distingue.
Nel riportare la mia esperienza non voglio parlare di "effetti della dieta", perché non terrei conto di tutte le componenti e le concause che producono un certo stato di salute. Comunque, ho riscontrato di avere più energia, ho eliminato problemi digestivi, attenuato sensibilmente quelli intestinali, eliminato quasi del tutto l'acne che avevo da anni, sono dimagrito 8 kg in 8 mesi, passando da 88 a 80kg per 1.88m. I valori di ferro e vitamina B12 risultano normali. Non ho ancora fatto ricerche specifiche su altre vitamine o minerali, in futuro saprò dirvi meglio. Non faccio tutti i pasti al Punto,spesso cucino a casa. In questo periodo ho contratto alcune abitudini alimentari: ho ridotto il consumo d pane e pasta a favore di cereali integrali; mangio rarissimamente le melanzane (mi causano acidità di stomaco) e i pomodori (infiammazione immediata di lingua e bocca), mentre le patate non mi danno problemi. Mangio carne una volta a settimana, pesce due volte. Più raramente uova. Ho eliminato i latticini. Non mangio zucchero bianco, dolcifico con malto di cereali, ma rispetto ai macrobiotici mangio uno-due frutti al giorno. Non magnio latticini. Evito i prodotti che contengono coloranti, conservanti, agenti lievitanti che non siano "pasta madre" o al massimo lievito di birra. Per gli ortaggi e la carne cerco di rifornirmi direttamente presso le aziende agricole e gli allevamenti biologici che siano in un raggio percorribile. Non uso tamari e altre salse di soia.

3 novembre 2009 alle ore 00:57  
Anonymous Wolf chiama Aquila said...

L'idea che mi sono fatto dei centri macrobiotici che frequento?
La proposta base, che consiste in zuppa e "piatto misto", si compone di 50% di cereali, 40-45% di verdure e 5-10% di "proteine". Questo lo trovo, almeno formalmente, piuttosto scorretto, dal momento che cereali e verdure sono alimenti, mentre le proteine sono nutrienti, e soprattutto perché i criteri usati sono il peso, per cui il peso del piatto è composto dalle pecentuali sopra indicate, e "yin-yang", tradotto in acidità-alcalinità, per cui questa dieta mira in primo luogo a mantenere un certo PH del sangue, e il criterio nutrizionale (quante proteine assumi ,quanti carboidrati, quanta vitamina A, etc.) interviene secondariamente, o peggio non è affatto considerato. Secondo questo criterio, il piatto può determinare un apporto insufficiente di proteine (che però va regolato: solitamente si eccede). Devo però dire che, dopo aver consumato questo pasto, mi sento sempre molto bene.
I macrobiotici coinvolti pienamente nell'associazione sono TUTTI SOTTOPESO, roba che persone alte 1.80 pesano si e no 60kg, e hanno un tipico colorito giallastro. Un'altra prescrizione poco sensata consiste nel "bere il meno possibile". Dall'idea che mi sono fatto, attualmente c'è un po' la moda salutistica dell'idratazione (l'adagio dei due litri e mezzo di acqua al giorno), ed è vero che se la tua alimentazione si basa su verdure e cereali bolliti, ed è poco salata, mangiando appaghi una parte del fabbisogno d'acqua e non crei un iperfabbisogno con cibi disidratanti...però a sentir loro non dovresti bere quasi mai, e quasi mai acqua pura, meglio il the bancha.
Sul piano dell'alimentazione, la proposta "pianesiana" mi sembra abbastanza razionale, e non ci sono gli inconvenienti della versione di Ohsawa ben messi in luce da Nico. Vi sono alcune cose encomiabili (il bando ai cibi affatturati, alla chimica industriale della conservazione e dei sapori, la ricerca maniacale di cibi "naturali", il raccordo con aziende agricole locali di fiducia, il principio di territorialità che era solo enunciato e non praticato da George (del quale, per inciso, tutte le note biografiche si affrettano a precisare la morte per incidente mentre era "nel pieno delle facoltà fisiche e intellettuali") e altre scientificamente criticabili (l'estromissione di alcuni cibi). Si può discutere se chiamarla macrobiotica o no... faccio notare che oggi le insegne di alcuni ristoranti e negozi macrobiotici riportano anche l’rspressione “Alimentazione Naturale".

3 novembre 2009 alle ore 00:58  
Anonymous Wolf chiama Aquila said...

Quello che mi ha sempre tenuto alla larga da un coinvolgimento maggiore nel mio club macrobiotico è la riduzione semplicistica di tutti i mali del mondo agli errori alimentari, il timore reverenziale e l'idolatria per il Capo, anche quando viene citato incidentalmente, la chiusura alle critiche di qualunque natura sulla teoria, che, pro forma, si ammette fallibile, ma di fatto può solo autoriformarsi, guai a sollevare dubbi, sottolineare aporie o incongruenze...insomma, l'aria è religiosa più che scientifica. Non puoi essere un elemento interno e contemporaneamente un individuo critico, o sei d'accordo o sei satana. E io, per quanto possa simpatizzare per la teoria alimentare e per alcune diagnosi in materia di economia, agricoltura, ecologia, non me la sento di entrare in una setta, sia pure una setta di buoni.
La "filosofia" di Ohsawa è un'accozzaglia di banalità poco acute, a sto punto meglio il cristianesimo. I membri non fanno altro che parlare di alimentazione, sono tecnofobi, si danno tre baci di saluto anzi che due, si accoppiano solo tra loro e solo se entrambi sono "fratelli" (non si chiamano così, ma mi sono concesso il termine) da almeno tre anni.
I prezzi praticati sono molto competitivi, sostenibili grazie alla manodopera non pagata di ragazzi volontari o sottopagata di ragazzi stipendiati, tutti in buonissima fede. Sulle questioni economiche, tutti sono molto reticenti, quasi oscurantisti.
Spero di ravvivare il dibattito sulla versione di macrobiotica attualmente più capillarmente diffusa in Italia, sia sugli aspetti alimentari, sia su quelli "massonici".
Grazie a tutti.

3 novembre 2009 alle ore 00:59  
Blogger Nico Valerio said...

Caro Wolf, la tua corrispondenza è interessante, ma dovevi prima inviarmela in privato. Credevo di essere stato chiaro: questo NON E' UN FORUM: lo spazio di un blog è limitato. E i commenti devono attenersi al tema, essere corti e non spaziare a ruota libera con apprezzamenti su persone viventi individuate con nome e cognome. Poiché è un luogo privato ma aperto al pubblico, per una sola parola di un commentatore - per di più anonimo - io proprietario del sito potrei essere querelato. Quindi mi vedo costretto malvolentieri, essendo un liberale, ad eliminare dalle tue lettere "dal mondo macrobiotico" ogni riferimento a persone e botteghe identificabili.
Dopodiché complimenti per lo spirito d’osservazione. Mi confermi che c’è un tentativo di alcuni circoli di avvicinarsi almeno un po’ all’alimentazione sana. Con tutta la simpatia possibile, scusami, ho sorriso della melanzana che non digerisci… E ti credo: stracotta in un mare d’olio o abbrustolita, neanche io digerirei quella che cuoce mia madre…. Hai provato cruda a fettine ben bagnata d’aceto, aggiunta alle insalate miste? La dimentichi: è come acqua… E il pomodoro che irriterebbe la (tua, solo la tua) lingua? Peccato, privarsi del più facile, economico e mineralizzante colorante naturale in gastronomia, oltretutto anticancro.
Certo che con i cereali integrali e il no ai dolci e a molti grassi si dimagrisce, e con la maniacale attenzione al cibo i soggetti ad alto rischio (obesi, nutrizionalmente trasandati ecc) migliorano in un PRIMO MOMENTO. Come in una banalissima, temporanea, dieta dimagrante qualunque, peraltro molto sbilanciata e carente. Altro che filosofia.
Il problema della macrobiotica, sia pure un po’ attenuata (quella che descrivi ha poco sale, quasi non ci credo, evviva) è il lungo periodo.
Ma poi tu, scusa mangi ogni settimana carne e pesce: come puoi pensare di avere problemi di B12 e ferro? Lo sai che i ricercatori considerano la macrobiotica, dando credito alle balle dei suoi interpreti, un “regime vegetariano” stretto? E invece tutto ‘sto casino, per limitarsi ad eliminare i latticini, abbuffarsi di brodi e banali verdure cotte, e mangiare pure carne e pesce? Ma dai, siamo allo snobismo puro…:-) La tua dieta non ha nome. E’ solo una dieta sbilanciata e carente, probabilmente povera di vitamica C e calcio. E anche di acidi grassi essenziali, e calorie…:-)
E se un regime non è completo non è né sano né naturale. Nonostante le insegne.

3 novembre 2009 alle ore 01:02  
Anonymous Wolf chiama Aquila said...

Avevo tralasciato la distinzione blog/forum, per cui accetto di buon grado l'emendazione dei miei post dai riferimenti a persone esistenti etc... Ero consapevole di aver inviato interventi più che commenti, ma non avevo minimamente pensato di inviarli in privato.
Però un forum sul tema sarebbe interessante...
Confermo che i pomodori mi infiammano lingua e bocca.
A questo punto una domanda (breve): a tuo giudizio il principio di mantenere costante un certo Ph del sangue attraverso la giusta assunzione di cibi acidi e basici è privo di fondamento? Pur se non privo di fondamento, è un criterio infinitamente meno importante rispetto quello dell'apporto nutrizionale? (Questo è quello che mi ha sempre convinto poco della macrobiotica)

3 novembre 2009 alle ore 19:54  
Anonymous Anonimo said...

necessita di verificare:)

5 novembre 2009 alle ore 21:33  
Anonymous Anonimo said...

Perche non:)

30 novembre 2009 alle ore 20:39  
Anonymous Anonimo said...

good start

30 novembre 2009 alle ore 20:39  
Anonymous Lelen said...

PARTE 1/2

Ciao a tutti...
Ho letto con interesse i vostri argomenti, apprezzando le diverse considerazioni.
In generale, penso che anche punti di vista diametralmente opposti possano contenere degli insegnamenti utili.
Questo vale anche per il tema alimentazione, sempre molto sentito e dibattuto in quanto ci sono vari fattori che determinano il nostro modo di nutrirci e ognuno cerca di "portare acqua al proprio mulino" in barba alle prescrizioni di natura medica e non! Gusto personale,abitudini cultuali, problemi psicologici, convinzioni religiose sono tutti aspetti da non sottovalutare quando si parla di cibo.
Non so più se si trattava di un'affermazione di Oshawa o di Kushi, ma ricordo di aver letto che in fondo ognuno si nutre anche in base a ciò che desidera essere. Ogni tanto questa frase mi torna alla mente e mi sembra molto vera...
La mia esperienza personale mi ha portato ad aderire alla macrobiotica mentre mi trovavo in Brasile. Ero incinta e mi ero beccata i vermi.
"Casualmente" comprai un libro di macrobiotica con gli utlimi soldi che avevo in quel momento e proprio lì trovai la ricetta che mi aiutò a liberarmi dai fastidiosi parassiti, molto difficili altrimenti da adevbellare:un cucchiaio di riso integrale(crudo!) masticato prima della colazione... Ebbene dopo un mesetto sia io che il mio partner che mio figlio di cinque anni, stavamo benissimo!
Aggiungo che avendo avuto quattro figli ho avuto modo di sperimentare i benefici delle cure macrobiotiche e tuttora ricorro(anche)a questo tipo di medicina macrobiotica(empirica e di facile applicazione)mentre ho allargato la mia visione nutrizionale; per me la macrobiotica resta una specie di trampolino di lancio, al base su cui ho costruito le mie conoscenze nutrizionali. Il mio modo attuale di cucinare é molto variegato e rispecchia le esperienze fatte, oltre che la mia filosofia di vita: una cucina vegetariana- internazionale con sapori mediterranei.
Un mix insomma di quello che consodero il meglio di tutto
(da ogni cosa cerco di prendere il buiono )e devo dire che il risultato é ottimo visto che i miei piatti vengono apprezzati da persone di ogni tendenza!
Lo dico senza falsa modestia e con una certa soddifazione...e mi spiace non potervene dare una dimostrazione pratica! :-)
Ogni cucina in fondo é buona se i prodotti sono genuini,il cuoco é esperto e se non si dimentica l'ingrediente principale:l'amore!Comein tute le cose ci vuole passione ovvio e io adoro cucinare perché é come una magia e mi sento un po' un'alchimista mentre osservo la trasformazione dei vari alimenti.

29 dicembre 2009 alle ore 03:38  
Anonymous Lelen said...

PARTE 2/2

Col tempo ci si evolve e anche i maestri macrobiotici raccomandavano, a tratti, di non prendere tutto alla lettera ma di applicarlo in modo elastico.
Chi ha orecchie per intendere come sempre intenda... Molti però preferiscono delegare al punto che poi cadono in un pericoloso fanatismo perdendo l'obiettività(si sono verificati persino dei decessi).

Dopo aver fatto la conoscenza della macrobiotica grazie al probelma dei vermi(erano gli anni ottanta) in seguito tornai in Svizzera, dove abito tuttora, e aprii un negozio di alimentazione macrobiotica che non mi fece arricchire ma mi permise di raccogliere tante preziose testimonianze.
Ma pur essendo una persona piuttosto radicale (affascinata da quegli insegnamenti esotici ma al contempo semplici e logici) anche allora avevo capito che il fanatismo non porta da nessuna parte.
Dunque non ho mai rinunciato a un buon caffé,a un gelato oppure al panettone che mi riportava sempre un po' alle feste natalizie vissute nell'infanzia (anche i bei ricordi hanno il loro peso!).
In conclusione: é importante analizzare l'alimentazione da un punto di vista tecnico o se preferite scientifico; ma mi risulta che i dati siano molto manipolabili a causa dei diversi criteri adottati nel definire una sperimentazione e i risultati ottenuti come "prove scientifiche".
Con questo non voglio certo dire che sia tutto relativo. Credo semplicemente che il buonsenso e l'intuito(che dovremmo imparare ad allenare e ad ascoltare) possano aiutarci molto più di qualsiasi rigida prescrizione.
L'esperienza é una grande maestra e ci mostra se lo vogliamo vedere, cosa ci fa male e cosa no.
Il corpo parla, ogni persona é diversa dall'altra e anche
nell'arco di una stessa vita cambiano le condizioni le nostro essere, come ben insegna la anche la macrobiotica ma non solo.
Un bambino, una donna in gravidanza, un anziano, un muratore,un impiegato, un malato non possono mangiare allo stesso modo! Anche le stagioni vanno considerate e il fatto che si abiti in una zona di montagna o di mare. La scienza non lo nega , ma diciamo che la macrobiotica mette molto l'accento su questo definendo i vari stati come yin o yang (acido o basico, i due poli della vita riconosociuti ormai anche dalla scienza).
Scusate se mi sono dilungata, ma non so se scriverò ancora causa molteplici impegni.
Ci tenevo semplicemente a dire la mia senza pretese, condividendo le mie riflessioni dopo anni di ricerca.
L'alimentazione é un fatto personale bisogna rispettarsi anziché usare come spesso succede le informazioni che si hanno
(giuste o sbagliate che siano) per denigare il prossimo. Anche l'alimentazione può diventare una scusa per imporsi sul prossimo e sentirsi migliori(v. infinite dispute tra vegetariani, vegani e carnivori!).
Essere sani non significa... essere santi!
Infine non sottovalutiamo l'importanza del cibo interiore di cui ci nutriamo ogni giorno( pensieri,film, letture, discorsi etc.) e permettetemi di concludere con una frase di Qualcuno che non era né un nutrizionista, né uno scienziato ma si presume che qualcosa della vita avesse capito: "Non è quello che entra dalla bocca che contamina l'uomo ma quello che ne esce".

29 dicembre 2009 alle ore 03:38  
Blogger Michiamomari, e said...

Ciao a tutti (se mai passerà ancora qualcuno, dato che commento un secolo dopo il post)..
anch'io, come Lelen, mi son letta tutto, e soprattutto ho un'esperienza personale in proposito, e vorrei spezzare una lancia a favore di questa farabutta della macrobiotica. Caro Nico, il tuo blog è bellissimo, ma anch'io ho trovato questo post forse un po'.. non so se "livoroso".. magari "animoso".. ? Certo piuttosto severo..
io sono stata vegana 2 anni, ma utilizzando gli insegnamenti della macrobiotica, e senza essere fanatica sono stata meravigliosamente, meravigliosamente, meravigliosamente bene, amando cibi capaci di dare gioia, e perciò vari apprezzamenti mi sono sembrati un po' ingiusti. Ho conosciuto anche i fuori di testa, certo..! quelli che nn danno le mele ai bambini perché "sono troppo yin" (!!)... ma questa categoria di persone esiste ovunque, e impazza dovunque si danno troppe regole... Ecco, in effetti.. un eccesso di regole si può rimproverare alla macrobiotica, specie "delle origini"; inoltre tante cose che tu dici qui sono giustissime..
ma alla fine il quesito è: siamo SICURI che una "macrobiotica" più evoluta.. cioè più elastica, meno fanatica, migliorata alla luce di nuove conoscenze e integrata da altri apporti non si possa PIU' considerare macrobiotica? chi stabilisce che una certa cosa nn possa evolvere nel tempo, e altre si? in effetti, leggendo questo lungo post, mi scopro un'eretica.. una che ha creduto di poter INTERPRETARE la macrobiotica, al di là dei dogmi: sfrondandola dalle troppe fisime, valorizzandone le intuizioni più confermate dalla scienza e scaricando senza troppi rimorsi le sue fissazioni nn troppo giustificate..
ma allora non sei più "macrobiotica", mi dirai tu.
E forse hai ragione... ma in un modo che darebbe ragione anche ai macrobiotici integralisti.

boh.. (su un altro piano eh..) questo mi fa venire in mente un tizio, che conosco io, che mi dice di essere un "musulmano tollerante": come tale pensa che anche l'interpretazione dei libri sacri debba evolvere con i tempi.. e morale: in quanto tale verrebbe volentieri sgozzato da un certo tipo di correligionari integralisti.

23 febbraio 2010 alle ore 20:18  
Blogger Nico Valerio said...

Michiamomari e Lelen, rispetto, anzi ho simpatia per il vostro vissuto, capisco tutti i vostri "se" e "ma", so qual è la psicologia che sta dietro il fenomeno, ho frequentato io stesso per anni ristoranti e negozi macro. Ma qui volevo solo dare l'aspetto nutrizionale-scientifico, riportando appunto ben 15 studi sulla macrobiotica. Non troverete più un articolo così documentato. Studi citati che andrebbero letti almeno come abstract prima di criticare, perché fanno parte integrante dell'articolo. L'articolo si basa sugli studi, non su antipatia o simpatia.
Quindi, io non ho avversione preconcetta o livore. Anzi molti piatti della cucina macro mi piacquero molto. Così come hanno attirato voi e altri.
Ma è una gran parte della teoria che non va. E non puoi aggiornare la teoria: sarebbe davvero una non-macrobiotica, e verrebbe vissuto dagli esperti come un tradimento.
Il paragone che fai, Michiamomari, com l'Islam è calzante.

24 febbraio 2010 alle ore 01:03  
Anonymous Anonimo said...

Ho 22 anni, ho letto l'articolo sulla macrobiotica e siccome ho lavorato per più di un anno per upm, poi staccandomi per motivi legati al fatto che mi sentivo pian piano sempre più oppresso e costretto a tenere rapporti e contatti che fossero legati al movimento, con la proiezione di allontanarmi sempre più da tutto ciò che non era upm.Riguardo alla macrobiotica penso che la descrizione che lei dà sia molto legata a quella del movimento francese, o quello di Ledvinka, ma l'interpretazione delle antiche teorie cinesi da parte di Pianesi è molto differente. Non so se vi siate mai incontrati...Comunque all'interno del upm le spiego,mi hanno insegnato a cuocere cereali (e sul fatto della parte che s'attacca ho avuto molte discussioni lì all'interno dato che sono d'accordo con lei), verdure(scottate, non stracotte), legumi(che si presentano uniformi tra buccia e interno. Per quanto riguarda miso,tamari e shoyu sarei felice di apprendere da lei il perchè son cancerogeni. Al punto li considerano specifici curativi da usare con parsimonia.Ora che da gennaio sono 'uscito dal movimento', continuo a praticare una cucina naturale, che non è identica a quella di prima, dato che io come lei ho sempre sostenuto l'importanza di frutta e verdura cruda(e confesso che anche pur lavorando in upm non me ne sono mai privato).

22 aprile 2010 alle ore 11:26  
Blogger Nico Valerio said...

SALSE DI SOIA CANCEROGENE. Anonimo ultimo, rileggi bene l'articolo: l'ho gà detto. Comunque lo ripeto qui: salse di soia, shoyou e tamari sono a rischio cancro perché molto ricche di sale e di nitrosammine che si formano per le fermentazioni naturali. Questo dei cibi o salse conservate e salate era uno dei pochi errori gravi degli Antichi, che non avevano il frigorifero. Provoca tumori allo stomaco e al fegato. E infatti in Oriente hanno il record mondiale di questi due tumori. Per la salute il sale va ridotto al minimo o eliminato, e così per ogni cibo conservato. Tu capisci bene che basterebbe solo questo per distruggere la macrobiotica.

22 aprile 2010 alle ore 11:34  
Anonymous Anonimo said...

Bungiorno, in proposito dei preparati salini e delle nitrosammine che svilupperebbero, mi pare di capire che siano presenti in tantissimi alimenti, tra cui birra, salumi, formaggi etc...
Persino gli antichi romani utilizzavano il garum a base di pesce e sale fermentati. Possiamo dire con certezza che questi cibi sono da condannare?. Eventualmente sarebbe interessante capire perchè dal Garum al Parmigiano abbiamo fatto sempre ricorso ad alimenti di questo tipo.
Personalmente penso sia da condannarne l'eccesso, avendo ben chiaro che in un salume o in un formaggio oltre alle nitrosammine assumiamo elevate quantità di grassi saturi.
Questi alimenti vanno sicuramente utilizzati con parsimonia, e accompagnati ad alimenti ricchi di vitamina C (in grado di immunizzarci dagli effetti negativi e cancerogeni), ma se li eliminiamo del tutto per poi ricorrere al sale puro e al parmigiano (OGM) siamo sicuri di guadagnarci?
La ringrazio se sarà così gentile da darmi il suo parere in merito.
Saluti
Antonio

11 giugno 2010 alle ore 11:38  
Blogger Nico Valerio said...

Antonio, le conserve salate sono senz'altro da condannare, come ho ripetuto tante volte sulla base delle prove della scienza epidemiologica, perché causa di tanti tumori gastrici in Oriente (e nel Mondo Antico, è da presumere). Andrebbero ridotte al minimo indispensabile o eliminate. D'altra parte oggi abbiamo i frigoriferi: a che pro conservare sottosale?
Ma anche i cibi salati e il sale vanno ridotti molto o eliminati quando è possibile, come risulta da un altro mio articolo (cerca scrivendo sodio nella finestrina in alto a sinistra: è il motore di ricerca). Ti invito, insomma, a leggerti anche tutti gli altri articoli del blog. E anche quelli del blog cugino Lacto-Ovo-vegetarian.

14 giugno 2010 alle ore 16:13  
Blogger Eddy G. Pellegrino said...

Mah! che dire... non mi piace il modo di sgomitarsi tra persone che mettono impegno a cambiare alcune regole sull'alimentazione, sembra un pò di vedere la sinistra in Italia... divisi non si compiccia nulla!
Io mi appresto ad andare a fare un corso di Macrobiotica in Olanda questa estate e ci vado con grande curiosità, mi sono appena diplomato come cuoco di alimentazione naturale e devo dire che la questione è sempre soggettiva, perchè criticare la Macrobiotica? per quale motivo? Sappiamo tutti che la possiamo applicare per aiutare a curarci senza inghiottire troppi farmaci e comunque un pò di regole e disciplina fanno bene alle persone che si lasciano andare troppo spesso alle trasgressioni culinarie.Tutti dovrebbero studiarla per capire ma non è detto che tutti debbono applicarla, però le basi sono fondamentali e se oggi esiste un'alimentazione naturale lo dobbiamo anche alla Macrobiotica con i suoi successi e i suoi fallimenti.
Smettiamola di criticarci tra Macrobiotici, vegetariani , vegani, alimentazione naturale e quant'altro... piuttosto se tutti ci unissimo sarebbe più conveniente per le nostre generazioni future.
Non ho capito il motivo e la fatica di questo articolo (comunque ben fatto) ma le energie vanno riposte da altre parti.
Sugar Free

5 luglio 2010 alle ore 15:18  
Anonymous Alessandro said...

Secondo me chi ha scritto questo articolo dovrebbe rileggersi i principi di Yin e Yang, valutare le indicazioni precise di Ohsawa. Mi sembra che ciò che intendeva Oshawa sia stato ampiamente occidentalizzato, con tutti gli errori di interpretazione relativi a quantità, significato, effetti, ...ecc... degli alimenti.

2 settembre 2010 alle ore 22:46  
Anonymous Anonimo said...

Ho letto questo articolo e a mio parere non molti sanno che ci sono atti di convegni con sperimentazioni di medici tradizionali di diete macrobiotiche in paesi come Cuba che mostrano grande successo soprattutto nel caso del diabete.

1 dicembre 2010 alle ore 16:52  
Anonymous Michele Nardella said...

Mi sono imbattuto in questo acceso dibattito sulla macrobiotica, e così, dato che me ne interesso da almeno trent'anni, ho voluto dire la mia su questo importante tema.
Sfortunatamente il mio commento è stato respinto, in quanto superava abbondantemente il numero massimo di caratteri consentiti.
Ma per poter dare una risposta adeguata ad almeno alcuni dei numerosi "capi di imputazione" con cui l' autore dell' articolo penalizza (ingiustamente) la macrobiotica, non mi sarebbero certo bastate le solite quattro righe.
Vuol dire che scriverò privatamente a Nico Valerio.
Peccato, perchè mi dispiace che i frequentatori di questo blog non abbiano la possibilità di leggere quanto ho da dire.
Magari pubblicherò il mio scritto sul mio blog, o su quello di Leonardo Di Paola & Viviana Taccione, di cui non posso fare il nome perchè il regolamento di questo blog lo vieta.

Michele Nardella

30 dicembre 2010 alle ore 18:59  
Blogger Nico Valerio said...

Michele Nardella, scusa, non ti capisco: potevi impiegare queste 20 righe a smentire almeno una "teoria sbagliata" secondo te. Ma non lo hai fatto. Io non ho nessuna "idea" sulla macrobiotica, ma mi sono limitato a fare una indagine sulle riviste scientifiche di biologia. E questo è stato il risultato. O pensi che avrei dovuto consultare qualche libro sacro orientale?
Eppure ho riconosciuto da naturista ben 6 (sei) vantaggi della M., tra cui fondamentale l'uso dei cereali integrali. Ho perfino pubblicato lo studio scientifico del figlio di Kushi (che però dimostra poco o nulla). Che altro avrei dovuto scrivere?
Questo blog è liberale e laico, non conduce nessuna campagna contro, quindi se trovi studi su riviste altrettanto importanti e note di quelle qui riportate che dimostrino che la M. non fa male, ma addirittura fa bene e cura, sarò lieto di pubblicare.

30 dicembre 2010 alle ore 21:11  
Anonymous Anonimo said...

Consiglio a tutti coloro che hanno scritto prima di me di dare un'occhiata al lavoro del Dott. Franco Berrino, direttore del dipartimento di medicina preventiva dell'istituto dei tumori di Milano. Insomma, non il primo scemo che passa.

Capirete che non si parla di guaritori orientali che attentano alla nostra salute, ma di benefici reali dimostrati scientificamente.

Capirete quanti vantaggi per la salute potete avere dalla dieta da lui consigliata.

Saluti
Francesco

24 gennaio 2011 alle ore 11:59  
Blogger Nico Valerio said...

Francesco, non hai letto con attenzione questo articolo, tantomeno quell’altro su Berrino
”http://alimentazione-naturale.blogspot.com/2007/10/carne-il-paradosso-di-berrino-meglio-di.html”
a cui questo articolo rimanda. In entrambi in sintesi si dice che la dieta proposta dall'amico B. è sostanzialmente corretta perché elimina o riduce almeno 4 gravi difetti (cancerogeni) della macrobiotica: eccesso di sale, stracottura o tostatura, carenza di verdure crude e di calcio assimilabile. Ma una dieta del genere non è macrobiotica, bensì una normale alimentazione naturale sana e protettiva. Solo che lui per motivi affettivi, nostalgia e amore per lo Zen si ostina ancora a chiamarla macrobiotica, così, tanto per fare pubblicità al nome tanto amato. Troppo comodo eliminare i difetti di qualcosa e poi continuare a sostenere che è buona. E’ come se un’industria automobilistica producesse auto che appena uscite di fabbrica abbisognassero di numerose e radicali modifiche. Dopodiché, certo, andrebbe bene… Si discute solo sul *nome* che deve avere una dieta del genere, non su come mangia o come consiglia di mangiare alle sue pazienti B. Per me non è assolutamente macrobiotica. Perché a differenza di tutte le altre diete, la m. è rigidamente codificata dai suoi fondatori. Ma inutile che te lo ripeta, perché tu, all’italiana, leggi solo quello che ti piace. E mi costringi a ripetere concetti già detti.

24 gennaio 2011 alle ore 16:17  
Anonymous Anonimo said...

Chiedo scusa: essendo stato poco chiaro ho costretto a ripetere cose già dette.

Il mio era solo un consiglio a persone che mi sembrano interessate, ciascuna in modo diverso, al tema. Tutto qua.

Dal momento che ho tratto molto giovamento dai consigli di Berrino, ho solo dato un suggerimento per ampliare i propri confini.

Infine, dato che io non dò nessuna importanza alle etichette (odio quando mi chiedono: sei macrobiotico? sei vegano? sei vegetariano?) non mi importa più di tanto che quella di Berrino sia o meno macrobiotica doc. Anzi, se a quella doc ha apportato delle modifiche sulla base delle sue conoscenze scientifiche non posso che esserne contento. A me sta facendo molto bene, e questo mi basta.

Ad ogni modo, non voleva essere una critica a te: penso che hai fatto bene a mettere in luce gli errori e le contraddizioni, perchè probabilmente esistono persone che senza spirito critico si buttano a occhi bendati sul macrobiotico pensando che sia la soluzione di tutti i mali.

PS se può interessare, e se può essere un elemento di confronto e di discussione, aggiungo che Berrino crede nelle proprietà delle alghe, del miso, dell'umeboshi e del kuzu.

Saluti
Francesco

24 gennaio 2011 alle ore 18:41  
Anonymous Eddy - Sugar Free said...

Mamma mia che articolone:-) io credo che la mistificazione più grande è quella che esce fuori da questo studio molto approfondito sulla macrobiotica.
Liberi di dire tutto.... ma perchè sminuire uno stile di vita (perchè la macrobiotica è questo) e fare la famosa "macchina del fango" andando a vedere il pelo nell'uovo?
Qual'è il motivo di questo studio? di questo articolo?
La macrobiotica mi ha cambiato la vita e devo molto a Geoges Ohsawa e Michio Kushi.
Non è un dogma ed è in continuo mutamento, ogni nuovo studio scientifico conferma ciò che Georges Ohsawa diceva anni fa.
Esiste una dieta standard macrobiotica per ogni persona, su misura.
E' questa la vera macrobiotica.
Comunque sempre meglio i consigli di Georges che quelli di "cotto e mangiato", non sei d'accordo?

6 marzo 2011 alle ore 22:18  
Anonymous Anonimo said...

ciao a tutti.
mi introduco perchè arrivato al culmine di sopportazione di questo strano genere umano dei macrobiotici pianesiani, o meglio, di quelli che ho conosciuti (non tutti!).
alcuni di loro si rendono veramente insopportabili.
sono intolleranti al genere umano, estremisti, colpevolizzatori, ritengono che la verità della vita e della morte sia in esclusivo loro possesso, non ammettono e non tollerano dubbi, o opinioni contrarie o semplicemente esseri pensanti.
sembrano una setta di fanatici religiosi.
qualsiasi cosa, e dico qualsiasi, è giustificabile in base al cibo che introduci nelle tue fauci.
sei felice, incazzato, annoiato, perplesso, ti piace la musica, ti piacciono i nomi di persone che finiscono in ele, ti piace il vino, non ti piace guidare, non ti piace l'impressionismo di fine '900...QUALSISASI COSA è dovuta per loro a ciò che mangi. se ti mostri pensante, o critico, non ti si rivolge più la parola! ed è quello che bisognerebbe fare, vista la loro petulanza al limite della invadenza e della violenza!!
non ammettono compromessi, altre diete, altri pensieri, il biologico, il vegetariano, i gruppi d'acquisto solidale, qualsiasi altra cosa che non graviti nel loro bigotto mondo, non merita nè solidarietà, nè empatia.
non parlano d'altro che di cibo!
ho detto basta.
li stimavo, rispettavo e ci parlavo come con qualsiasi essere umano. ma loro non sono interessati a te. se non nella misura in cui diventi loro adepto.
Antonio

7 marzo 2011 alle ore 13:30  

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