mercoledì 30 gennaio 2008

ADAMO BATTE EVA? Per naturisti pigri la zuppa miracolo da 30 secondi


Singoli e ammogliati (o maritate), comunque pigri di tutto il mondo, uniamoci! Purché naturisti e salutisti, s’intende. Ho detto "singoli"? Be’ in fondo lo siamo tutti dentro di noi. E c’è una bella differenza tra singoli maschi e femmine. Nessun maschio sopra i 5 anni, per esempio, resisterebbe alle scialbe "minestrine delle suore" fatte da certe fanciulle. Capaci di mettere le zucchine pure sui quadrucci. Non so voi, ma per me un brodino di semini col dado sarebbe il casus belli per la rottura del fidanzamento!
      Sì, d’accordo, noi maschi saremo pure istintivamente bravi e creativi, più creativi che fedeli esecutori, però, come dimostrano i tanti improvvisati cuochi, chef e critici gastronomi. Segno che le "pari opportunità" ci sono pure, ma – come dire – non si esprimono ancora sotto forma di concorrenza apprezzabile… Insomma, diciamo che le donne hanno ancora mooolta strada da fare.
      Però, quello che è giusto è giusto, prendete una donna a caso, anche la giornalista meno brava in cucina, quella da cui non andreste mai a cena: be’, di sicuro una minestra te la sa preparare decentemente. E con almeno 3 o 4 ingredienti. Sempre la solita, magari. Mentre un uomo o si rifiuta, o la sbaglia in modo plateale, e per correggerla ricorre a rimedi pazzeschi e fantasiosi, oppure per sbaglio fa un capolavoro.
      Diciamo che, eehm, noi ci impegnamo solo quando c’è pubblico e critica, quando cucinare insomma diventa una sfida intellettuale. E allora lottiamo per l’ovazione. Per due-tre persone non ci sprechiamo, figuriamoci per una sola (noi stessi). Succede perciò che molti maschi singoli, che in teoria avrebbero le potenzialità d’un artista della tavola (cuochi e pittori sono parenti: entrambi scelgono e combinano colori), magari igienisti, salutisti, vegetariani ecc., poi si riducano a ingozzarsi come disperati bulimici al terzo stadio direttamente dal frigorifero. "Io sono crudista", si era inventato un tipo.
      Gente rozza che con la scusa di ignorare il cibo poi di fatto dà l’impressione non tanto di vivere per mangiare, quanto di mangiare per vivere. Con grande scandalo e irrisione delle donne, che non aspettano altro, le perfide, per sparlare. "Trogloditi", sibilano. "Incapaci di provvedere a se stessi". "Che preoccupante regressione", danno loro manforte le colleghe psico-sociologhe.
      Perciò vengo in soccorso del solito povero maschio singolo ingiustamente bistrattato, sempre sotto meschino ricatto gastronomico di madri, sorelle, amanti, con una sana, nutriente e leggera zuppa istantanea "ogni stagione" adatta a chi non ha tempo. Per me, ovviamente, è vecchia come il cucco, tanto intuitiva che in una cucina naturista bisognerebbe essere acrobati per averla finora evitata. E' il secondo modo più intelligente per usare l'ottima avena (il primo è la colazione dolce del mattino con la frutta mista), in sostanza è un porridge scozzese ingentilito. Loro, però, usano la farina, non i fiocchi, e lo cuocevano troppo a lungo, e nel latte, tanto da avere una pappa che non piaceva neanche agli Inglesi (è tutto dire). Ora hanno imparato a cuocerlo "solo" 5 minuti, e lo stanno recuperando in tutto il Regno Unito come colazione salutista, che ormai viene cosparsa di miele, ribes, mirtilli e frutti di bosco, ha scritto il Telegraph. Insomma, un muesli caldo in forma di minestra densa.
      La nostra, invece, è una stuzzicante minestrina salata di fiocchi, per niente "papposa", anzi, è crudista. Spero che questo possa far meditare gente che perde inutilmente mezz’ora per qualche insana e indigesta, oltreché inutile minestrina di pastina bianca raffinata, che sta al porridge come un formaggino spalmabile per bambini sta al parmigiano. E perciò, con tipica signorilità maschile, metto a disposizione questo piatto elementare anche delle amiche lettrici d’ogni età e condizione, pur sapendo che storceranno la bocca: mancano i grammi.
      Mi piace chiamarla "Zuppa del single naturista". Un piatto semplice e con i fiocchi, è il caso dirlo.
Scaldare una tazza d’acqua. Nel frattempo, direttamente dalla busta, versare in una capace scodella una manciata di fiocchi di avena proporzionale alle proprie capacità metaboliche (50-100g), cospargere d’un buon pizzico di sale integrale o sale alle erbe, aggiungere un ciuffetto di prezzemolo tritato, foglioline sbriciolate di timo, santoreggia o origano o altre erbe a piacere, sapori o spezie secondo il gusto, come zenzero, curcuma o peperoncino, qualche fettina di aglio (se la persona single è in pace con i sensi ed ha deciso di non uscira la sera… e neanche la mattina dopo), un cucchiaio o poco più di ottimo olio extravergine di oliva, e infine l’acqua bollente q.b. Non esagerate con l’acqua, signori maschi. Le donne lo capirebbero ad occhio "quanta acqua si deve versare in una scodella perché non si versi" e perché la cosa non assomigli ad una trasparente brodaglia militare dei secoli della carestia. Una volta vidi un giovane accanirsi inutilmente con un litro d’acqua contro una povera minestrina di pochi grammi. Non poteva capacitarsi di come la seconda non fosse in grado di accogliere la prima. L’esondazione che ne seguì, lungi dal meravigliarmi, mi riportò con piacere ai racconti di Jerome K. Jerome ("Tre uomini in barca").
      Si consuma subito. Un amico che dopo aver versato l’acqua si accingeva a gustarla fu chiamato al telefonino col cucchiaio in mano da una giovane amica albanese da poco conosciuta. Fu un lungo e mimato alterco con punte anche di alta drammaticità, fatto sta che dopo mezz’ora la soave minestrina si era ormai trasformata gonfiandosi in un porridge scozzese, per giunta freddo.
      S’intende che l'acqua può essere anche quella di verdure o legumi: la minestra viene anche meglio. E anzi, avendo 5 minuti in più, si possono cuocere 2 carote medie affettate fine, con coperchio, fiamma media e poca acqua. Sono cotte quando la forchetta penetra facilmente, signori maschi. Versare il tutto (carote e relativa acqua) sui fiocchi secchi. In questo caso ci vuole un pizzico di sale in più, oltre ai condimenti di cui sopra.
      Mia variante col latte, squisita. Versare latte bollente sui fiocchi salati, ai quali avrete aggiunto qualche fogliolina di timo, un pò di cannella, un'ombra di pepe. Senza olio, ovviamente.
      Nota di servizio. I fiocchi di avena non sono tutti uguali. Piccole differenze di gusto e consistenza dipendono dalla tecnica dello schiacciamento del chicco, se cioè è stato soltanto schiacciato (fiocchi fatti in casa o in mulino) oppure è stato schiacciato dai rulli di acciaio al calore dopo essere stato ammollato in acqua (fiocchi impacchettati da molte ditte bio o macro). In quest'ultimo caso il fiocco è meno farinoso, più digeribile e più gustoso (sa di biscotto), per la parziale caramellizzazione degli amidi superficiali sotto il rivestimento che porta alla trasformazione dell'amido in destrina. Insomma è semicotto, un accenno, ma solo un inizio di tostatura. Anche nella prima versione, tuttavia, va benissimo. Buon appetito.

Una guida completa e illustrata alle zuppe rapide a base di fiocchi di avena o altro cereale (da svizzeri e tedeschi detta muesli) è qui.

AGGIORNATO IL 29 AGOSTO 2019

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sabato 19 gennaio 2008

PROSTATA. Ti alzi di notte? Di sera no a cibi solforati e piccanti, e fa’ esercizio.

CIBI IRRITANTI. Se un uomo si alza di notte svegliato dal bisogno impellente di urinare, il medico si preoccupa. Se a farlo è una donna, molto meno. E' che sospetta un’ipertrofia prostatica, un ingrossamento della prostata. Il medico sa che alla lunga – c'è anche chi si alza due o tre volte – la qualità del sonno ne risente, magari si allungano i tempi del risveglio, ci può essere perfino un po' di sonnolenza durante la giornata, insomma peggiora un poco, abbastanza o molto la qualità della vita. Ecco perché conviene provarle tutte per ridurre i risvegli notturni.
L'amico S.C. ha ipertrofia, come molti, ha fatto gli esami soliti ed ha riscontrato un PSA basso. Non che questo valore dica molto, mettono le mani avanti gli urologi, ma è pur sempre indicativo e va accompagnato periodicamente da altri controlli. Ma l'amico mi chiede un consiglio su quali alimenti o bevande possono almeno ridurre il fenomeno delle ripetute e fastidiose minzioni notturne. Parlando con lui scopro che la sera è solito consumare verdure solforate (cavoli e altri ortaggi analoghi delle Brassicacee, noti come protettivi tumorali), e droghe piccanti come il peperoncino, per cui sembra avere un debole, oltre alla cipolla. Niente da dire, alimenti ottimi e salutari, anche se il peperoncino andrebbe preso con molta moderazione perché è un irritante delle vie urinarie e delle mucose digestive. Il mio amico berrà certamente acqua e-o vino, a tavola e fuori, come tutti, o l'assumerà attraverso le verdure o le minestre. Anche la sera. Sospetto anche che la sera dopocena non esca, ma resti in casa ad ascoltare l'amata musica lirica.
Da questo quadro mi faccio l’idea, per mie esperienze dirette, e senza assolutamente voler dare direttive terapeutiche che solo uno specialista (dopo visite e analisi individuali) potrebbe dargli, che lui possa limitare in qualche modo i fastidiosi risvegli notturni agendo sugli alimenti scelti per il pasto serale, sui liquidi ingeriti di sera e anche sull'esercizio fisico. Come?
Le sostanze solforate (indolo-glucosinolati) di cavoli, broccoli, crescione e simili, in individui predisposti possono irritare il sistema renale stimolando ripetute minzioni, anche durante la giornata. Lo stesso fa la cipolla che oltretutto è diuretica e anti-sodio, come del resto le abbondanti porzioni di cicoria. Le spezie irritanti sono uno stimolo ulteriore, specie in chi le consuma di continuo, o le ha consumate per lunghi anni in eccesso. C’è chi per anni, col mito del piccante che imperversa, ha ecceduto in peperoncino o paprika, e ormai non può assumerli tutti i giorni senza soffrire di stranguria, cioè di difficoltà a urinare (reversibile: basta smettere di assumerlo regolarmente). Di queste strane reazioni si parla poco o per niente. E' chiaro che ben pochi pazienti o medici riconducono alcune forme di irritazione all'abuso di sostanze irritanti naturali presenti non solo nelle spezie, ma anche nelle Crucifere o Brassicacee. Eppure la letteratura scientifica parla chiaro (a saper cercare…), tanto che si parla anche di "stranguria" anche per eccesso di crescione (una pianta potentissima, perciò è l'insalata più squisita) e perfino di origano.
IL PROBLEMA DEI LIQUIDI. Propongo perciò all'amico S.C. di non assumere questi ottimi cibi di sera, ma a pranzo, oppure di non assumerli del tutto per un po’ di tempo. Per prova: faccia un esperimento. Impari anche a risolvere almeno in parte il problema dei troppi liquidi da smaltire la sera. Provi a bere molto al mattino presto e durante la giornata, ma non a cena. Cena nella quale dovrebbe consumare solo cibi leggeri, blandi, non irritanti. Acqua oligominerale e cibi diuretici aiutano durante la giornata a svuotare la vescica. In più, faccia esercizio fisico, sia pure moderato, anche dopocena, per esempio una passeggiata a velocità media. L'ipotesi di lavoro è che facendo lavorare di più la pompa cuore-reni (un celebre professore d'Università diceva che "si fa pipì con il cuore"), dopo una mezz'ora e più di camminata o cyclette anche una persona sedentaria dovrebbe essere stimolata a eliminare molti liquidi prima di andare a dormire. E questo potrebbe dare maggiore autonomia di sonno indisturbato. Insomma, prima di andare a letto dovremmo industriarci ad eliminare più liquidi possibile, sia ingerendone meno alla sera, sia eliminandoli con l'esercizio fisico. Funzionerà l'esperimento? In molti casi ha funzionato. D'accordo, abbiamo parlato solo di come cercare di ridurre i sintomi. Ma nelle centinaia di articoli di divulgazione medica o giornalistica apparsi sulla stampa o sul web non ho mai letto consigli del genere. O non lo sanno, o non sanno divulgare.
IL LICOPENE PROTETTIVO. Per finire, la regola generale valida però nel lungo periodo: la riduzione del rischio cancro. Ho consigliato all'amico di aumentare la quota di pomodori maturi, accuratamente rossi anche all'interno, da mangiare ogni giorno. La raccomandazione è che devono essere presenti ad ogni pasto, specie per noi maschi, i pomodori freschi (ben rossi, e questo si può pretendere solo d’estate, quando non sono importati o di serra, e quindi più poveri di principi attivi), la salsa di pomodoro, il concentrato, doppio o triplo di pomodoro in tubetti, la passata di pomodoro, in casi estremi perfino i pomodori secchi (attenti al troppo sale!). Il potente antiossidante licopene, fortunatamente resistentissimo al calore (perfino in un ragù alla siciliana “vecchio stile”, con ore di cottura), è la nostra medicina preventiva, di lungo, lunghissimo impiego, specializzata secondo vari studi nel ridurre il rischio del lento ma insidioso perché spesso senza sintomi cancro alla prostata. Ma secondo alcuni il licopene sarebbe utile anche per alleviare i sintomi della ipertrofia prostatica benigna, tant’è vero che è presente nella formulazione dell’integratore a questo dedicato “Lycoser” (Serenoa repens e licopene), il più conveniente come prezzo e numero di compresse tra i rimedi extra-alimentari. Qualche consumatore, però, ha lamentato dolori al basso ventre con questo rimedio fitoterapico. Ma torniamo ai cibi, com’è giusto.
Come accertarsi che i pomodori abbiano molto licopene? Semplice: essendo il licopene un forte colorante naturale rosso scuro, basta scegliere i più rossi possibile, dentro e fuori. La buccia è molto ricca di licopene: peccato che sia poco digeribile o perché coriacea o perché non masticata finemente. Perciò, s’impone il doppio concentrato in tubetti.
Ecco la economicissima, potente medicina preventiva di noi maschi: è un tubetto di pasta spalmabile di color rosso scuro che nei supermercati discount costa appena 50 centesimi o poco più. All'inizio, ovviamente, ero perplesso: il concentrato ha un retrogusto dolciastro. Ma poi suggestionato dagli studi scientifici ho preso l'abitudine a mangiarne 1 o 2 cm sul pane o aggiungendolo ai primi piatti di cereali. Ora, con l’abitudine e la scoperta di tanti trucchi per consumarlo con piacere, so che è delizioso sulle tartine di pane integrale scuro: un leggero strato di doppio concentrato di pomodoro, un’oliva, un cappero, un pizzico di timo, una fettina di cipolla. Favoloso. E in fatto di tenore di licopene (non di vitamina C, attenzione), la classifica è: 1. Concentrato. 2. Passata di pomodoro. 3. Pomodoro fresco molto rosso. 4. Pomodoro fresco non ben maturo.
Ma che cos’è questa infatuazione per il rossissimo licopene? Non date la colpa a me. Il responsabile è, tra gli altri, il ricercatore Di Mascio, di cui lessi intorno ai primi anni Novanta, mentre preparavo il mio Manuale di Terapie con gli Alimenti (ed. Mondadori, esaurito), uno studio su un’importante rivista di biologia. Uno dei primi a provare che il potere antiossidante del licopene è superiore a quello del beta-carotene, pur non avendo attività vitaminica.
INTEGRATORI INUTILI O COSTOSI. E chissà quanti si svenano per acquistare l'estratto di licopene in erboristeria o farmacia. Che oltretutto, in quanto estratto, sarà molto meno efficace, forse addirittura controproducente. Semmai, gli interessati riferiscono di avere qualche miglioramento dei sintomi dovuti all'ipertrofia con la Serenoa repens, come rimedio fitoterapico senza effetti collaterali, tranne al portafoglio. Ma non c'entra nulla col rischio tumore.
No, piuttosto dell'estratto di licopene puro, consumiamo ogni giorno i pomodori ben rossi (attenti che non siano verdi all'interno), la salsa pura ("passata") di pomodoro (quella in vetro, semplice, senza olio né condimenti) cosparsa senza risparmio su maccheroni, polente ecc., e aggiungiamo tartine di doppio concentrato. Neanche il consiglio del doppio concentrato di pomodoro come super-protettivo ho mai trovato nei soliti articoli su stampa e web, o nelle solite trasmissioni tv. Altro che toscana “pappa col pomodoro”! Viva il pomodoro, più della pappa.
Già numerosi studi hanno provato – in modo convincente secondo la maggior parte degli urologi – la proprietà del pomodoro, grazie ai suoi potenti antiossidanti come licopene e carotenoidi vari, di prevenire cioè ridurre il rischio del tumore della prostata. Ora altri studi hanno trovato che il pomodoro, per i medesimi principi attivi e con diversi possibili meccanismi d’azione, è utile nel prevenire o ridurre anche l’ingrossamento della prostata o iperplasia prostatica benigna, cioè non dovuta a tumore, che colpisce gran parte degli uomini dai 40 anni in su per cause diverse, come l’invecchiamento, la predisposizione familiare, l’assenza di esercizio fisico e di attività sessuale, le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2, l’obesità. Uno studio-review di urologi norvegesi e inglesi pubblicato su Oncology and Cancer Case Reports, ha passato in rassegna criticamente 91 studi (43 clinici, 15 studi di revisione, 24 in vitro e 9 in vivo) soffermandosi anche sugli studi sulla reale biodisponibilità nell’uomo del licopene. Le conclusioni sono state che sì, è vero, il licopene ha effetti benefici sull’ingrossamento benigno della prostata; ma che i problemi vengono semmai dalla sua scarsa assimilabilità nell’organismo. Assumere pillole di licopene o mangiare soltanto pomodori, quindi, avvertono i ricercatori, potrebbe non bastare (PATEL HRH, ELBAKBAK W, BOUHELAL A, MÜLLER S. Does oral lycopene reduce benign prostate enlargement/hyperplasia (BPE/BPH)? (2016) Oncol Cancer Case Rep 1:108. doi:10.4172/occrs.1000108).
Evviva i pomodori, certo, ma se ci limitiamo al solo licopene, per stare alla finzione del concetto di “principio attivo”, la sua assimilazione o biodisponibilità nel corpo umano è molto più modesta col pomodoro fresco che col concentrato. Uno studio ha confrontato una porzione di pomodoro crudo e una di concentrato in pasta aventi la medesima quantità di licopene, unendoli a olio di mais (gli oli, com’è noto, favoriscono l’assimilazione dei carotenoidi). Ebbene, si è visto che l’ingestione di concentrato dava percentuali molto maggiori di licopene, di ben 3,8 volte, come area sottostante la curva del grafico, rispetto al pomodoro fresco. Nessuna differenza invece per assimilazione di alfa e beta-carotene (GÄRTNER C, STAHL W, SIES H. Lycopene is more bioavailable from tomato paste than from fresh tomatoes. American Journal of Clinical Nutrition 66,1, July 1997,116-122. https://doi.org/10.1093/ajcn/66.1.116).
Il nostro commento di Naturisti? Già sappiamo come andrà a finire. Non solo e non più il solito “integratore”, già discutibile e poco accettabile per noi, dato che il licopene puro non esiste in Natura e in capsule o compresse diventa già un “farmaco”. Ma poiché sembra che sia anche un farmaco poco efficace (e lo crediamo bene: negli alimenti funzionano solo i sinergismi tra decine o centinaia di sostanze naturali, come ha provato la stessa scienza!), ecco che l’industria farmaceutica preannuncia la trasformazione tecnologica del licopene in nano-particelle che, farmaco per farmaco, saranno molto più assimilabili del licopene puro e semplice.
“Normale”, aggiungiamo con ironia, avendo puntato i ricercatori, come sempre, sul presunto “principio attivo” unico e isolato (in questo caso il licopene) che, ripetiamo, non esiste in Natura visto che nel pomodoro sono state isolate centinaia di sostanze e decine di carotenoidi antiossidanti.
Noi sosteniamo infatti, non solo per il gusto della Tradizione, ma come hanno suggerito molti studi epidemiologici anche per dimostrare l’azione preventiva e favorevole di un alimento o una dieta naturale, che non basta più il concetto di un unico principio attivo capace di tutto, ma si debba indagare sui complessi sinergismi che bilanciano o potenziano migliaia di sostanze naturali farmacologicamente attive presenti nell’intera dieta quotidiana (che sono centinaia in ogni singolo alimento, p.es. in questo caso nel pomodoro). Ecco perché l’alimento naturale, completo, tutt’al più un poco disidratato, cioè privato di una buona parte d’acqua, è superiore grazie al bilanciamento dei suoi numerosi composti, su un suo presunto “principio attivo” isolato, una fissazione chimica che proviene dai farmaci da farmacia. Ma oggi, per fortuna, grazie a numerosi studi, la Ricerca ha capito e anzi dimostrato questo antico principio del Naturismo.
L'ideale è pomodoro e un poco di sale come antico conservante naturale e insaporente, nulla di più: nessun altro conservante, neanche acido citrico o vitamina C. Come esempi  indichiamo i migliori e più sani concentrati di marchi italiani, ma soltanto se prodotti davvero con pomodori italiani (non per nazionalismo, ma perché l'Italia ha le protezioni più strette ed efficaci sui residui di pesticidi e sostanze estranee in agricoltura e filiera alimentare, anche se di tanto in tanto si scoprono truffe). Nei concentrati, non solo per la parziale evaporazione dell'acqua, ma anche perché la macinatura ha compreso la buccia (che è la parte del pomodoro più ricca della sostanza), abbiamo il massimo di licopene, la sostanza preventiva che qui ci interessa. I migliori concentrati devono contenere solo pomodoro e sale, anche se è del tutto innocua l'aggiunta di acido citrico, l'acido del limone e dell'arancia, che assicura una conservazione più prolungata nei magazzini e sugli scaffali.
Si veda anche un nostro articolo sull’utilità preventiva del pomodoro, mentre un altro nostro articolo riguarda i nuovi studi sugli alimenti utili nelle malattie della prostata.
AGGIORNATO IL 4 MAGGIO 2021

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venerdì 11 gennaio 2008

CIBI E SOCIETA’. Tutti vogliono le "novità", ma spesso non sanno l’abc.

"Ho seguito il tuo Corso dello scorso anno, e cerco ogni giorno di applicare i tuoi consigli nutrizionali, tant’è vero che ho regolarizzato alcune analisi cliniche e perso un po' di peso" scrive C.T. "Ti chiedo se prevedi un Corso di aggiornamento, insomma con le sole novità rispetto alla versione base. Questa mia esigenza nasce dalla difficolta' nel seguire di nuovo il corso di una lezione a settimana per 12 settimane, pur dando per scontata una certa utilità nel ritornare sugli argomenti. Mi piacerebbe un full immersion in fine-settimana partendo dal fatto che ho studiato e pertanto digerito le conoscenze indicate nelle dispense dello scorso anno (esclusi i tuoi ricchi riferimenti biblio...). Mantieni la sana abitudine delle info sul tuo blog".
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1. La velocità, anzi la fretta, l'impazienza, è il motore del mondo attuale. Molti chiedono un Seminario intensivo, in realtà per me faticosissimo, e un po' faticoso anche per i corsisti (6 ore il sabato e 6 la domenica). Ma ci vorrebbero 25 persone almeno. Il problema è di comunicazione: come farlo sapere rapidamente a tanta gente in uno-due mesi (di più non può durare una "campagna" pubblicitaria).


2. Ogni mio Corso è diverso dal precedente. Come sarebbe totalmente diverso ogni mio libro se lo dovessi riscrivere. Io non riesco a copiarmi neanche se lo volessi. Anche questo Corso perciò sarà certamente diverso dal precedente in molte cose. E così per ogni seminario.
Attento poi a considerare sufficienti le Dispense. Lo dico anche per i nuovi iscritti, non sono la sintesi dei Corsi, ma per lo più una integrazione di aspetti noti, elementari, di base o laterali. Perché mi sono accorto dalle domande che la gente ignora cose essenziali che dovrebbe sapere "prima" di iscriversi ad un Corso del genere. Che è già un corso di specializzazione. Se le Dispense fossero "il Corso", chiunque potrebbe iscriversi, pagare la piccola quota e… senza diritto d’autore istituire a caro prezzo un Corso analogo. Nel campo nostro accade, ora che i finti "esperti" pullulano anche nei paesini di montagna. Ma con Dispense fedeli e complete, cioè un vero manuale a disposizione libera di chiunque senza la protezione del diritto d’autore, il Corso costerebbe il triplo. E le dispense sarebbero protette dalla Siae.


3. D'accordo che 12 lezioni da un'ora sono fastidiose per i difficili spostamenti in una grande città. Perciò col Corso attuale che inizia giovedi prossimo c'è una bella novità: le 12 ore saranno più razionalmente divise in 8. Terremo cioè solo 8 lezioni di un'ora e mezza ciascuna. Così risparmiamo ben 4+4 spostamenti.
4. D'accordo anche su un Seminario intensivo solo di aggiornamento e specializzazione. Ma sono talmente pochi quelli che sanno tutto l'abc, compresi sedicenti naturopati, medici, omeopati, e non parliamo degli erboristi, che sarei quasi solo. E guarda che in questo tipo di Seminario di aggiornamento parleremmo solo di studi sulle riviste, proprio quelli che tu hai saltato, certo non senza motivo (perché sottoforma di noiosi abstract). E i prezzi sarebbero tripli.


Morale della favola: anche al Corso dell'anno scorso c'erano "naturopati" ed "esperti". Eppure dalle domande banali ed elementari che facevano, non mi sembrava. Erano inesperti come tutti. Del resto se i soliti quattro nutrizionisti di Regime che appaiono sempre in tv (i camici bianchi, dico io, li hanno anche i salumieri...) dicono sciocchezze o banalità, o meglio non dicono le verità scoperte dalla scienza, perché "la gente non capirebbe", "ci sarebbe la rivoluzione nei consumi", e soprattutto "i produttori ci toglierebbero le consulenze", e "i funzionari del Ministero dell'Agricoltura, o dell'Industria, protesterebbero", perché gli "esperti alternativi" dovrebbero essere migliori?


Ho dato una scorsa ai programmi dei Corsi con i quali si diventa "naturopata" in Italia. C'è da mettersi le mani nei capelli. Può farli anche una commessa di Todis. E' un titolo nato male. Secondo me - anche nell'invenzione del nome sbagliato e ridicolo ("naturopata" significa solo e soltanto "malattia naturale", per chi conosce un minimo di latino e greco, che comunque in un neologismo non andrebbero mai messi insieme...) ci deve essere lo zampino dei perfidi e invidiosi medici. La cui potente lobby ha appioppato nome ridicolo e bassissima specializzazione ai potenziali "concorrenti" naturopati.


Il fatto è che i tanti sedicenti "esperti" oggi studiano sciocchezze, seguono teorie filosofiche non scientifiche, dipendono dal commercio dei prodotti e degli integratori (spesso inefficaci o dannosi) e si basano su leggende sottoculturali o - nei casi migliori - su studi d'un medico-guru di 70 anni fa - prima dell'era degli studi in doppio cieco e su migliaia di soggetti - che come nell'800 ancora faceva prove su 1 o 2 pazienti a lui noti (altro che "double blind": qui tutti ci vedevano benissimo). E questi ignoranti "esperti" non ammetteranno mai di non sapere. E quindi non verranno ai Corsi. Come la maggior parte degli erboristi, un caso davvero inquietante: si bevono, proprio come studenti, anziani e casalinghe, la pubblicità o i depliant fitti di paroloni pseudoscientifici delle ditte. Il livello è quello delle commesse di profumeria: "Signora, usi questo shampoo: 'nutre' il capello".


5. Più divertente e richiesto invece sarebbe un Corso di cucina naturale che si concluderebbe con una cena collettiva, dove però dovrei pagare una ragazza come esecutrice e cuoca in seconda, e il locale cucina (che dovrebbe poi lavare un'enormità di pentole e piatti...)


6. Utile sarebbe la pubblicità... aziendale, p.es nel passaparola o nelle bacheche di uffici, scuole, club.


7. Importanti anche commenti, spunti, articoli, domande, testimonianze sul blog. Sono uno stimolo psicologico. Scrivo poco perché ho poco tempo (questa è la scusa), ma la verità è che vedo pochi commenti, come del resto su tutti i siti di internet. Gli italiani sono ancora arretrati. Per ora ho chiamato Forum (v. sul colonnino a destra) le domandine messe come commenti ad un articolo dedicato. Se ci sarà traffico lo trasformerò tecnicamente in un vero forum veloce, adatto al dialogo tra lettori.

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IMMAGINE. Nella foto una divertente composizione di March (2006). Ma davvero i nostri esperti avranno i pomodori in testa?

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