lunedì 22 ottobre 2007

DIVULGAZIONE: “Ma attenti a dare i principi attivi dei cibi in pasto a tutti…”

Proprio come avevamo ipotizzato in un articolo di denuncia, la colpa di leggende, semplificazioni ed errori da parte del pubblico sul cibo “sano e naturale” e sulla nutrizione è dovuta non solo all’ignoranza o alla distorta psicologia del pubblico, il famigerato uomo-massa di oggi, ma anche alla inadeguatezza dei nutrizionisti, cattivi divulgatori per deficit comunicativo o per “ideologia”, cioè per tener fede a convinzioni personali.

E’ quello che emerge dalla lettera di risposta che il capo-ricercatore dell’Inran dr. Andrea Ghiselli ha voluto immediatamente inviare (del che lo ringraziamo molto) al nostro appello. Sono convinto – ha detto – che i cibi non sono solo i loro principi attivi, e neanche una serie di sostanze chimiche, ma dieta generale e stile di vita. Perciò dubito che il singolo alimento sia terapeutico, anzi, a sottolineare troppo che quella verdura è protettiva perché ha il beta-carotene, va a finire che la gente va a comprare in farmacia o erboristeria il betacarotene. Così dice in sostanza. Sarebbe comodo: con una pillolina evita di comperare, pulire, lavare più volte, cucinare e mangiare la scomoda verdura, e risparmia pure… E quel vuoto che sarebbe stato riempito dalla verdura lo riempie, magari, visto che la fame non si placa certo con le pillole, con una buona frittura o col tiramisù. Tanto – pensa il consumatore medio – prendo le pillole di beta-carotene: sono già a posto. E invece sbaglia: non solo non è la stessa cosa, ma ha anche dei seri rischi. Tra l’altro, seguendo l’esempio, si è visto che il beta-carotene isolato alla lunga aumenta i rischi di cancro, anziché ridurli.

E’ vero, è un ragionamento realistico che non fa una grinza e che condividiamo. Ai miei Corsi, p.es., ci sono quasi solo laureati e diplomati, e la gente mostra di leggere i giornali, vari libri e di essere già abbastanza informata. Eppure noto uno sbandamento quando chiarisco subito, alla prima lezione, che nutrizione vuol dire mangiare cibi, non principi attivi o sostanze isolate. Ogni alimento, infatti, contiene migliaia di sostanze chimiche, nient’affatto “inutili” e moltissime ancora non studiate. D’altra parte, si è visto, le sostanze isolate dai cibi, cioè supplementi e integratori, non servono a nulla o quasi, anzi spesso sono dannose o per la tossicologia o per… la psicologia.

Caro Ghiselli, su questo siamo d’accordo tutti, però non me la racconta tutta. C’è dell’altro. Che il pubblico sia emotivo, irrazionale e infantile è verissimo, ma questo non deve far cambiare strategia informativa ai nutrizionisti, tanto più a quelli di Stato che hanno delle responsabilità in più, fino al punto di non “rivelare” a cani e porci – l’espressione è solo mia – i componenti bio-attivi degli alimenti. La gente sarà pure ottusa o ignorante, e sono il primo a denunciarlo, ma chi sa qualcosa ha il compito culturale (voi anche istituzionale) di insegnare in modo corretto e dare tutti i particolari per quanto possibile. Bisogna pur dire, parlare, spiegare. Anche le capre, dai e ridai, alla fine qualcosa afferreranno. Il silenzio non ha mai educato nessuno.

E così, sui giornali, in televisione, soprattutto su internet, se non proprio il dettaglio degli studi scientifici (che può essere riservato a una élite più colta e attenta con appositi siti, come questo, p.es.), almeno le conclusioni degli studi o le linee di tendenza della ricerca attuale sul cibo, bisogna dirle, dovete dirle, magari con commenti e critiche. E se non date consigli alla famigerata massa, a chi dovreste darli? Non è soprattutto la massa che sbaglia, giornalisti compresi? E a proposito della stampa, costituita quasi totalmente da personale o non laureato o laureato in materie umanistiche (in Italia talvolta anche i giornalisti “scientifici”), la nostra e vostra divulgazione intelligente, quella che spiega anche i “perché” e i “come”, e chi lo ha dimostrato e su quale fonte, avrebbe un impatto fondamentale.  E sarebbe utile, a cascata, a medici di base sempre con poco tempo per aggiornarsi, e comunque del tutto sprovveduti in nutrizione, erboristi, preparatori di palestra e yoga, atleti, studenti, donne. Altrimenti li consegnamo alla propaganda commerciale dei rappresentanti delle ditte farmaceutiche di integratori, di cui le palestre sono il terreno di conquista ideale.

Ma se questo davvero è il problema, visto che Ghiselli è bravo in cose informatiche, allora perché non crea una Newsletter compilata da nutrizionisti bravi divulgatori? O anche – altra tattica – un sito web di livello elevato, zeppo di informazioni scientifiche serie (p.es. una selezione degli studi migliori), con lo stesso linguaggio delle riviste scientifiche, così il largo pubblico non vi si avvicina, o non ci capisce niente e quindi non può equivocare, ma al quale i bravi divulgatori possano attingere?

Gli attuali siti dei nutrizionisti di Stato o più prestigiosi sono poverissimi, e perfino le tabelle con i contenuti nutrizionali sono di difficile reperimento e incomplete. Non parliamo per noi, naturalmente, perché per fortuna siamo in grado di studiare nutrizione e prevenzione con gli alimenti direttamente sulle riviste di biologia e di medicina originali. Stiamo parlando per gli altri: giornalisti, operatori vari e dietologi, magari alternativi, che anche in mancanza di una divulgazione seria da parte dei nutrizionisti bravi (aggettivo fondamentale, perché oggi la qualifica di “nutrizionista” di per sé vuol dire poco o nulla, come ieri quella di dietologo), dicono sfondoni incredibili in internet e in tv, ma anche su libri e giornali. Del resto, come dargli la croce addosso, visto che perfino alcuni nutrizionisti e dietologi in tv e altrove dicono sciocchezze?

Insomma, la scusa del pubblico emotivo, e degli interessi economici di produttori, commercianti e "terapeuti" alternativi che anziché indicare il cibo prescrivono pillole, non deve giustificare la passività, l’inazione, il silenzio, o anche posizioni conservatrici e negazioniste, che negano cioè la funzionalità preventiva e curativa, con i dovuti limiti e le dovute forme, dell’alimentazione sana naturale e in alcuni casi anche dei suoi singoli alimenti. Come è stata, appunto, negativa e non educativa, ma diseducativa, la posizione dei nutrizionisti sui sette punti elencati nell’articolo sopra detto (dai cereali integrali, prescritti da tutti gli scienziati ma non dai nutrizionisti italiani, fino al problema carne e vegetarismo). Qui sembra quasi che ci sia un "cartello", che cioè in una sorta di Consensus nostrano si siano messi d’accordo per dare "la verità ufficiale", che dovrebbe giovare a chi? Forse a qualche industria alimentare del made in Italy?

Posizione di retroguardia dei nutrizionisti italiani, ufficiali o più influenti, che, insisto, non corrisponde a quella degli scienziati di tutto il mondo, tantomeno a quella di cardiologi e oncologi. Lo chieda, caro Ghiselli, all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano (Veronesi), che sulla nutrizione preventiva ha aperto addirittura un settore specializzato. E la pensa esattamente come noi, ovvero secondo le conclusioni delle migliaia di studi riportati nel Manuale di Terapia con gli Alimenti. (Nico Valerio).
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Così, raccogliendo l'invito-rimprovero di una lettrice, avevo scritto al dr. Ghiselli:
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Caro dott. Ghiselli, ho visto che ha accennato con understatement sul suo Forum alla polemica sul mio blog, che verte - lo sottolineo - solo sulla mancata promozione, anzi sulla sottostima dei cereali integrali, dei legumi (consigliati dall'Inran solo poche volte a settimana, come anche le uova), del valore preventivo e terapeutico degli alimenti, del salutismo o naturismo alimentare, almeno quello basato sulla scienza, e del vegetarismo, almeno quello ben bilanciato.
Mi dispiace che lei non abbia approfittato della nostra vecchia conoscenza per inviarmi la sua personale posizione, magari dettagliata, visto che sul blog possiamo avere spazio e possiamo scrivere anche le cose più scientifiche e difficili che in un Forum del Corriere della Sera non si possono scrivere.
Al riguardo, anzi, conoscendo il largo pubblico per aver pubblicato 12 libri molto diffusi e tenuto molti corsi, non mi meraviglio delle domande banali, imprecise e talvolta assurde che le fanno. Che sono spesso la causa delle sue risposte, diciamo così, alla d'Alema, per me inadeguate o troppo provocatorie. Per le domande che le fanno ha tutta la mia solidarietà. Solo che lei - scusi se mi permetto - fa male a seguire alla lettera la domanda sbagliata del lettore. Se uno le chiede dei "nutrienti" polifenoli, lei deve passar sopra all'errore scientifico e illustrare i benefici dei polifenoli, anziché limitarsi a dire che sono ininfluenti perché... non nutrienti).
Insomma, diciamo che Nico Valerio sarà pure risorgimentale e garibaldino, però pure Lei, caro Ghiselli, le polemiche se le tira. Perché sta in un Forum pubblico, che può cambiare le idee degli Italiani. E la scienza, mi scusi di nuovo, quella stessa con la quale lei pubblica i suoi studi e che lei fa studiare ai suoi giovani ricercatori, mi dà ragione. Senza contare i Consensus internazionali e le "piramidi" alimentari (sì, d'accordo, ce ne sono diverse) americane.
Ad ogni modo, una mia amica che segue anche il suo Forum (trovandola addirittura dotata di humour, bah, valle a capire le donne... :-), mi ha rimproverato sul blog per non averla invitata ad esporre le sue ragioni. Dicendo che io che faccio tanto il liberale, così rischio di apparire illiberale. La mia amica ha ragione da vendere. E l'idea mi era già venuta.
Anzi, le dirò, per la stima e la conoscenza che abbiamo, che il pacato Nico Valerio1, quello scientifico, non sapeva più come fare per evitare che la polemica del garibaldino e polemista (ma solo per motivi nobili e di principio: nessun interesse, anzi) gemello Nico Valerio 2 rischiasse di essere equivocata, e per dimostrare che la contrapposizione è e deve restare puramente scientifica, e semmai di politica di divulgazione alimentare, senza toccare assolutamente né la persona di Ghiselli, che io ho sempre lodato e citato anche nei miei libri, e sempre ritenuto persona seria, né quella dei dirigenti dell'Inran che magari non hanno colpe se il Ministero ha una certa politica. Come ho già scritto.
Lei sa bene che io mi sono fatto molti nemici negli ambienti "alternativi", macrobiotici in particolare, perché da buon razionalista (c'è poco da fare, il naturismo è ragione) combatto ogni genere di leggende e falsità, popolari e no. Però polemizzo anche sulle "leggende" dei camici bianchi, e "politicamente", sulle direttive - se ci sono - dell'Ente di Stato e del Ministero dell'Agricoltura, perché non credo che espletata l'informazione sulla nutrizione minima di base spetti poi allo Stato indicare anche che cosa i cittadini debbano o no mangiare in pratica: quali cereali, se integrali o no ecc. Lo Stato deve dare tutte le informazioni scientifiche a tutti: poi il cittadino sceglierà.
Ma mi guardo bene dall'attaccare l'onorabilità personale sua o di questo o quel dirigente. Ho solo scritto, e lo ribadisco, dopo un commento di una amica che accennava a dietologi anonimi "apparsi in tv", dell'inopportunità (conflitto di interessi) che i dietologi che danno consigli alla tv o sui giornali facciano anche i consulenti di ditte private. Ma la cosa non la riguarda certo.
Dopodiché, lei ha tutto il diritto-dovere di scrivere un articolo, pari a quello che ho scritto io, sul blog Alimentazione Naturale. Ci crede se le dico che mi farebbe piacere? Purché parli di cose scientifiche e si addentri nei particolari nutrizionali che piacciono a noi, e anche ai lettori del blog. Abbiamo tutti da imparare, anche dalle idee contrarie.
Con la consueta stima ed amicizia, pur nella parziale diversità di idee
suo
Nico Valerio
PS. se mi dà il benestare posso pubblicare questa lettera? Darà un tono di umanità alla polemica...
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Così ha risposto il dr. Ghiselli:
.. -
Caro Nico Valerio, è un piacere ricevere di nuovo sue notizie. Non capisco bene a quale "understatement" lei si riferisca, perché non mi è mai passato per la mente l’idea di fare polemica con lei. Ha certamente ragione sul fatto che io non promuovo né i prodotti integrali, né i polifenoli, ma questo che c’entra con Nico Valerio? Ad ogni modo, le spiego la mia posizione, che tuttavia già conosce per vecchie frequentazioni.
Noi siamo abituati, ahimé - colpa nostra probabilmente - a pensare l’alimentazione come un insieme di prodotti chimici, alcuni energetici, altri plastici, altri protettivi, altri tossici ecc. Io sono invece convinto (e non contro la scienza, anzi a favore) che la dieta sia sì un insieme di composti chimici, ma anche cultura, tradizione, modo di cucinare, modo di mangiare, stile di vita. E anche di più. Non conta solo ciò che è contenuto in quello che noi mangiamo, ma conta anche ciò che è contenuto in quello che NON mangiamo.
Quello che è incontrovertibile è che chi mangia più vegetali sta meglio di chi ne mangia pochi. Perchè? Perché c’è la vitamina C? Perché c’è la vitamina A? Perché ci sono i polifenoli? Io sono convinto che mangiare vegetali senza una stilla di vitamina C, senza un picogrammo di polifenoli sia ugualmente protettiva nei confronti delle malattie croniche per il solo fatto che allontana il consumo di carni e prodotti tossici della cottura. Siamo ovviamente nella pura elucubrazione, perché togliere i polifenoli dai vegetali è impresa fantascientifica.
Ma sono corroborato in questo dal fallimento degli studi di supplementazione con gli antiossidanti. La maggior parte dei tentativi di proteggere dalle malattie croniche tramite supplementazione antiossidante (vitamina A, beta carotene, tocoferolo, vitamina C, selenio, si è rivelato inefficace e, spesso, controproducente.
Sono quindi convinto che bisogni spostare l’enfasi dal particolare al generale, dal singolo elemento alla dieta nella sua globalità, altrimenti si corre il rischio di trasformare la dieta in una farmacia. Un pizzico di resveratrolo di qua, uno di licopene di là, un poco di isoflavoni, un po’ di omega-3, senza tralasciare un po’ di acido folico non si sa mai, e poi una goccetta di luteina. Ah...mi ci metta anche per favore una manciata di tocoferolo. Il gamma-orizanolo? grazie l’ho preso ieri, mi dia piuttosto della quercetina e un poco di beta glucano. Insomma non crede sia uno spostare l’attenzione dallo stile di vita generale al particolare? Ma oltre a questo c’è il rischio di come il consumatore interpreta i segnali che vengono dal mondo della scienza. Il consumatore, anche se è molto cresciuto rispetto a qualche anno fa, non è capace di gestire un’informazione con troppe sfumature. Per dirla alla maniera informatica, preferisce le informazioni di pochi bit: questo sì, questo no, questo fa bene, questo fa male. Ciò produce una momentanea attenzione sulla molecola di moda, oggi il retinolo, domani l’acido ascorbico, dopodomani il beta glucano, dando loro la responsabilità della propria salute e deresponsabilizzando il proprio stile di vita. Anzi, il consumatore sa che se mangia più fritto poi ha la possibilità di ricorrere al suo yogurtino abbassacolesterolo, il fumatore fuma il doppio se gli diciamo che poi gli basta una pillolina di vitamina C.
Perché ovviamente non sono le singole molecole a condizionare il nostro stato di salute, ma lo stile di vita. E lo stile di vita è difficile da mantenere, le molecole no, gli elisir sono sempre a portata di mano. Anzi, se noi diciamo al povero consumatore che la frutta fa bene perché c’è la vitamina C (per dirne una), lui dice: ma perché devo prendere la vitamina C dalla frutta che non mi piace, quando si trova così facilmente in farmacia, costa di meno, non mi riempie la pancia con le sue calorie e mi permette di mangiarmi una bella porzione di tiramisu al suo posto? Tanto fa benissimo perché è ricco di acido caffeico e di cacao...pieno di polifenoli.
Lo Stato, deve dare informazioni scientifiche a tutti, dice lei. No, non sono d’accordo, le informazioni scientifiche devono essere date a coloro che hanno gli strumenti per poterle gestire. E per dare gli strumenti al consumatore, per migliorare il suo stato di salute dobbiamo fare informazione ed educazione alimentare ed è ciò che facciamo con vari strumenti tra i quali le Linee Guida, e non solo. Informazioni che provengono dalle conoscenze della letteratura scientifica, ma divulgate in modo che tutti possano fruirne. Comunque, non è materia di questa lettera la difesa delle Linee Guida.
Tirando qualche conclusione, le ribadisco che non so a quali polemiche lei si riferisca, certamente non da parte mia. Non credo di aver detto nel mio Forum di non consumare pane integrale (ci mancherebbe), ma credo di aver detto che non è mangiando pane integrale che ci si protegge perché, ripeto, sono convinto che sia lo stile di vita e non la singola sostanza/alimento a fare la differenza. Non i polifenoli, non le vitamine, non i cereali integrali. La dieta nella sua interezza e lo stile di vita sono gli unici elementi che possono fare la differenza. Queste sono convinzioni non certo apodittiche, che derivano non certo da fantasia, ma dall’analisi degli studi della letteratura scientifica.
Poiché tuttavia sono uomo di scienza, sono altresì pronto a cambiare opinione quando l’evidenza scientifica mi dimostrerà che una molecola, in dosi nutrizionali e non farmacologiche riesca a proteggere la salute al di là di ogni sospetto. Al momento non mi risultano tali evidenze. Sono lusingato del paragone con D’Alema, del quale ho sempre ammirato arguzia e capacità fino a qualche tempo fa, ma credo di non meritarmelo. Non so da chi e dove sono scaturite le polemiche di cui parla, non conosco la sua amica (alla quale però riconosco un indiscutibile buon gusto) e rimango stupito di averla in qualche modo, anche se non so bene come, tirata in ballo.
Con i miei più cordiali saluti
Andrea Ghiselli

P.S. ci mancherebbe che non le dessi il benestare, purché non si parli di "polemica" ma di "dialogo" o al limite "dibattito".

AGGIORNATO IL 21 MARZO 2015

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6 Comments:

Blogger Nico Valerio said...

Però resta un mistero perche i nutrizionisti italiani (che poi sono quasi tutti di Stato, chissà perché) non accettano verità scientifiche incontrovertibili, come le seguenti:

1. Molti alimenti vegetali prevengono e curano,
2. I cereali è meglio mangiarli integrali, perché i principi attivi stanno nel rivestimento, e anche per la fibra,
3. I legumi vanno mangiati molto spesso, perché sono altamente preventivi e riducono il rischio sovrappeso,
4. Le uova non vanno penalizzate (p.es. solo 2-3 a settimana), perché l'aumento del colesterolo da esse causato è trascurabile,
5. La carne non è essenziale, perché non contiene nulla di esclusivo,
6. Naturisti e salutisti non sono dei pazzi, ma gente attenta alla salute e alla completezza del cibo. Paradossalmmente, più dei nutrizionisti,
7. Il vegetarismo, se ben praticato, non ha più rischi, ma meno rischi rispetto a numerose malattie.

23 ottobre 2007 alle ore 00:18  
Blogger Nico Valerio said...

Ghiselli dixit:
"Ha certamente ragione sul fatto che io non promuovo nè i prodotti integrali, nè i polifenoli, ma questo che c’entra con Nico Valerio?"

C'entra molto: tutti i miei libri e Corsi si basano soprattutto sui cibi integrali o completi, fondamento del Naturismo alimentare dell'antica tradizione ippocratica, che evidentemente aveva visto giusto, anticipando la Scienza moderna.
Dal 1990 e soprattutto dal 1994 sono stato il primo se non l'unico a battere il tasto dei polifenoli.
Che altrimenti sarebbero restati nel buio degli scaffali delle riviste scientifiche. Il licopene degli studi dell'italiano Di Mascio (antiossidante superiore al betacarotene) l'ho rivelato io nel Manuale di Terapie con gli Alimenti: oggi ne scrivono anche le riviste femminili.
Trovo che questa "gelosia" delle fonti, questo adontarsi se si rivelano (correttamente, certo) studi di biologia che si vorrebbero mantenere nascosti agli addetti ai lavori, ci riporta a tempi passati. Quando la Chiesa voleva mantenere il monopolio della divulgazione e interpretazione delle Scritture. Per una cosa così nacque la Riforma protestante. Appunto.

24 ottobre 2007 alle ore 00:54  
Anonymous Anonimo said...

Ciao Nico
ma se tutti mangiassero come dici tu,
ci sarebbero meno malati..le medicine,
gli integratori a chi li venderebbero?
Poi non è facile rinunciare ai dolci. ai
cibi grassi e saporiti.

24 ottobre 2007 alle ore 20:51  
Anonymous Anonimo said...

..dimenticavo bisogna essere molto
motivati.

24 ottobre 2007 alle ore 20:52  
Blogger Nico Valerio said...

M.Cristina, non è questo: i cibi naturali sono anche più buoni di sapore (metti i pizzoccheri o la polenta di saraceno: sa quasi di cioccolato). Non c'è dubbio che i fiocchi di avena sono di per sé più dolci e più buoni del solo pane bianco. O no?
I grassi: chi ha detto di rinunciarvi? Noci, nocciole, mandorle, olio di oliva, torroncino di sesamo, di rado anche un dolce al burro, 2-3 volte l'anno (per i non vegetariani)anche le minestre contadine di verdure e legumi con i dadini di lardo che si usavano un tempo.
Che manca? Neanche cioccolato (amaro, però) e Nutella (ogni tanto).
Manca l'informazione. Perché la gente è un gregge che segue la tv. E in tv certe cose non si dicono. Nessuno dice che i cereali integrali e i legumi (la vera dieta mediterranea, caro Ghiselli) sono molto più buoni di sapore della pasta bianca raffinata, del riso bianco o del pessimo pane bianco italiano.
La colpa è di quelli che sono pagati per divulgare, ma dicono che certe cose scientifiche le meritano solo... gli scienziati.
Pensa che sono stato io a divulgare, dopo averlo letto in uno studio scientifico originale, il licopene nel 1995. Se no ora starebbe ancora negli scaffali polverosi dell'Ist Sup Sanità, la più fornita biblioteca scientifica (cartacea) di Roma.

25 ottobre 2007 alle ore 00:49  
Anonymous Anonimo said...

Carissimo Nico Valerio, mi presento:
Sono una mediocre italiana-media, diciamo più adatta a fare domande nel forum del Dott. Andrea Ghiselli (che peraltro trovo molto simpatico, arguto ed ironico e per niente simile a D'Alema), che a leggere i suoi lunghi discorsi, che difficilmente riesco a seguire fino alla fine, perchè mi distraggo "durante"...
Ma come dicevo prima faccio parte della schiera degli "ignoranti", di quelli che navigano un pò qui in pò là in Internet in cerca di notizie soprattutto sulla salute.

Così...navigando navigando...mi sono imbattuta nel prof. Veronesi, del quale Lei ha molta ammirazione e stima (per carità è un "nome"!), e scopro, con grande stupore, che mangia una sola volta al giorno e che si sente perfettamente in forma, un vero e proprio messaggio salutare...!! Bene, ottima idea: si risparmia tempo e denaro...altro che 5 pasti di cui due completi e tre spuntini,come predica noiosamente ogni giorno il Dott. Ghiselli, ma uno solo, come i cani, una bella ciotola la sera e la famiglia è sistemata!
Proverò a proporlo a mio marito e soprattutto a mio figlio che è alto 1,86 e che ha sempre fame...
Se poi scoprissero una pasticca biovegetale che contiene tutto il pasto, eviterei anche di apparecchiare!

Soffro di artrite reumatoide e...sempre navigando navigando...mi imbatto nella notissima dottoressa XXX che contatto. Dopo avermi visitata (e non voglio parlare della parcella sconvolgente!!!), mi convince ad eliminare tutti i medicinali di base e a curarmi solo con l'alimentazione naturale. Bene, nessun effetto collaterale, ma perchè non ci ho pensato prima? Possibile che nessun medico me lo ha proposto? Sarà colpa delle industrie farmaceutiche e dei medici corrotti...
Così la dottoressa non corrotta (ma molto cara!), mi prescrive finocchi e broccoli (e qualche altra verdura che non ricordo), ma dopo qualche giorno rimango immobilizzata e mi devono fare dosi massicce di cortisone per rimettermi in sesto.

Con questo non voglio prendere una posizione e difendere il Dott. Ghiselli (anche se poi, non volendo, l'ho fatto e mi fa anche piacere), ma dico solo attenzione, attenzione a quello che si propone, ai messaggi che si lanciano, alle idee innovative, alle scoperte scientifiche miracolose, non sempre, anzi secondo me mai, la natura fa miracoli...

E siccome la mia mente più di tanto non elabora ed è molto limitata, mi chiedo: ma perchè la vita si è allungata se fino ad ora le industrie alimentari italiane, e tutti coloro che le difendono, non hanno dato spazio alle vostre verità scientifiche?

Grazie per aver letto fin qua, se non si è distratto "durante"...

Una mediocre italiana-media

27 ottobre 2007 alle ore 18:06  

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