mercoledì 30 gennaio 2008

ADAMO BATTE EVA? Per naturisti pigri la zuppa miracolo da 30 secondi


Singoli e ammogliati (o maritate), comunque pigri di tutto il mondo, uniamoci! Purché naturisti e salutisti, s’intende. Ho detto "singoli"? Be’ in fondo lo siamo tutti dentro di noi. E c’è una bella differenza tra singoli maschi e femmine. Nessun maschio sopra i 5 anni, per esempio, resisterebbe alle scialbe "minestrine delle suore" fatte da certe fanciulle. Capaci di mettere le zucchine pure sui quadrucci. Non so voi, ma per me un brodino di semini col dado sarebbe il casus belli per la rottura del fidanzamento!
      Sì, d’accordo, noi maschi saremo pure istintivamente bravi e creativi, più creativi che fedeli esecutori, però, come dimostrano i tanti improvvisati cuochi, chef e critici gastronomi. Segno che le "pari opportunità" ci sono pure, ma – come dire – non si esprimono ancora sotto forma di concorrenza apprezzabile… Insomma, diciamo che le donne hanno ancora mooolta strada da fare.
      Però, quello che è giusto è giusto, prendete una donna a caso, anche la giornalista meno brava in cucina, quella da cui non andreste mai a cena: be’, di sicuro una minestra te la sa preparare decentemente. E con almeno 3 o 4 ingredienti. Sempre la solita, magari. Mentre un uomo o si rifiuta, o la sbaglia in modo plateale, e per correggerla ricorre a rimedi pazzeschi e fantasiosi, oppure per sbaglio fa un capolavoro.
      Diciamo che, eehm, noi ci impegnamo solo quando c’è pubblico e critica, quando cucinare insomma diventa una sfida intellettuale. E allora lottiamo per l’ovazione. Per due-tre persone non ci sprechiamo, figuriamoci per una sola (noi stessi). Succede perciò che molti maschi singoli, che in teoria avrebbero le potenzialità d’un artista della tavola (cuochi e pittori sono parenti: entrambi scelgono e combinano colori), magari igienisti, salutisti, vegetariani ecc., poi si riducano a ingozzarsi come disperati bulimici al terzo stadio direttamente dal frigorifero. "Io sono crudista", si era inventato un tipo.
      Gente rozza che con la scusa di ignorare il cibo poi di fatto dà l’impressione non tanto di vivere per mangiare, quanto di mangiare per vivere. Con grande scandalo e irrisione delle donne, che non aspettano altro, le perfide, per sparlare. "Trogloditi", sibilano. "Incapaci di provvedere a se stessi". "Che preoccupante regressione", danno loro manforte le colleghe psico-sociologhe.
      Perciò vengo in soccorso del solito povero maschio singolo ingiustamente bistrattato, sempre sotto meschino ricatto gastronomico di madri, sorelle, amanti, con una sana, nutriente e leggera zuppa istantanea "ogni stagione" adatta a chi non ha tempo. Per me, ovviamente, è vecchia come il cucco, tanto intuitiva che in una cucina naturista bisognerebbe essere acrobati per averla finora evitata. E' il secondo modo più intelligente per usare l'ottima avena (il primo è la colazione dolce del mattino con la frutta mista), in sostanza è un porridge scozzese ingentilito. Loro, però, usano la farina, non i fiocchi, e lo cuocevano troppo a lungo, e nel latte, tanto da avere una pappa che non piaceva neanche agli Inglesi (è tutto dire). Ora hanno imparato a cuocerlo "solo" 5 minuti, e lo stanno recuperando in tutto il Regno Unito come colazione salutista, che ormai viene cosparsa di miele, ribes, mirtilli e frutti di bosco, ha scritto il Telegraph. Insomma, un muesli caldo in forma di minestra densa.
      La nostra, invece, è una stuzzicante minestrina salata di fiocchi, per niente "papposa", anzi, è crudista. Spero che questo possa far meditare gente che perde inutilmente mezz’ora per qualche insana e indigesta, oltreché inutile minestrina di pastina bianca raffinata, che sta al porridge come un formaggino spalmabile per bambini sta al parmigiano. E perciò, con tipica signorilità maschile, metto a disposizione questo piatto elementare anche delle amiche lettrici d’ogni età e condizione, pur sapendo che storceranno la bocca: mancano i grammi.
      Mi piace chiamarla "Zuppa del single naturista". Un piatto semplice e con i fiocchi, è il caso dirlo.
Scaldare una tazza d’acqua. Nel frattempo, direttamente dalla busta, versare in una capace scodella una manciata di fiocchi di avena proporzionale alle proprie capacità metaboliche (50-100g), cospargere d’un buon pizzico di sale integrale o sale alle erbe, aggiungere un ciuffetto di prezzemolo tritato, foglioline sbriciolate di timo, santoreggia o origano o altre erbe a piacere, sapori o spezie secondo il gusto, come zenzero, curcuma o peperoncino, qualche fettina di aglio (se la persona single è in pace con i sensi ed ha deciso di non uscira la sera… e neanche la mattina dopo), un cucchiaio o poco più di ottimo olio extravergine di oliva, e infine l’acqua bollente q.b. Non esagerate con l’acqua, signori maschi. Le donne lo capirebbero ad occhio "quanta acqua si deve versare in una scodella perché non si versi" e perché la cosa non assomigli ad una trasparente brodaglia militare dei secoli della carestia. Una volta vidi un giovane accanirsi inutilmente con un litro d’acqua contro una povera minestrina di pochi grammi. Non poteva capacitarsi di come la seconda non fosse in grado di accogliere la prima. L’esondazione che ne seguì, lungi dal meravigliarmi, mi riportò con piacere ai racconti di Jerome K. Jerome ("Tre uomini in barca").
      Si consuma subito. Un amico che dopo aver versato l’acqua si accingeva a gustarla fu chiamato al telefonino col cucchiaio in mano da una giovane amica albanese da poco conosciuta. Fu un lungo e mimato alterco con punte anche di alta drammaticità, fatto sta che dopo mezz’ora la soave minestrina si era ormai trasformata gonfiandosi in un porridge scozzese, per giunta freddo.
      S’intende che l'acqua può essere anche quella di verdure o legumi: la minestra viene anche meglio. E anzi, avendo 5 minuti in più, si possono cuocere 2 carote medie affettate fine, con coperchio, fiamma media e poca acqua. Sono cotte quando la forchetta penetra facilmente, signori maschi. Versare il tutto (carote e relativa acqua) sui fiocchi secchi. In questo caso ci vuole un pizzico di sale in più, oltre ai condimenti di cui sopra.
      Mia variante col latte, squisita. Versare latte bollente sui fiocchi salati, ai quali avrete aggiunto qualche fogliolina di timo, un pò di cannella, un'ombra di pepe. Senza olio, ovviamente.
      Nota di servizio. I fiocchi di avena non sono tutti uguali. Piccole differenze di gusto e consistenza dipendono dalla tecnica dello schiacciamento del chicco, se cioè è stato soltanto schiacciato (fiocchi fatti in casa o in mulino) oppure è stato schiacciato dai rulli di acciaio al calore dopo essere stato ammollato in acqua (fiocchi impacchettati da molte ditte bio o macro). In quest'ultimo caso il fiocco è meno farinoso, più digeribile e più gustoso (sa di biscotto), per la parziale caramellizzazione degli amidi superficiali sotto il rivestimento che porta alla trasformazione dell'amido in destrina. Insomma è semicotto, un accenno, ma solo un inizio di tostatura. Anche nella prima versione, tuttavia, va benissimo. Buon appetito.

Una guida completa e illustrata alle zuppe rapide a base di fiocchi di avena o altro cereale (da svizzeri e tedeschi detta muesli) è qui.

AGGIORNATO IL 29 AGOSTO 2019

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7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

L'ho fatta! Deliziosa. All'inizio ho dimenticato di mettere un po' di sale ed era dolce!
Ho usato i fiocchi bio.
La prossima volta provo quella col latte. Ciao

1 febbraio 2008 alle ore 12:28  
Anonymous Anonimo said...

Ciao, sono una patita della buona e sana cucina, quella che per te sara sicuramente scialba come dici, ma sai dove sta la differenza nell'amore con cui si prepara, il cuore, la passione che si mette in tutto ciò che si fa, anche una zucchina preparata a dovere diventa saporita. Un saluto dalla maremma toscana e da Anna

12 febbraio 2008 alle ore 01:40  
Blogger Nico Valerio said...

Ma certo, cara Anna, non prendere troppo sul serio la mia simpatica "accusa" alle buonissime zucchine (a questo punto, dalle reazioni piccate di molte amiche
anche personali, ho scoperto il cibo segreto delle donne...:-).
E' scialba la cucina di certe fanciulle cittadine che conosco io, a Roma, Milano e Torino.
Sotto sotto, quasi anoressiche. Sembra che il cibo lo odiano.
Ma tu che c'entri? Se sei toscana sarai la regina dei fornelli, altroché.
Piuttosto, attenta ad una cucina.... eehm... troppo buona!
Mi raccomando al peso. Ti prego, ogni tanto fà qualcosa di orripilante!
Se no, mi cambi di taglia!
Comunque, sia reso onore alle donne, che senza le assurde pretese "artistoidi" di noi maschietti finti-cuochi della domenica, riescono in pratica a mandare avanti tutti i giorni una cucina vera. Con tanto di bambini frignanti o mariti scontenti.
Senza i paurosi alti e bassi maschili... Tanto per generalizzare...
ciao

12 febbraio 2008 alle ore 01:41  
Blogger Daniela @Senza_Panna said...

Va bene sto sognando, prima capito nell'altro tuo blog e scopro ch e sei una erosna in carne e d ossa, poi visito gli altri tuoi siti e cosa leggo: minestra di avena.

L'avena è uno dei miei cibi preferiti auando mi sento non dico male, ma bisognos a di qualcosa e mi faccio simil porridge dolci ma soprattutto salati (io la faccio densa, la preferisco9.
Non guardo gli altri tuoi siti/blog sennò scopro che magari come me vai in giro a predicare di mangiare solo frutta e verdura di stagione sentendomi dire che ho le fisime... e che s e adesso el zucchine non sono di stagione in Italia lo saranno nell'altro emisfero quindi è giusto mangiarle.

Daniela

17 marzo 2008 alle ore 22:20  
Anonymous Anonimo said...

Your blog keeps getting better and better! Your older articles are not as good as newer ones you have a lot more creativity and originality now keep it up!

4 gennaio 2010 alle ore 23:15  
Anonymous Anonimo said...

donne di qua, donne di là. sono francamente in imbarazzo per te

20 febbraio 2016 alle ore 00:52  
Blogger Nico Valerio said...

Che sarebbe questa novità? Adesso non si può più neanche parlare di uomini e donne, e pure in modo scherzoso? Ma siamo matti? A tal punto si è spinto il conformismo delle persone complessate da diventare addirittura censorio? E per i romanzi, tutta la grande LETTERATURA mondiale, come fai?...:-) Dove c'è sempre la donna differenziata dall'uomo, e non così bonariamente come ho fatto io... Ma lo sai che il "politicamente corretto" o lo "psicologicamente corretto" sono dei vizi gravissimi, che denotano complessi gravi, IPOCRISIA, mancanza di senso dell'humour (cioè di intelligenza) e mancanza di libertà in chi li invoca? Sono io MOLTO in imbarazzo per te. E ho anche compatimento: non potrai LEGGERE NULLA di artisticamente valido, neanche "A Silvia" di Leopardi, neanche la Divina Commedia, tantomeno il Decamerone, Pirandello, Manzoni... Nulla. Evviva l'ignoranza!

21 febbraio 2016 alle ore 11:14  

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