venerdì 28 dicembre 2007

SPORT. Il vegetariano di 59 anni che corre (e vince) il Monte Bianco Trail

Vegetarismo e sport estremi? Ma se quasi tutti i vegetariani (giovani) che ho conosciuto, neanche gli sport più moderati, come l’escursionismo in montagna volevano o erano in grado di fare! Ad ogni modo, l’amico Stolcius von Stolcenberg, attento internauta attratto da ogni novità dello sport (specialmente corsa) e della nutrizione applicata all'esercizio fisico, mi invia una notizia-scoop che mi lascia da una parte molto compiaciuto (io che sono sempre stato convinto della teorica (ahimé, solo teorica)superiorità psicofisica dei naturisti-vegetariani), ma che d'altro canto mi sbalordisce due volte.

La prima perché sono un patito di escursioni in montagna, e da guida con molti anni di esperienza so bene qual è il rendimento medio, e anche la fatica, d'un escursionista normale, sia pure della variante che a me piace di più, quella un po' avventurosa: boschi, praterie, creste, dirupi, canyon, ruscelli, pietraie ecc., e spesso fuori sentiero. Ma qui non si tratta di escursioni in cui ci si limita a camminare, ed anche a bassa velocità, ma di corse da pazzi o meglio da supermen.

E la seconda perché sono un difensore della Natura, e vieterei ogni gara piena di folla, oggetti antropici inquinanti (cartelli, paletti di plastica, striscioni ecc), mezzi meccanici, rumore, calpestio eccessivo per i sentieri, ecc., sulle pendici dei monti.

Ma qui il quesito è soprattutto nutrizionale e alimentare.
NICO VALERIO
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"Nico, dato che per la tua profonda conoscenza dell'Alimentazione Naturale (d'altronde, esiste un compositore che non conosca la propria musica?) vieni citato anche in siti di argomento tecnico sportivo, come questo sullo sport training o quest'altro di sport e medicina, sotto la voce "proteine", vorrei segnalarti un caso veramente eccezionale, un vegetariano addirittura unico che nella sua ineguagliabile carriera sportiva ha inanellato prestazioni degne, senza esagerazione, di essere narrate da Omero.

Voglio parlarti del genio della "corsa estrema" nella natura, il cuneese Marco Olmo, noto come "ultra-trailer" d'eccellenza, insomma il grado più elevato d'uno sport che pochi, immagino, specialmente in un tranquillo blog di alimentazione naturale, conoscono…

Di che si tratta? Prendi una, due, tre o quattro maratone, uniscile in un unico percorso irto di dislivelli altimetrici, condisci di sassi, fango e pietrisco a volontà. Prova a correrci sopra fino al traguardo alla massima velocità possibile. Eccoti descritto l'Ultra-trail.

Ma almeno il nostro corridore sarà un giovane. Macché, è un vecio, ha 59 anni suonati, che sono tanti anche in uno sport di resistenza. Ebbene, quest'anno il nostro portento ha stravinto la 5.a edizione della più estrema corsa di montagna al mondo, quella del Monte Bianco, la "North Face Ultra Trail Tour du Mont Blanc".

E’ nientedimeno il periplo completo del Monte Bianco lungo un sentiero che i trekker di primo e secondo pelo percorrono a tappe in circa una settimana (163 km, con ben 8900 metri di dislivello positivo, cioè sommando tutte le salite).

Ma non è finita qui! Il nostro sessantenne-in-pectore questa fatica di Ercole l'aveva vinta pure l'anno scorso (con 20 ore di passione). E di allori come questi Marco Olmo nella sua trentennale carriera ne ha avuti molti altri.

Veramente incredibile, no? E bisogna anche aggiungere che stiamo parlando di un autodidatta fuori tempo massimo che ha iniziato a praticare sport intorno ai 27 anni.

Il caso eccezionale c’entra in qualche modo col tuo blog sull’alimentazione naturale, perché il super-sportivo in questione è vegetariano. Vegetariano per motivi di ordine salutistico prima e per rigore etico poi ("Non uccidere ciò di cui ti nutri"), dagli anni 80 Olmo segue una dieta incardinata sui prodotti della sua terra: patate, pane, polenta, pasta, castagne, latticini ecc.

Detto ciò, ti chiedo: che ne pensi dell'impatto di simili scelte alimentari sulla prestazione atletica negli sport di resistenza? Certo, lo so, bisogna tener conto che i dati a nostra disposizione sul personaggio e la sua dieta sono pochi, e che si tratta evidentemente di un caso molto particolare, estremo come estremo è questo strano sport. Ma mi piacerebbe lo stesso avere un tuo parere sul caso".
STOLCIUS VON STOLCERBERG

Bah, come rispondere senza conoscere nei dettagli la vera dieta dello sportivo ultras? Sarà pure vegetariano, ma in passato ci sono stati parecchi famosi professionisti o “pseudo-dilettanti” (come gli olimpionici) dichiaratisi veg che o hanno confessato o sono stati accusati di prendere integratori e sostanze d’ogni tipo, lecite e illecite. E dunque, perché tirare in ballo il vegetarismo? Sugli sportivi vegetariani si è detto molto. Ha fatto notizia qualche vegetariano da sport anaerobico o aerobico (dai pesisti ai mezzofondisti, ai maratoneti).

Intanto si può iniziare con una constatazione biologica lapalissiana: senza sapere nulla della sua dieta vera, se il nostro corridore d'altura vince o si piazza bene in classifica, o comunque non si ritira, vuol dire che almeno non... soffre di anemia! Quindi deve avere come minimo B12 e ferro in quantità. E allo stesso modo si presume che non abbia altre importanti carenze nutrizionali.

D'altra parte, il nostro corridore non è vegan (accenni ai latticini), e poiché si arguisce che ha fatto la scelta vegetariana da non molti anni, il suo fegato dovrebbe contenere ancora molta vitamina B12 di quando non era ancora veg, dato che questa si conserva per anni se il soggetto è in buona salute e non usa prendere antibiotici. In quanto a quello che mangia o assume ogni giorno fuori o durante l'allenamento si sa poco o nulla, e quello che lui stesso dichiara alla stampa non basta per farsi un'idea della sua dieta effettiva, cioè delle quantità totali e delle proporzioni.

Certo, dovrebbero prevalere di gran lunga i cibi ricchi di carboidrati, ovviamente. Ma neanche questo farebbe da solo la differenza, visto che non è esclusivo del vegetarismo. Sarebbe interessante sapere se come Coppi si avvale del potere attribuito decenni fa all'ottacosanolo del germe di grano, presente in ogni cereale integrale (e suoi derivati). Principio attivo oggi ridimensionato dalla scienza. Se ci fosse l'uso continuo dei legumi e dei cereali integrali, come spesso accade ai veg, si avrebbe un'abitudine del sistema metabolico al rilascio diminuito ma lento e prolungato di glucosio, con una ridotta risposta insulinica. Il che avvantaggerebbe che compie sforzi di lunga durata. Se, se, se... tutte supposizioni.

D’altra parte, assodata l'inutilità o ininfluenza assoluta della carne, e non solo nello sport, si deve fare una considerazione. Mentre una qualsiasi dieta, anche la meno sana e naturale, la più forzata a (presunti) scopi sportivi, solo perché non contiene carne può essere etichettata come “vegetariana”, e quindi il vegetarismo da solo non ci può dire nulla sul rendimento sportivo, un’alimentazione naturale e sana è di per sé bilanciata secondo Tradizione antica e Scienza moderna, quindi non è modificabile più di quanto comunemente già si fa per istinto – se si è sportivi – nei suoi componenti nutrizionali (proteine, carboidrati, grassi, vitamine, sali ecc). Per esempio, citando il primo sport anaerobico che viene in mente, le diete iper-proteiche talvolta grottesche di certi frequentatori di palestre (pesistica, attezzi ecc.), sono l’esatto opposto di una dieta naturale. E allora?

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6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Queste notizie confortano noi salutisti sportivi. Grazie.

4 gennaio 2008 alle ore 11:48  
Anonymous Anonimo said...

Mi piacerebbe che ad informarsi un po'di più sull'argomento fossero i proprietari della palestre.
Nella sala dove due volte a settimana occupo attrezzi e tapis roulant,mentre mi alleno, mandano in onda sugli schermi orrende immagini di culturisti statunitensi che prima delle gare consumano abbondanti"pasti" a base di hamburger e integratori in pillole.
Non so se vincano effettivamente le gare dopo tale trattamento,ma non credo proprio vivano a lungo e in salute.
Little sweet star

9 gennaio 2008 alle ore 16:58  
Blogger Nico Valerio said...

Cara Little Sweet Star, quasi sicuramente questa fissazione dannosa dei palestrati "sotto-culturisti" è legata ai loro esercizi anaerobici e non agli sport di resistenza.
Ma oltre a leggere molti studi, una volta intervistai un famoso prof di medicina dello sport che smentì anche lui tutti quei famigerati bianchi d'uovo, anche 30 al giorno (o proteine in polvere da uovo o latte).
Le proteine servono anche agli aerobici ovviamente, specialmente per le inevitabili riparazioni delle cellule dei muscoli.
Ma l'organismo non pretende diete così esagerate. E sempre i carboidrati, meglio se integrali, devono prevalere, se si vogliono evitare acidosi e danni renali.

Colgo l'occasione per avvertirti che giovedi, tra 8 giorni, alle ore 18 iniziamo il Corso di Alimentazione Naturale a Roma, in via Celsa 4 (p. del Gesù, centro storico)

9 gennaio 2008 alle ore 18:23  
Anonymous Anonimo said...

good start

9 novembre 2009 alle ore 07:27  
Anonymous Ana said...

Tra l'altro...
in una delle pagine linkate nell'articolo, c'è un'informazione errata (sbaglio anche grave) e ripetuta.
http://besport.org/sportmedicina/dieta_vegetariana_e_sport_-_3.htm

Si sostiene che la "- Vit. B12: assente nei vegetali salvo nel germe di grano, soia e crauti".
mmmmm....
(ho mandato un'e-mail per segnalare l'errore).

Della serie "non ci si può più fidare di nessuno".

Saluti!

14 dicembre 2012 alle ore 09:13  
Blogger Nico Valerio said...

Ana, grazie dell'attenzione. Forse hanno cambiato il testo, perché io ho trovato solo una contraddizione (nel 2 link): dicono due volte che la B12 non c'è nei vegetali (vero), ma poi la citano parlando della soia (falso).

14 dicembre 2012 alle ore 21:49  

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